Guillermo Fernández: «Sono sceso giù in strada»

106esimo appuntamento con “la cicala del sabato” (*)

Sono sceso giù in strada

pensando mi chiamassi.

C’erano solo ombre

e un’unghietta di luna

in un cielo così grande e indigente.

 

Salgo ancora le scale

senza avere una meta,

sento ancora i tuoi passi

nel riflusso del sangue

che affluisce e ferisce

là dove fai più male,

là dove più mi manchi.

 

La speranza

di rivederti non invecchia.

Ogni mattina

osserva nello specchio

quanti anni ha nel volto.

Non sei cambiata in nulla”,

le dico, e mi sorride

con un poco di lacrime.

[traduzione di Stefano Strazzabosco, da «Poesia # 337»]

Guillermo Fernández è stato assassinato da ignoti nella sua casa di Toluca, in Messico, la notte del 30 marzo del 2012. Un delitto misterioso: Fernández era legato con filo elettrico e imbavagliato, lo hanno finito con un colpo alla nuca. Gli investigatori hanno escluso il furto.

(*) Ricordo che qui, il sabato, regna “cicala”: libraia militante e molto altro, codesta cicala da oltre 15 anni invia ad amiche/amici per 3 o 4 giorni alla settimana i versi che le piacciono; immaginate che gioia far tardi la sera oppure risvegliarsi al mattino trovando una poesia. Abbiamo raggiunto uno storico accordo: lei sceglie ogni settimana fra le ultime poesie quella da regalare alla “bottega” e io posto. Perciò ci rivediamo qui fra 7 giorni. [db]

 

Redazione
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