Goro/Gorino: un test per il razzismo barricadero

di Domenico Stimolo 

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La storia è sempre in agguato, corre il rischio di ritornare sempre, pur “sotto mentite spoglie”.

A vedere le scene (trasmesse dalle tv) della manifestazione che si è svolta, a partire dal 24 ottobre, nell’area di Goro, piccolo comune di 3800 abitanti in provincia di Ferrara – distante 53 Km dal capoluogo – e a Gorino, frazione del comune suddetto, si rimane attoniti.

Una ciurma scarmigliata e vociante, di uomini e donne che si sono fatti accompagnare anche dai propri giovani figli si è opposta con veemenza all’ingresso nel paese di /udite udite/ dodici donne e otto bambini: di persone cioè che rappresentano l’umanità più dolente, reiette e profughe che – nelle sistemazioni previste dalla struttura nazionale preposta alla grande emergenza in atto – dovevano trovare accoglienza nell’ostello del paese. Persone che sono state respinte con farneticazioni e strepiti come se donne e bambini, provenienti da aree di guerra, di disperazione e morte, portassero la medioevale peste.

Una incredibile vergogna che frantuma apertamente i valori fondamentali di solidarietà, accoglienza e fratellanza, sanciti dalla nostra Costituzione, conquistata con il martirio delle decine di migliaia che lottarono contro l’obbrobrio razzista nazifascista.

Questo avviene mentre in Sicilia sbarcano, quasi quotidianamente, migliaia di disperati (156.000 dall’inizio dell’anno) mentre molte migliaia sono annegati nel Mare Mediterraneo. Fra l’altro, quasi 20.000 sono arrivati solo a Pozzallo, piccolo paese di 20.000 abitanti del ragusano.

Quelle di Goro e Gorino sono scene orrende già viste, nel corso degli anni infami iniziati in Germania nel 1933 con l’ascesa del nazismo e dal 1938 in Italia con le leggi razziali. Negli anni successivi si sa quel che accadde a chi non apparteneva o si opponeva alla “razza eletta”. Lo stesso avvenne in altri Stati europei, oggi in prima fila contro l’accoglienza dei profughi, che si schierarono attivamente con il razzismo hitleriano.
E’ facile supporre che dietro queste “barricate” ci siano vili mestatori, appartenenti a questo o quel logo destrorso, cultori dell’odio umano.
Non si può lasciare la giusta protesta contro questi razzisti solo ai “vituperati” Centri sociali e ai tanti (cittadini democratici) senza etichette che da decenni e in ordine più o meno sparso sono sempre presenti, dal nord al sud, a salvaguardia dei valori costituzionali. Di fronte a questa provocazione che dicono e fanno le organizzazioni sindacali (a partire dalla Cgil), i partiti della frantumata sinistra? E il Pd, che governa nella vicina Ferrara e in Regione, che dice, che fa? Intende organizzare una grande iniziativa di protesta? Le strutture della Chiesa cattolica faranno una processione “riparatoria”? Occorre muoversi presto, prima che monti in maniera irrimediabile la canea dei razzisti.

   LA VIGNETTA E’ DI MAURO BIANI

Redazione
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5 commenti

  • Intanto consiglierei di comunicare agli animatori della rivolta il nostro disgusto scrivendo a:
    Ostello Bar Gorino
    Via Strada Comunale Per Goro, 44020 Goro FE

  • Francesco Masala

    dice Natalino Balasso:

    Leggo che a Gorino, in provincia di Ferrara, valorosi cittadini alzano barricate per impedire l’arrivo di un pullman di pericolosi migranti: 11 donne. Minchia che eroi! Onore ai valorosi cittadini che, sprezzanti del pericolo hanno salvato Gorino dall’invasione di 11 donne! Era dai tempi delle rivolte contadine dei primi del novecento che non si vedevano simili atti di eroismo! Certo 11 donne sono un numero davvero esorbitante in un paese di 4000 persone! Fategli subito un monumento a questi eroi!

  • Francesco Masala

    gli eroi di Gorino non sanno che frugando nel sito http://www.ellisisland.org, nel quale sono registrati gli ingressi, solo negli Usa – tralasciando dunque il Sudamerica – nell’isola di Ellis Island (per ricordare, o sapere, si può iniziare dal bel film di Emanuele Crialese «Nuovomondo», del 2006), fra il 1892 e il 1924, nei molti milioni di emigranti (allora avevano la e davanti) italiani ci sono 399 Bossi, 128 Salvini, 196 Maroni.
    oggi i loro discendenti affonderebbero volentieri le navi nelle quali gli emigranti con il loro nome viaggiavano in terza classe o li rimanderebbero indietro, a casa loro, a morire di fame, senza neanche perdere qualche minuto a parlarci.
    gli eroi di Gorino fanno le barricate per non ospitare 11 donne di un altro colore.
    chissà se qualche illustre abitante di Goro e Gorino nel secolo scorso è stato in Libia, Etiopia, Eritrea o Somalia a portare la civiltà.

  • domenico stimolo

    Nel corso degli anni molti lavoratori e sindacalisti sono stati inquisiti per “blocco stradale”, in relazione ad eventi messi in opera in difesa del posto di lavoro e contro i licenziamenti.

