Foxcatcher – Bennett Miller

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di Bennett Miller avevo visto questo piccolo grande film (qui), come privarmi di Foxcatcher?

è davvero un gran film, di quelli che restano in testa, e lavorano.

una storia americana, aggiunge il titolo italiano, una di quelle che immagini possano succedere solo lì, dove è davvero avvenuta.

Mark (Channing Tatum), dopo l’oro olimpico, fa una vita grama, e riceve un’offerta che non si può rifiutare, da uno, John Du Pont (Steve Carell), un tipo un po’ strano, ma pieno di soldi.

film sul potere (dei soldi), sui rapporti familiari, sulla sofferenza di non crescere, Mark all’ombra di Dave (Mark Ruffalo), che si fa ingaggiare da Du Pont, forse anche per proteggere il fratello,  e John all’ombra della madre (la glaciale, e bravissima, Vanessa Redgrave), che lo disprezza, e lui deve sempre dimostrare di essere qualcuno, senza riuscirci mai.

Du Pont sembra un mecenate (malato) uscito, insieme alla madre, da un quadro di Goya o Velasquez.

non c’è bisogno di spiegare troppo, non serve, certi sguardi, certi respiri, certi sospiri non si possono spiegare, bisogna vederli, sentirli, si soffre anche, ma non privatevene.

http://markx7.blogspot.it/2015/03/foxcatcher-bennett-miller.html

redaz
una teoria che mi pare interessante, quella della confederazione delle anime. Mi racconti questa teoria, disse Pereira. Ebbene, disse il dottor Cardoso, credere di essere 'uno' che fa parte a sé, staccato dalla incommensurabile pluralità dei propri io, rappresenta un'illusione, peraltro ingenua, di un'unica anima di tradizione cristiana, il dottor Ribot e il dottor Janet vedono la personalità come una confederazione di varie anime, perché noi abbiamo varie anime dentro di noi, nevvero, una confederazione che si pone sotto il controllo di un io egemone.

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