Fiori blu drogati e fritti
di Fabrizio “Astrofilosofo” Melodia
Scruto
questa vecchia
logora
tuta
mimetica
cangiante
ogni istante
in frammenti
di pazzia
scruto
dentro
allo specchio
della mia non anima
frammentata
da mille dosi
di saccarosio
scruto
la mia non immagine
drogata
da mille dosi
d’immeritata
non ilarità
scruto
drogati
per sbatterli
in gattabuia
ma sono loro
alla fine
a scrutare
me
chi sono
frammento di saccarosio
perduto
nelle cellule morte
di serotonina stantia
troppa droga
ma non ero un poliziotto?
No
sono
un giardiniere
tra queste foglie
di blu oltremare
non possono
essere droga
sono troppo belle
le coltiva il governo
poi le rivende
inondando
il popolo
di tutta la serotonina
che gli serve
quando sono troppo felici
arrivo io
a sbatterli dentro
vivendo tra loro
drogato come loro
no
sono un padre di famiglia
ho due figli piccoli
coltiverò per loro
droga e giochi
darò loro
ciò che la realtà
vuole
frammenti di pazzia
in salsa ketchup.
COSI’ LA PRESENTA L’AUTORE
Nel 30esimo anniversario della morte (il 2 marzo 1982) di Philip K. Dick, mio indiscusso maestro di quotidiana e tecnologica follia. E a Richard Linklater per un capolavoro anche troppo sottovalutato)