Greta, il 15 marzo e la primavera “invasora”

Un’insolita scor-data, anzi due, proposte da Lella Di Marco. In coda il link a un’intervista con Greta Thunberg

STORMI DI MIGRANTI IN ARRIVO: SCAVALCANO PORTI, INVADONO CIELI, SEGUONO ROTTE NUOVE

NON HANNO DOCUMENTI, OCCUPANO ABUSIVAMENTE “ABITAZIONI”…

Secondo voi, le rondini qui sopra riusciranno ad arrivare il 21 marzo CON LA PRIMAVERA?

Ci piacerebbe pensare ancora a stormi di rondini che invadono l’aria: i riti della tradizione per celebrare il loro arrivo come simbolo di vita. Ri-nnovamento. Ri-nascita. Il loro ritorno felice sull’altra sponda del Mediterraneo, dopo un viaggio estenuante dall’Africa, poggiate sui tetti o sul bordo di un nido fatto di fango.

Sino a qualche tempo fa, un mio amico – anziano contadino a Monterenzio, vicino Bologna – il 21 marzo di ogni anno ritrovava nella sua stalla quelle piccole sagome inconfondibili con la coda a punta. Appuntamento fisso e puntuale, con voli fatti di splendidi cerchi subito, alla ricerca del nido lasciato l’anno precedente. Ovviamente tali arrivi avvenivano in tutte le campagne d’Italia… Il rischio adesso è che non ri tornino o che siano decimate in volo. Artefici le scelte economiche irresponsabili che producono morte, distruzione ambientale, mutamenti climatici globali, surriscaldamento del pianeta, inquinamento atmosferico, emissione di gas tossici nocivi alle colture, alla salute e anche ai cicli riproduttivi degli uccelli, provocando un progressivo declino demografico e mettendo a rischio la sopravvivenza stessa della specie. Ci sono progetti di ricerca in materia, per indagare più a fondo anche sulla variazione delle rotte nelle mutazioni climatiche. Applicando a 200 esemplari dirondini un geolocator (un’apparecchiatura di ultima generazione) si riesce a localizzare la posizione degli uccelli in modo continuativo.
«In pericolo non c’è la Terra che vive ormai da 4,6 miliardi di anni, bensì la stessa civiltà umana. Il vero nodo della questione è rappresentato dall’instabilità delle dinamiche socio-economiche e ambientali creata dall’uomo con conseguenze per l’intero sistema. Oggi il Pianeta è abitato da 7 miliardi di persone, mentre nel 1750, a inizio della rivoluzione industriale, erano appena 800 milioni. E’ chiaro che lo sviluppo demografico e le richieste di consumi hanno creato enormi danni che richiedono interventi sulla dimensione ambientale e sociale. Dalla rivoluzione industriale ad oggi, per sostenere la popolazione mondiale in continua crescita, si è fatto ricorso al consumo sempre maggiore di materie prime e di energie per garantire il riscaldamento, i trasporti e la produzioni di beni materiali»
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Ma anche i mari e in particolar modo il Mediterraneo soffrono la pressione antropica e i conseguenti cambiamenti climatici. Il riscaldamento del Mediterraneo sta causando forti cambiamenti nella biodiversità con riflessi economici e antropici; tra gli effetti principali e più visibili vi è la tropicalizzazione ovvero la crescente presenza di specie aliene tropicali e sub-tropicali, ben 92 quelle registrate negli ultimi anni, nel Mediterraneo.
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Alla tropicalizzazione occorre aggiungere i fenomeni dell’aumento della biomassa delle specie mediterranee termofile che vivono nelle acque più calde del bacino, l’asincronismo di due specie che prima coesistevano e, ancor più pericoloso, l’effetto della modificazione delle correnti marine che alterano il trasporto dei nutrienti causando il collasso del pesce azzurro nello Stretto di Sicilia e ancora l’aumento dell’acidità delle acque che danneggia molluschi e ricci e gli eventi meteo-marini abnormi che hanno causato frane ed alluvioni con trasporto di fango in mare».

Quindi i principali nemici delle rondini oggi sono i cambiamenti climatici, la desertificazione, la distruzione dei nidi, l’uso indiscriminato dei pesticidi e siccome ogni elemento vivente fa parte dell’ecosistema e della biodiversità, tutti/e siamo a rischio: migranti e stanziali.

Alluvioni, smottamenti, siccità, scioglimento dei ghiacciai, onde marine anomale… ammettiamo anche che ci siano cicli naturali periodici sui movimenti tellurici, sul corso delle acque, sulle maree ma le polveri sottili, quello che respiriamo e mangiamo (con concimi chimici), l’acqua inquinata, antibiotici e ormoni somministrati per ingrassare in fretta gli animali e produrre più latte, avranno pure una parte sulle nuove patologie imperanti? Dalle malattie respiratorie alla maggiore infecondità, alla nascita di neonati morti, ai tumori anche negli animali e a tanto altro.

