I criminal proceedings dell’ENI per il 2016

di Maria Rita D’Orsogna

 

tutto made in Italy

Anche per il 2016 l’ENI ha dovuto rilasciare il suo 20F Form alla SEC, la Security and Exchange Commission of the United States of America. E’ un documento annuale che contiene tutte le informazioni che possono essere utili agli investitori che cosi possono decidere se comprare, vendere o mantenere le azioni sui mercati USA.

L’ENI e’ quotata a Wall Street e cosi anche lei deve presentare il suo 20F.

Per l’anno che e’ terminato il 31 Dicembre 2016, ci sono 423 pagine. Da pagina F-88 a pagina F-100, fitte fitte, ci sono i cosiddetti “Criminal proceedings”, “Administrative Proceedings”, “Tax Proceedings”, “Court Inquries”, “Antitrust proceedings”.

Sono dodici pagine.

A suo tempo l’ENI mi ha fatto sapere che non apprezza che io traduca in italiano quello che c’e’ scritto su questi 20F, con tanto di carte firmate e intestate da una mezza dozzina di avvocati che ogni tanto compaiono anche sulle TV italiane.

Per cui, mi limito a fare copia incolla di quello che l’ENI stessa scrive in questi documenti.

Ed ecco qui, non tradotta, una lista di “proceedings” vari in cui il principale ente petrolifero d’Italia e’ coinvolto per il 2016.

C’e’ un po di tutto, asbestos, DDT, Carrara, Augusta, Frosinone, EniPower, Congo, Praia a Mare, Lago Maggiore, Val D’Agri, Algeria, Ravenna, Kazakhstan, Angola, Cassano allo Jonio, Nigeria, Cerchiara di Calabria, Melilli, EniChem, Iraq, Costa Molina, Crotone, Gela, Porto Torres, Molfetta, Syndial, mercato del gas, tumori, un miliardo e mezzo di danni in Sardegna, nascita di bambini deformi, mancanza di operazioni di ripristino ambientale, evasione di tasse, pagamenti illeciti, rifiuti industriali non trattati propriamente, inquinamento da mercurio, corruzione, pagamento tasse sulle piattaforme offshore, zolfo, riversamento di sostanze radioattive, irregolarita’ nella fornitura di carburante all’Alitalia, avvelenamento di acqua e di coltivazioni, corruzione internazionale, riversamenti di idrocarburi a mare, omidicio colposo, morte di dodici dipendenti, danni alla salute, condotta negligente, disastro ambientale, condanne alla galera per alcuni suoi manager/dipendenti.

Puo’ bastare?

In alcuni casi sono solo indagini da parte dei giudici, in altre sono cause contro di lei con tanto di danni monetari.

Secondo loro e’ il modo ordinario di condurre business.

Sono sicura che come a Viggiano sono innocenti di tutto, che sono tutte fatalita’ e invenzioni dei PM in tutto il mondo.

da qui

Redazione
La redazione della bottega è composta da Daniele Barbieri e da chi in via del tutto libera, gratuita e volontaria contribuisce con contenuti, informazioni e opinioni.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *