Grazie Gianni (50): Inno alla Fantasia ovvero…

se Paolo di Tarso avesse conosciuto Rodari

cinquantesimo appuntamento – di 52 – con Gianni Rodari (*): la proposta di Andrea Serra con l’imprescindibile collaborazione di san Paolo

Dalla lettera di Gianni R. a Ognuno

Se anche parlassi tutte le lingue del mondo e quella del panda, del tonno o della tartaruga, ma non avessi la fantasia, sarei come una chitarra senza corde o un flauto con i buchi tappati.
E se avessi il dono della profezia e sapessi svelare tutti i misteri, e fossero mie tutte le storie già scritte e fossi capace di raccontare una pigna o un ragno, ma non avessi la fantasia, non sarei nulla.
E se anche regalassi tutte le mie storie e dessi le mie poesie, donassi i miei pensieri, ma non avessi la
fantasia, niente mi gioverebbe.
La fantasia è impaziente, è benigna la fantasia; non ha motivo di essere invidiosa la fantasia, non ha nulla di cui vantarsi, non si gonfia, non manca di rispetto, non cerca il proprio interesse, non si può adirare, non tiene conto del male ricevuto, l’ingiustizia sa bene come tramutarla in giustizia, è felice di essere ciò che è.

Tutto racconta, tutto può far credere, tutto accende di desiderio, tutto diventa tutto.

La fantasia non finisce mai.

Le profezie scompariranno; le lingue si ingarbuglieranno e la scienza non troverà risposte neanche alle domande più banali.

La nostra conoscenza è imperfetta e imperfetta è la nostra profezia.

Ma quando daremo spazio alla fantasia, quello che è imperfetto scomparirà.

Quand’ero bambino parlavo da bambino, pensavo da bambino, ragionavo da bambino perché la fantasia era la mia maestra.

Ma, divenuto uomo, ciò che era da bambino l’ho abbandonato. Così ho chiuso la fantasia nel baule dei ricordi.

Ciò che chiamiamo realtà, la vediamo come in uno specchio, in maniera confusa; apriamo il baule e allora vedremo tutto con maggiore chiarezza.

Ora conosco in modo imperfetto, ma allora conoscerò perfettamente. Anche me stesso.

Queste dunque le tre cose che rimangono: la curiosità, i desideri e la fantasia; ma di tutte più grande è la fantasia!

NOTA DELLA “BOTTEGA” PER CHI POCO FREQUENTA SAN PAOLO

Quella di Andrea Serra è una riscrittura dell’Inno alla Carità.

LE IMMAGINI sono scelte da Andrea Serra: «è un fiore nato in una pianta grassa che si trova nella strada in cui abito. Durata del fiore aperto, 18 ore. Preparazione all’apertura cinque giorni circa».

 

(*) Gianni Rodari è nato il 23 ottobre 1920. Per ricordarlo è partito “L’ANNO RODARIANO”. Io lo amo molto e penso di essere in numerosa (e bella) compagnia. Così ho deciso di festeggiarlo in bottega fino all’ottobre 2020, cioè per 52 settimane. Ho chiesto a 51 fra amiche e amici di scegliere un suo brano o di proporre una riflessione. Perciò ogni lunedì mattina lettori e lettrici della bottega potranno scoprire come qualcuna/o ricorda Rodari e magari commentare o fare le loro proposte. Ho una ideuzza per tutte/i: nello spirito “rodariano” mi parrebbe una bella iniziativa se ogni lunedì chi passa di qui poi regalasse il testo letto a qualcuna/o, possibilmente proprio a persone che leggono poco o nulla. Così per «vedere l’effetto che fa». Ci state? [db]

Redazione
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