Fuochi pericolosi e inquinamento: basta con “certe” notti rosa

di Vito Totire (*)

Qualcuno vagheggia di “economia circolare” – rispetto degli accordi di Parigi – poi ogni occasione è buona per inquinare: basta l’illusione del businness…Meglio far credere che il signor Trump sia l’unico cattivo.

Nonostante tutto (accordi di Parigi, siccità, il residuo buon senso) Comuni, associazioni, partiti e parrocchie insistono sulla orrida tradizione dei cosiddetti fuochi artificiali. Nel nostro “libro nero” dobbiamo segnare le notizie di nuovi fuochi fatui e inquinanti:

  • a Molinella, comune il cui sindaco ha visto rigettare dal presidente della repubblica una ordinanza che vietava di chiedere l’elemosina (assurdo, peraltro, nel comune che dette i natali e vide all’opera il grande politico socialista Massarenti: all’epoca i socialisti lottavano per i diritti dei poveri, ma questa è un’altra storia);
  • a Marzabotto (luogo sacro della Resistenza contro i nazifascisti) la manifestazione «Marzanotte» si è conclusa con «i tradizionali fuochi artificiali»;
  • a Sant’Antimo (Napoli) risulta essere stato festeggiato il raggiungimento del quorum con i fuochi artificiali: l’elezione del sindaco vedeva in pista un solo candidato, effettivamente un grande avvenimento e ci voleva una festa speciale;
  • «gran finale con spettacolo piromusicale di fuochi artificiale» pure alla festa dell’Unità estiva nel circolo PD Calamelli (non si è capito bene dove) il 26 giugno;
  • a Castel dell’Alpi (Bologna) saremmo ancora in tempo per assistere ai fuochi del 9 luglio per la festa di sant’Antonio di Padova che si starà chiedendo “cosa c’entro io?”. L’anno corso abbiamo interloquito con il vescovo di Bologna ma l’enciclica del papa “Laudato si…” le parrocchie l’anno messa nel cassetto, sono rimaste all’Ottocento, per essere eufemisti.

MA LA KERMESSE MASSIMA è QUELLA DELLA COSIDDETTA NOTTE ROSA – “DA COMACCHIO A PESARO” – DI VENERDI’ 9 LUGLIO.

Continua imperterrito il modello borbonico delle tre F (feste, farina e forca) nonostante le paure del “terrorismo” usate strumentalmente da certe istituzioni che arrivano a vietare la esibizione di innocue armi d’epoca alla festa celtica di Monterenzio ma che sui fuochi artificiali nulla dicono perché non vogliono ostacolare un businness che continua a provocare inquinamento, disturbo alla quiete, gravissimo disturbo agli animali e spesso morti (nella fase della produzione).

I mezzi di informazione ci hanno ampiamente e orgogliosamente informati della partecipazione del made in Italy nientemeno che al festival mondiale dei fuochi artificiali in Vietnam. Nessuno ci informa delle conseguenze della strage di Modugno del 2015: 10 morti spappolati nella ditta Bruscella e nulla abbiamo saputo sul lutto dei familiari, sugli interventi dell’Inail, sull’eventuale decisione di implementare, a livello nazionale, le misure di sicurezza che in queste circostanze vengono “promesse” e poi dimenticate. La strage di Modugno dimenticata, il silenzio è utile per continuare a inquinare e fare profitti… costi quel che costi;

Torniamo alla cosiddetta “notte rosa”. Come già detto gli anni scorsi, non abbiamo nulla contro il “divertimento”. Peraltro , nonostante l’abituale silenzio che accompagna le nostre proteste, abbiamo sentore che “qualcuno” ascolti.

Infatti:

  1. nelle prime edizioni compariva assieme al logo della Regione E-R , quello di una azienda che produce superalcolici (mancavano solo le sigarette); a qualcuno saranno fischiate le orecchie e quel logo fortunatamente non compare più;
  2. l’anno scorso ci fu un penoso tentativo di parlare dell’assenzio e di come l’assenzio potrebbe piacere al “sesso femminile”; anche questo increscioso episodio è stato archiviato.

Abbiamo diverse proposte da fare, dopo aver ribadito che “niente abbiamo contro la vera festa e la vera gioia, anzi…”.

Visto che comunque il setting può essere un setting di socialità positiva, si potrebbe:

  1. monitorare i consumi di alcool: nella notte detta rosa vogliamo stare nei parametri salutisti? Siamo convinti che se si facesse una disamina dell’infortunistica stradale (anche retroattive, cioè per gli anni passati) potrebbero emergere indicazioni importanti per la prevenzione; siamo purtroppo consapevoli della macabra ironia che accompagna certe feste e che si condensa nello slogan «non guidare, devi bere»;
  2. monitorare i consumi di sigarette, per tendere a zero
  3. monitorare i consumi – per favorire il calo – di carni rosse e processate (vedi indicazioni Iarc, sulle quali le istituzioni , al momento, pare si siano fatte crasse risate…);
  4. implementare la disponibilità di cibo sano, vegano e/o vegetariano;
  5. chiedere ai dipartimenti di prevenzione delle Ausl di presidiare con gazebo informativi su alcol, tabagismo, salute della donna
  6. organizzare presìdi informativi per le donne, per socializzare i percorsi di difesa dalle molestie e dallo stalking

Esaurita la “diplomazia” dobbiamo concludere con un messaggio agli organizzatori: ci avete rotto (anche) i timpani con la vostra ossessione dei fuochi artificiali; basta inquinamento, basta molestie a umani e animali. E ai signori prefetti: dite qualcosa almeno voi visto che i sindaci paiono divertirsi con questi penosi “spettacoli piromusicali”.

Non contro la “notte rosa” ma per una notte davvero rosa cioè dolce, ecologista, pacifista.

Bologna, 5 luglio

per adesioni a questo appello: vitototire@gmail.com

(*) Vito Totire è portavoce del circolo “Chico” Mendes e del centro per l’alternativa alla medicina e alla psichiatria “Francesco Lorusso”.

Redazione
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