Dio esiste e vive a Bruxelles – Jaco Van Dormael

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di Francesco Masala

ci sono alcuni che conosciamo già, Dio e il figlio, uno che se n’è andato di casa.
ma Dio, che vive nel paradiso chiamato Bruxelles, è uno un po’ fuori, artigianalmente gestisce il mondo, con il suo database enorme e un computer che lo aiuta nel lavoro.
a sorpresa conosciamo la moglie di Dio, una casalinga tutta casa e famiglia, e la loro figlia, che si chiama Ea.
anche Ea, che sempre bisticcia col padre, va via di casa, e cerca  apostoli, per scrivere un altro nuovo Testamento.
ne trova sei, quanti gliene servivano, e li convince a stare con lei, o comunque a essere raccontati, e noi alla fine conosciamo tutti, Ea ce li presenta.
la fine del mondo si avvicina, tutti vanno sulla spiaggia ad aspettare (come nel giudizio universale di De Sica e Zavattini), e poi arriva una sorpresa a colori, a causa della moglie di Dio.
anche Thomas Gunzig (scrittore non male) fra gli sceneggiatori.
il film, come capite, è un poco folle, bisogna lasciarsi prendere per mano e andare, se uno è troppo razionale o rigido come un tubo Innocenti difficilmente riuscirà a godere del film.
Jaco Van Dormael fa pochi film ma buoni, non lasciatevelo sfuggire.

http://markx7.blogspot.it/2015/11/dio-esiste-e-vive-bruxelles-jaco-van.html

redaz
una teoria che mi pare interessante, quella della confederazione delle anime. Mi racconti questa teoria, disse Pereira. Ebbene, disse il dottor Cardoso, credere di essere 'uno' che fa parte a sé, staccato dalla incommensurabile pluralità dei propri io, rappresenta un'illusione, peraltro ingenua, di un'unica anima di tradizione cristiana, il dottor Ribot e il dottor Janet vedono la personalità come una confederazione di varie anime, perché noi abbiamo varie anime dentro di noi, nevvero, una confederazione che si pone sotto il controllo di un io egemone.

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