Grilletto facile in Argentina

La ministra Patricia Bullrich autorizza la polizia a sparare contro qualsiasi persona ritenuta sospetta. La misura straordinaria, approvata inizialmente soltanto in occasione del recente G20, è stata convertita in legge.

di David Lifodi

Due giorni prima del contestato G20 che si è tenuto a Buenos Aires poco più di un mese fa, la ministra della sicurezza Patricia Bullrich aveva proposto che fosse ampliata la casistica che permette alla polizia di utilizzare le armi da fuoco. Quella che sembrava essere una misura straordinaria, per quanto assai discutibile, legata all’evento a cui hanno partecipato i grandi della terra, è stata pubblicata sul Bollettino ufficiale argentino trasformando così la Resolución 956/2018 in legge.

La legge, secondo i movimenti sociali e le organizzazioni popolari argentine, consente l’utilizzo legale delle armi da fuoco in tutta una serie di situazioni che rappresentano un compendio delle principali scuse fornite dalle forze di sicurezza quando sono costrette a giustificare i loro omicidi a causa del grilletto facile. Difficile non condividere questa interpretazione, anche perché su Patricia Bullrich pesano enormi responsabilità a proposito della morte di Santiago Maldonado, il giovane attivista vicino ai mapuche ucciso nel corso di un’operazione poliziesca nell’ottobre del 2017.Rodolfo Walsh, il giornalista argentino eliminato dalla dittatura nel 1977, parlava di gatillo fácil  (grilletto facile) ogni volta che la polizia commetteva un omicidio e si giustificava sostenendo che la persona uccisa avrebbe potuto essere armata o aver dato luogo a movimenti sospetti. Ad oltre quarant’anni di distanza, nulla sembra essere cambiato.

A questo proposito María del Carmen Verdú, avvocata del Correpi (Coordinadora contra la represión policial e institucional), al pari delle Madres de la Plaza de Mayo, ha evidenziato come il governo  stia mettendo in pratica la teoria del nemico interno utilizzata all’epoca della dittatura, sottolineando che la trasformazione in legge del gatillo fácil altro non è se non l’applicazione generalizzata della cosiddetta dottrina Chocobar. Il riferimento è al caso dell’agente Luis Chocobar, che l’8 dicembre 2017 sparò ad un borseggiatore di 18 anni, Pablo Kukoc, in fuga dopo aver rapinato e accoltellato un turista statunitense per le strade del quartiere bonaerense della Boca. Il presidente argentino Macri definì il poliziotto un eroe, nonostante la Corte Suprema lo avesse accusato di omicidio aggravato per exceso del cumplimiento del deber. Adesso, grazie alla legge che in pratica legalizza l’utilizzo delle armi da fuoco in qualsiasi circostanza, agenti che agiranno come il loro collega Chocobar potranno appellarsi al nuovo Reglamento General para el empleo de las armas de fuego por parte de los membro de las Fuerzas Federales de Seguridad.

Anche il Centro de Estudios Legales y Sociales (Cels) ha espresso forti perplessità, ponendo l’attenzione sul pericoloso passo indietro compiuto dall’Argentina a  livello di libertà democratiche. Di fatto, la ministra Bullrich, autorizzando l’utilizzo di armi da fuoco, permette alla polizia ad uccidere giovani, poveri e dissidenti, ha ribadito l’associazione Hijos, accusando la stessa ministra di rappresentare il braccio armato della miseria pianificata. La legge che consente il grilletto facile sostituisce le norme in vigore dal marzo 2002 pubblicate sul manuale d’uso della polizia federale, nel quale si stabiliva che l’utilizzo delle armi da fuoco è consentito soltanto nel caso in cui si verifichi uno scontro con persone armate e in ogni caso con il minimo rischio possibile per terzi. Da adesso in poi, invece, gli agenti che si macchieranno di omicidi finiranno per avere garantita l’impunità per decreto ministeriale.

Tra i punti più odiosi della nuova legge quello che definisce come “pericolo imminente” l’eventuale possesso di un arma letale da parte di un presunto delinquente, anche nel caso in cui si dimostri, in seguito, che l’arma nelle mani del malvivente non fosse poi letale. Sul gatillo fácil pesa anche l’influenza del presidente brasiliano Bolsonaro, di cui Mauricio Macri si dichiara amico e ammiratore, noto per la sua ossessione a favore  della vendita libera di armi. Il presidente argentino ha deciso di puntare sulla brutalità della polizia e c’è da scommettere che gli agenti non si faranno pregare.

Con questa legge la ministra Bullrich ha autorizzato il Far West per reprimere il conflitto sociale.

 

David Lifodi
Sono nato a Siena e la mia vera occupazione è presso l'Università di Siena. Nel mio lavoro "ufficioso" collaboro con il sito internet www.peacelink.it, con il blog La Bottega del Barbieri e ogni tanto pubblico articoli su altri siti e riviste riguardo a diritti umani, sindacalismo, politica e storia dell’America latina, questione indigena e agraria, ecologia.

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