Le rondini non fanno soltanto parte dell’immaginario collettivo o delle nostre visioni poetiche: sono un segnale per noi, cioè il test del livello di inquinamento e del cibo avvelenato.

Nessuna inversione di rotta arriva dai signori del profitto, nè un aiuto su come affrontare l’autodifesa dalle variazioni climatiche (che ovviamente non è da confondere con la temperatura che può oscillare).

MA RISPOSTE TEORICHE E POLITICHE SI ANNUNCIANO DAL BASSO.

L’attivismo ambientale di Greta Thunberg e lo sciopero internazionale degli studenti indetto per il 15 marzo 2019

Greta Thunberg è una ragazzina svedese di 16 anni – balzata agli onori delle cronache lo scorso settembre – che vuol fare capire a tutti come il cambiamento climatico non sia un problema secondario. Greta infatti aveva indetto uno sciopero scolastico, rifiutandosi di andare a lezione. Intervistata da emittenti svedesi e internazionali, aveva posto come termine ultimo della sua protesta il 9 settembre, giorno delle elezioni in Svezia. Lo sciopero – nelle intenzioni della ragazzina – doveva sensibilizzare l’opinione pubblica sul cambiamento climatico.

Nel frattempo a Katowice, in Polonia, si è tenuta (dal 3 al 15 dicembre) la riunione internazionale sul cambiamento climatico chiamata Cop24. Il meeting per la Terra si è tuttavia rivelato un mezzo disastro, con molti Paesi che hanno rimandato le promesse più impegnative. Fra le nazioni più restie a contenere l’utilizzo di combustibili fossili, i produttori di greggio e quelli che fondano l’economia sulla estrazione di carbone: non sembrano ancora capire come una maggiore ricchezza nell’immediato provochi danni terrificanti a lungo raggio. Secondo stime scientifiche, le temperature medie aumenteranno globalmente di 3-4 gradi entro questo secolo. Le conseguenze per diversi ecosistemi saranno devastanti e le ripercussioni (meno risorse a disposizione) si riverbereranno su tutta l’umanità.
Invitata a tenere un discorso davanti ai potenti del pianeta, Greta non si è intimidita:. ha duramente attaccato chi sta distruggendo l’ecosistema, ricordando che esistono alternative, con l’uso delle energie rinnovabili.

Ignorata dai politici e classificata dai grandi media come folclore, l’8 marzo Greta è stata nominata dalla stampa svedese “donna dell’anno” mentre il suo attivismo sta spingendo in molti Paesi gli studenti alla costituzione di un movimento “climatico” con manifestazioni. informazioni e scioperi.

E infatti il 15 marzo ci sarà uno sciopero internazionale (anche in Italia) degli studenti per chiedere interventi drastici contro il cambiamento climatico. Sarà l’evento rappresentativo di un movimento ormai globale che ha preso il nome di «Fridays for Future», declinato con i nomi di tutte le città e nazioni (oltre 40) che aderiscono.

In Italia hanno iniziato in sordina, in pochi, davanti a Palazzo Marino a Milano, poi allargandosi a Pisa, Torino, Roma, Brescia, Genova, Taranto, Bari, Napoli, Como, Udine, Bologna…. Sono studenti che hanno raccolto l’appello lanciato da Greta in conclusione della Cop24 quando, prendendo atto dell’ennesimo “quasi nulla di fatto” dei cosiddetti grandi, ha sollecitato a mobilitarsi in prima persona per far sentire la voce delle giovani generazioni. «Fridays For Future» ha già una pagina Facebook di richiamo nazionale e ogni città sta aprendo i propri canali di comunicazione.

MA COSA SONO LE «SCOR-DATE»? NOTA PER CHI CAPITASSE QUI SOLTANTO ADESSO.

Per «scor-data» qui in “bottega” si intende il rimando a una persona o a un evento che il pensiero dominante e l’ignoranza che l’accompagna deformano, rammentano “a rovescio” o cancellano; a volte i temi possono essere più leggeri ché ogni tanto sorridere non fa male, anzi. Ovviamente assai diversi gli stili e le scelte per raccontare; a volte post brevi e magari solo un titolo, una citazione, una foto, un disegno. Comunque un gran lavoro. E si può fare meglio, specie se il nostro “collettivo di lavoro” si allargherà. Vi sentite chiamate/i “in causa”? Proprio così, questo è un bando di arruolamento nel nostro disarmato esercituccio. Grazie in anticipo a chi collaborerà, commenterà, linkerà, correggerà i nostri errori sempre possibili, segnalerà qualcun/qualcosa … o anche solo ci leggerà.

La redazione – abbastanza ballerina – della bottega

 

Redazione
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