Hugo Chávez. Così è cominciata

Recensione al libro dedicato ai testi inediti di Hugo Chávez e sulla sua figura pubblicato da Pgreco Edizioni (2019) in un momento storico in cui il Venezuela bolivariano è sotto attacco sia in Italia sia all’estero.

di David Lifodi

Lo sguardo intenso di un giovane Hugo Chávez, forse verso il futuro, in copertina, è un’immagine che rende bene l’idea del volumetto curato da Geraldina Colotti e dedicato a mettere in rilievo alcuni dei documenti inediti sul principale esponente della rivoluzione bolivariana. Lo sguardo di Chávez non è poi così diverso da quello senz’altro più celebre dell’altro comandante, Ernesto Che Guevara, ritratto in milioni di libri e magliette. Entrambi avevano in comune gli ideali dell’integrazionismo latinoamericano.

Hugo Chávez. Così è cominciata si meriterebbe una lettura anche da gran parte di quella stampa, italiana ed estera, che si autodefinisce progressista, ma non perde occasione per gettare discredito sul chavismo. Non a caso, le prime parole di Geraldina Colotti, nella prefazione, sono: «Cos’è il chavismo, che governa da vent’anni in Venezuela? Quali sono le sue basi teoriche, gli antecedenti storici? Questo piccolo libro offre al lettore italiano alcuni spunti di analisi e dati di contesto».

Hugo Chávez, presidente del Venezuela dal 6 dicembre 1998 al 5 marzo 2013, quando è deceduto a causa di un tumore, racconta il lungo percorso intrapreso dal comandante per arrivare a Miraflores, dalla detenzione nel carcere di Yare del 1992, dal quale invita l'”indomito popolo venezuelano” a costruire la democrazia bolivariana, fino ad alcune interviste e testi scritti di suo pugno in cui si richiama più volte ai libertadores Ezequiel Zamora, Simón Bolívar e Simón Rodríguez. L’identificazione di Chávez nel modello zamorano Terre e uomini liberi, scelta popolare, rifiuto dell’oligarchia accompagnerà quello che ancora non era il presidente venezuelano per tutta la sua vita politica.

Tuttavia, assume un ruolo alrettanto importante rispetto a quello di Chávez anche Manuel Vadell, l’editore che ha deciso di pubblicare questa serie di materiali inediti per la Vadell Hermanos Editores, dando spazio sia alle testimonianze e alla formazione dell’MBR-200, il Movimiento Bolivariano Revolucionario 200, il cui fine era quello di prendere il potere politico in Venezuela, sia al pensiero politico di Domingo Alberto Rangel, fondatore del Movimiento de Izquierda Revolucionaria e di Pedro Duno, membro del Partito Comunista del Venezuela. L’opinione di queste figure assume un carattere di rilievo, poiché tutti e tre sono passati attraverso la dittatura di Marcos Pérez Jimenez ed hanno vissuto quel patto di puntofijismo a cui ancora oggi molti si aggrappano ritenendolo migliore della presidenza Chávez e di quella Maduro nel segno della peggiore propaganda.

Nella prima bozza del Progetto di Dichiarazione Programmatica dell’MBR-200 si ritrovano gran parte di quegli ideali che avrebbero animato sia il Venezuela chavista sia l’intero continente latinoamericano che si identificava in una realtà concreta, condivisa con tutti «coloro che lottano per gli stessi ideali a sud del Río Grande». Lo stesso ammonimento dell’ MBR-200, «la contraddizione tra il messaggio democratico e la pratica mendace del gioco politico trasforma la vita pubblica in una macchinazione ipocrita che indigna le masse» calza bene anche in questi anni in cui una supposta e autoproclamata democrazia (come del resto l’autoproclamato presidente Juan Guaidó) ha cercato e tenta tuttora ripetutamente di assestare una spallata golpista al Venezuela bolivariano.

Hugo Chávez. Così è cominciata rappresenta una sorta di impegno del Venezuela e di tutta l’America latina resistente con il comandante e bene ha fatto a ricordarlo Adán Chávez, fratello di Hugo, attualmente ambasciatore del suo paese a Cuba, sia raccomandando la lettura del sopracitato Progetto di Dichiarazione Programmatica dell’MBR-200 sia dicendosi certo della validità e della realizzabilità di gran parte di quelle proposte.

Guardando all’attuale contesto socio-politico in America latina, resta difficile pensare ad un successo rivoluzionario nel segno «della fratellanza latinoamericana come pietra miliare di una società nella quale il Terzo Mondo inizi ad essere qualcosa di diverso rispetto a quello che finora è stato», come auspicava l’ MBR-200. Eppure quello slogan El Pueblo es Bolivariano y triunfante! Por Ahora y Por Siempre, non ha mai smesso di risuonare tra i militanti chavisti in quella trincea dell’America latina desde abajo che non intende piegarsi ai ripetuti tentativi golpisti.

Hugo Chávez. Così è cominciata

A cura di Geraldina Colotti

Testi di Hugo Chávez, Domingo Alberto Rangel, Pedro Duno, Manuel Vadell

Pgreco Edizioni, 2019

€ 15

David Lifodi
Sono nato a Siena e la mia vera occupazione è presso l'Università di Siena. Nel mio lavoro "ufficioso" collaboro con il sito internet www.peacelink.it, con il blog La Bottega del Barbieri e ogni tanto pubblico articoli su altri siti e riviste riguardo a diritti umani, sindacalismo, politica e storia dell’America latina, questione indigena e agraria, ecologia.

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