Gatti, gattopardi e dark economy
Tre recensioni di Valerio Calzolaio (non giallo-noir)
Marina Alberghini
Gatti di potere
Mursia 2012
pagg. 120, euro 11
Vivente non umano. Da Machiavelli in poi, forse anche da prima. Individui animali che condizionano eventi storici umani. L’esperta felina artista-artigiana fiesolana Marina Alberghini Pacini racconta uomini e donne potenti dal punto di vista dei gatti che furono loro vicino, scaltramente e devotamente all’ombra del potere. Gatti di potere, I gatti consiglieri dei Grandi della Terra: papi e regine, presidenti e rivoluzionari: la regina (Nera) Caterina de’ Medici, il conte Henry Wriothesley e altri nobili inglesi, i Luigi re di Francia, Lenin e Luxemburg (non Luxembourg, come è scritto sul retro!), la regina Vittoria, Papa Leone XII e tanti altri. Grazioso, ben scritto, appassionante se hai chi fa le fusa sulla tua poltrona.
Salvatore Silvano Nigro
Il Principe fulvo
Sellerio 2012
pagg. 154 euro 13
Palermo e Roma. 1896-1957. Don Giuseppe Tomasi, 12º duca di Palma,11º principe di Lampedusa, barone di Montechiaro e barone della Torretta, Grande di Spagna di prima classe acquisì i suoi titoli a 38 anni con la morte del padre. Il suo celeberrimo e unico romanzo fu pubblicato postumo. L’illustre militante docente Salvatore S. Nigroutilizza per raccontarcelo il gigantescoPrincipe di Salina come Il Principe fulvo, correla “Il Gattopardo” alla biblioteca familiare, illustra gli anni giovanili con le lettere dalle capitali europee, documenta le iniziali adesione al fascismo e avversione agli ebrei, ci fa capire il capolavoro come romanzo allegorico connesso a trame viventi nella Sicilia dell’Ottocento.
Antonio Cianciullo e Enrico Fontana
Dark economy. La mafia dei veleni
Einaudi 2012
pagg. 210 euro 18
Italia. 2002-2011. In meno di dieci anni sono state arrestate per traffico illecito di rifiuti più di 1000 persone, oltre 3000 sono state denunciate, 679 aziende sono state coinvolte. Nello stesso periodo lo smaltimento dei rifiuti è stato un grande settore di occupazione e profitto per la “green economy”. Dark e green competono sullo stesso obiettivo, impossessarsi di ciò che gettiamo via (spesso senza rifletterci bene). La Dark economy viene descritta con dati nomi rotte complici e molti esempi nel nuovo volume (a 16 anni dal primo sulla “Ecomafia”) dei bravi colti emeriti giornalisti Antonio Cianciullo e Enrico Fontana. E’ parte dell’economia criminale, è rischio delle scelte dei consumatori, è vera alternativa nella gestione dei rifiuti, è verifica della stessa cosiddetta green economy.
UNA BREVE NOTA
Chi passa spesso per codesto blog è abituato all’appuntamento (ogni 7 giorni o quasi) con le recensioni giallo-noir di Valerio Calzolaio che in prima battuta escono su “Il salvagente”. Ma le passioni di Valerio sono molteplici e dunque ben volentieri pubblico – quando me li manda – i suoi articoli eco-militanti (un dossier sull’acqua pochi giorni fa) e/o recensioni di altro genere come quelle qui sopra. Vi segnalo anche un suo libro (uscito alla fine del 2010 da Nda Press: 288 pagine per 18 euri) che giudico davvero importante e dunque – che tristezza e che schifezza la censura “del mercato” – passò sotto silenzio: si intitola «Ecoprofughi» ovvero (così il sottotitolo) «Migrazioni forzate di ieri, di oggi, di domani»; come Eco-profughi e futuro prossimo ne trovate una recensione qui in blog. (db)