Entro il 2 marzo: Grevio

Un appello per Barbara Spinelli, giovane avvocata: da 10 anni in prima linea per i diritti delle donne (*)

 

BarbaraSpinelli-fotoIl primo agosto 2014 è entrata ufficialmente in vigore la Convenzione sulla prevenzione e la lotta alla violenza contro le donne e la violenza domestica – meglio nota come «Convenzione di Istanbul» – adottata dal Consiglio d’Europa l’11 maggio 2011.
La Convenzione ha l’obiettivo di: proteggere le donne da ogni forma di violenza e prevenire, perseguire ed eliminare la violenza contro le donne e la violenza domestica; contribuire a eliminare ogni forma di discriminazione contro le donne e promuovere la concreta parità tra i sessi; predisporre un quadro globale di politiche e di misure di protezione e di assistenza a favore di tutte le vittime di violenza contro le donne e di violenza domestica; promuovere la cooperazione internazionale al fine di eliminare la violenza contro le donne e la violenza domestica; sostenere e assistere le organizzazioni e le autorità incaricate dell’applicazione della legge in modo che possano collaborare efficacemente, al fine di adottare un approccio integrato per l’eliminazione della violenza contro le donne e la violenza domestica.
L’articolo 66 della Convenzione prevede l’istituzione di un Gruppo di esperti indipendenti che ha il compito di monitorarne l’attuazione da parte degli Stati membri. Il Gruppo si chiama Grevio (Group of Experts on Action against Violence against Women and Domestic Violence).
Il governo italiano deve comunicare le proprie candidature per il GREVIO al Segretario generale del Consiglio d’Europa – per il tramite del ministero degli Affari esteri e della Cooperazione Internazionale – entro e non oltre il 2 marzo 2015. Il Grevio ha il compito di vigilare e valutare, attraverso rapporti periodici forniti dagli Stati, le misure adottate dalle parti contraenti ai fini dell’applicazione della citata Convenzione.
Il regolamento procedurale del Grevio stabilisce che «ciascuno Stato assicura che la procedura di selezione nazionale che porta alla nomina dei candidati per il Grevio sia trasparente e aperta alla concorrenza, al fine di portare alla nomina dei candidati più qualificati» (
rule 10) che devono essere, per ciascuno Stato parte non più di tre. Solo uno dei candidati, ove selezionato dal Consiglio d’Europa, potrà far parte del suddetto Gruppo di esperti. L’incarico è a titolo gratuito, dura quattro anni ed è rinnovabile una sola volta.
Il governo italiano deve comunicare le proprie candidature per il Grevio al Segretario generale del Consiglio d’Europa – per il tramite del ministero degli Affari esteri e della Cooperazione Internazionale – entro e non oltre il 2 marzo 2015.
Ed ecco l’appello