    Sarebbe “cosa buona e giusta” che i Soggetti “barricadieri” che hanno inteso cacciare donne e bambini profughi, fuggiti da aree di guerra e di fame strutturale, parimenti fossero chiamati nei luoghi appositi di “discussione” riguardo agli atti manifestati. Si tratta, altresì, di sfregio agli elementari criteri che regolano il civico democratico consesso umano. Si suppone che le strutture all’uopo preposte stiano agendo in merito.

    Certo, si potrebbero applicare azioni alternative: “giri” ( una volta a settimana, per alcuni mesi) nel Mar Mediterraneo con le stesse condizioni “ turistiche” dei fuggiaschi, o visioni multiple giornaliere….per diverse seettimane….di educatori film, quali “ io sto con la sposa” o “fuocoammare”.

  • Daniele Barbieri

    RICEVO – e posto – DUE COMUNICATI del cps La Resistenza di Ferrara e di ya basta Bologna che invitano a manifestare sabato 29 alla prefettura di Ferrara (db)

    BARRICATA ANTIRAZZISTA – Sabato 29 ore 12 davanti alla Prefettura.
    Sono passati ormai diversi mesi dai fatti di Gaibanella, Bondeno e dagli insulti razzisti durante le manifestazioni della Lega Nord in zona GAD a Ferrara e, di nuovo, ci troviamo a denunciare azioni discriminatorie e razziste questa volta avvenute a Gorino.
    Lunedì 24 ottobre a Gorino gran parte della cittadinanza si è mobilitata per impedire l’accesso al paese ad un ristretto gruppo di richiedenti asilo che doveva essere ospitato presso l’unico ostello locale (di proprietà della provincia) parzialmente requisito dalla Prefettura di Ferrara nello stesso giorno.
    L’episodio ci riguarda tutte e tutti, ed è un dovere etico e non soltanto politico quello di condannare questi comportamenti razzisti e discriminatori. Pensiamo che l’unica via possibile sia una condivisione solidale degli spazi e la libertà di movimento per tutti, senza barriere né confini.
    Ma una volta riconosciuta la responsabilità personale di ciascuno dei razzisti di Gorino, è fondamentale per noi denunciare anche le responsabilità politiche dell’Europa, del Ministro degli Interni e delle istituzioni locali, che con il loro piano volutamente emergenziale non fanno altro che trattare i migranti come dei pericolosi pacchi da smistare. Mentre i media principali fanno a gara per diffondere pregiudizi e paura nei confronti dei migranti, il governo parla di penalizzazione dei Comuni che non sono disponibili ad accogliere, senza di fatto creare una comunicazione reale tra istituzioni e cittadini. Come nei peggiori anni del fascismo ci troviamo nuovamente di fronte a politiche scellerate calate dall’alto, che sempre più vengono accompagnate da parole come sequestri e deportazioni. In questo modo si lascia libertà totale a risposte razziste e a movimenti populisti di destra che fabbricano voti sulla rabbia e la disinformazione.
    Vogliamo che chi specula sulle vite dei migranti si assuma la responsabilità delle proprie azioni.
    Diciamo NO all’attuale gestione dei flussi migratori che paragona esseri umani a oggetti.
    Diciamo NO alla speculazione sulla vita delle persone e alle guerre economiche che generano i flussi migratori. Diciamo NO all’autoritarismo nel nome dell’emergenza.
    Diciamo NO all’odio xenofobo. NO all’innalzamento di barriere e linee di confine, ai nuovi lager come Calais, Idomeni, Ventimiglia.
    Diciamo NO a chi pratica quotidianamente l’assurda ideologia del razzismo: nelle strade, nelle piazze, con i propri vicini di casa.
    Rivendichiamo il diritto di tutte e tutti all’autodeterminazione, a una casa e a un reddito, alla libertà di movimento. Solo attraverso principi e pratiche di eguaglianza sostanziale si può pensare di uscire dalla spirale di violenza tra oppressi per realizzare una società migliore.
    VI ASPETTIAMO TUTT* SABATO 29 OTTOBRE ALLE ORE 12, DAVANTI LA PREFETTURA DI FERRARA (via Ercole I d’Este, 16).
    CONTRO L’ODIO RAZZIALE RISPONDE LA FERRARA SOLIDALE!
    A seguire pranzo sociale presso il cps “La Resistenza”.

    Pensiamo sia forte l’indignazione per le barricate antirazziste che hanno respinto le richiedenti asilo e i loro figli a Gorino in provincia di Ferrara, a pochi passi da qui.
    Come contributo alla riflessione abbiamo scritto un’analisi per inquadrare i fatti in un contesto, vi invito alla lettura!
    http://www.leila.network/un-giorno-di-ordinario-razzismo/
    Non basta però l’indignazione, per questo abbiamo deciso che è importante partecipare in massa alla iniziativa antirazzista indetta a Ferrara sabato 29 ore 12 sotto alla Prefettura, lanciata dal centro sociale Resistenza di Ferrara e altre reti.
    Da TPO e Labas stiamo coinvolgendo tutte le reti e i progetti, è importante costruire una scadenza collettiva con una grande partecipazione.
    La partenza è con il treno delle 10,27 – l’appuntamento è alle 10 in stazione.
    Facciamo girare la voce, diciamolo a tutt*!
    Ass Ya Basta Bologna

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