Noi desideriamo essere rappresentate e rappresentati dall’avvocata Barbara Spinelli, garanzia di professionalità e trasparenza per l’Italia e per l’applicazione della Convenzione in Europa.
Abbiamo creato questa pagina a supporto della sua candidatura, perché riteniamo importante poter condizionare, manifestando la nostra preferenza, quella che sarà la decisione del Governo nella scelta dei candidati da presentare al Consiglio d’Europa per la nomina al Grevio.
CHI E’ BARBARA SPINELLI?
Barbara Spinelli non è la omonima giornalista e parlamentare europea. E’ una giovane avvocata, attivista peri diritti umani, da dieci anni in prima linea per la difesa dei diritti delle donne.
E’ stata la principale promotrice in Italia l’utilizzo del concetto di femminicidio, spiegandone le origini e la valenza politica nel libro «
Femminicidio. Dalla denuncia sociale al riconoscimento giuridico internazionale» (Franco Angeli 2008), seguito da numerose altre pubblicazioni in materia.
Nel 2006 per i Giuristi Democratici ha tradotto e divulgato le raccomandazioni del Comitato Cedaw all’Italia, sensibilizzando la società civile e le istituzioni sul necessario rispetto delle obbligazioni internazionali nelle decisioni nazionali, sia sul piano legislativo che politico, in materia di pari opportunità.
Barbara Spinelli infatti è stata la prima a parlare di “responsabilità di Stato” per l’inadeguatezza delle politiche di prevenzione e contrasto al femminicidio, e dal 2006 ad oggi ha avuto un ruolo centrale di impulso sia a livello nazionale che internazionale affinché le istituzioni prendessero coscienza che la violenza maschile sulle donne è una violazione dei diritti umani e le riforme in materia non possono essere affrontate ideologicamente ma devono costituire l’attuazione delle obbligazioni internazionali assunte in materia.
Sia nel 2007 che nel 2013 ha presentato in audizione davanti alla Commissione Giustizia della Camera le note critiche e le proposte di emendamenti alle riforme legislative in materia di violenza sulle donne. (
http://www.giuristidemocratici.it/post/20070627101134/post_html e http://www.giuristidemocratici.it/post/20130909092237/post_html).
La sua attività è caratterizzata da un costante elaborazione teorica in cui riporta gli ostacoli e le sfide da affrontare per far vivere i diritti umani delle donne nella pratica. E infatti tiene numerose formazioni professionali ad avvocati, forze dell’ordine, assistenti sociali, insegnanti, ma anche letture universitarie e incontri pubblici in materia di femminicidio, violenza nelle relazioni di intimità, matrimoni forzati, persecuzione basata sul genere e sulla attuazione in ambito nazionale dei trattati internazionali in materia di diritti delle donne.
Nell’ambito della Piattaforma di ong «Lavori in corsa: 30 anni di Cedaw» ha curato e coordinato nel 2010 la redazione del
Rapporto Ombra sulla implementazione della Cedaw in Italia e lo ha presentato all’Onu nel corso della 49ma sessione del Comitato Cedaw.
Ha anche collaborato alla redazione del
Rapporto Ombra Hri sull’implementazione in Italia degli articoli 2 e 12 CEDAW relativamente alla dipendenza femminile dalle droghe e al sistema di giustizia penale.
E’ stata invitata come esperta europea sul femminicidio dalla Relatrice Speciale Onu contro la violenza sulle donne nel seminario di esperte sugli omicidi di donne basati sul genere a New York (all’Onu) il 12.10.2011. Lì ha presentato il dossier «Femmicidio e femminicidio in Europa. Gli omicidi di genere quale esito di violenza nelle relazioni di intimità».
Nel 2012 è stata punto di contatto ufficiale per le ong nella visita in Italia della Relatrice Speciale dell’Onu contro la violenza sulle donne.
Nel 2013 è stata convocata da UNODC come esperta indipendente nel gruppo di lavoro per l’identificazione di linee guida per l’implementazione della Risoluzione 65/228 adottata dall’Assemblea Generale Onu in materia di risposta del sistema penale alla violenza maschile sulle donne.
Ha partecipato come relatrice in numerosi eventi di carattere internazionale, sia come esperta indipendente in materia di femminicidio, sia in rappresentanza di Iadl (Associazione internazionale avvocati democratici) alla Csw e al Consiglio per i diritti umani.
E’ stata fra le promotrici della Convenzione “No More- contro il femminicidio”.
Scrive di questi temi e della sua attività nei blog da lei curati. Contribuisce a una corretta informazione sui diritti delle donne attraverso interventi radiofonici e televisivi e interviste per testate locali, nazionali e internazionali.
COME SUPPORTARE LA CANDIDATURA DI BARBARA SPINELLI?
1-                 IN PRIVATO: INVIA UNA MAIL
Scrivi a:
segreteria.pariop@palazzochigi.it
Oggetto: Barbara Spinelli candidata per il GREVIO
Testo: Io Nome Cognome nata/o a … il … scrivo la presente per manifestare il mio supporto (oppure il supporto della Associazione / collettivo che rappresento/di cui sono portavoce) alla candidatura di Barbara Spinelli al GREVIO.
2-      PUBBLICAMENTE: SOTTOSCRIVI LA PETIZIONE SU
CHANGE.ORG.
https://www.change.org/p/al-presidente-del-consiglio-matteo-renzi-alla-consigliera-per-le-pari-opportunit%C3%A0-giovanna-martelli-noi-desideriamo-che-il-governo-italiano-presenti-quale-candidatura-italiana-per-il-grevio-l-avvocata-barbara-spinelli?recruiter=234474716&utm_source=share_petition&utm_medium=facebook&utm_campaign=share_facebook_responsive&utm_term=des-lg-share_petition-no_msg

(*) Ho firmato anche io (su Change) questo appello scrivendo: «Conosco il lavoro di Barbara Spinelli: ha le conoscenze, l’intelligenza e la grinta che ci vogliono per un lavoro così difficile». Chi passa spesso dal blog, ora bottega, ha già incontrato qui Barbara Spinelli. Ricordo che Cedaw è la «Convenzione sull’eliminazione di ogni forma di discriminazione della donna»: fu adottata nel 1979 dall’Assemblea delle Nazioni Unite. (db)

 

Redazione
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