I crimini (resi invisibili) dei fascisti italiani: intervista a…

… Michael Palumbo, autore del libro “L’olocausto rimosso” mandato al macero dall’editore Rizzoli, e dei testi per il documentario “Fascist Legacy” (prodotto dalla Bbc e poi comprato dalla Rai per NON trasmetterlo)

di Ivan Serra (*)

Dopo la pubblicazione dell’articolo “Da Fascist Legacy a L’Olocausto Rimosso: il libro ritrovato di Michael Palumbo” e in vista di una riedizione del testo censurato nel 1992, abbiamo contattato l’autore che da 25 anni vive a Taiwan. Gli abbiamo posto una serie di questioni, a partire dall’articolo “Come trucidavamo” apparso su Panorama n.1356 del 12 aprile 1992 (**) .

 

Michael Palumbo ci dice, a proposito dell’articolo “Da Fascist Legacy a L’Olocausto Rimosso” :

Prima dell’intervista vorrei rilasciare una dichiarazione di apertura, ringraziandoti per il tuo prezioso aiuto. A causa delle rivelazioni  che ho aperto in così tanti paesi su così tanti argomenti  (la copertura israeliana di nazisti per il finanziamento di armi nucleari, i 150 milioni di intoccabili della casta bassa nascosti dell’India , lo scandalo Waldheim, l’espulsione dei palestinesi dalla loro patria nel 1948 , l’assassinio di Kennedy, la creazione di cyborg schiavi da parte dell’élite tecnologica) sono stato un comprensibile obiettivo per coloro che cercavano di rubare credito dalle mie ricerche. Questo è in parte colpa mia, poiché preferisco passare il tempo a cercare nuovi argomenti piuttosto che a rispondere a piccola gente. Sfortunatamente, individui gelosi in Italia hanno usato ogni trucco e in verità ne hanno inventati di nuovi per rubare credito dal mio lavoro sulla copertura dei criminali di guerra fascisti. Consentimi di presentare alcuni fatti innegabili.

Il mio libro sulla copertura dei criminali di guerra italiani è un modello di ricerca. Con cosa si può confrontare? Ho scoperto i 35000 file della Commissione delle Nazioni Unite per i crimini di guerra che si ritenevano dispersi o distrutti. Ho scoperto i documenti britannici sulla copertura dei criminali di guerra italiani che così tanti giornalisti e cosiddetti storici hanno usato senza darmi credito. Ho scoperto documenti  militari chiave catturati a tedeschi e italiani. Inoltre, ho usato fonti in arabo, amarico, greco, francese, serbo-croato e russo. Ho inviato uno studente  della Columbia University in Grecia per intervistare i sopravvissuti e ho dato stupidamente queste informazioni a un giornalista televisivo italiano che non mi ha mai citato. Per motivi di sicurezza e legali preferisco non menzionare i miei sforzi per ottenere informazioni dall’Etiopia e dalla Libia di Gheddafi. Non ho ricevuto nemmeno un centesimo in borse di ricerca da qualsiasi fonte. Il mio unico crimine é stato  non ripagare due parenti, ormai andati, perché il libro non è mai stato pubblicato.

Michael Palumbo nel 1992

Eri a conoscenza che “L’olocausto rimosso” era stato effettivamente prodotto ? Il ritrovamento di una copia superstite dopo 28 anni conferma la notizia delle 8000 copie stampate e poi mandate al macero data dall’articolo di Simonetta Fiori su La Repubblica del 17 aprile 1992, che invece la direttrice editoriale dell’epoca cercava di smentire. Nello stesso articolo si parla di “una lunga gestazione…Un’ elaborazione che ha richiesto verifiche continue, accertamenti, note, un’ accurata ricerca bibliografica. Più d’ una volta abbiamo chiesto a Palumbo di argomentare meglio la sua denuncia.” Come sono andate effettivamente le cose con Rizzoli?

Prima c’è stata la copertura stampa in Italia che ha portato al documentario della BBC nel novembre 1989. Ho avuto le mie 15 ore di fama. La BBC mi disse che sarei diventato famoso come (l’uomo dell’anno) Salman Rushdie, ma non ero sicuro che questo fosse così buono visto il tentativo di assassinio contro di lui e le minacce contro di me da parte di veterani italiani e dell’MI5 britannico. Il muro di Berlino è caduto quella notte e ha impedito una diffusione mondiale della copertura stampa italiana [vedi in fondo a questa pagina: 9 NOVEMBRE 1989, DALL’INTERVISTA TELEVISIVA A LONDRA ALLA CADUTA DEL MURO DI BERLINO].  RaiUno ottenne un contratto per il documentario ma non l’ha mai mostrato in Italia. Grazie alla copertura stampa italiana ottenni un contratto con Rizzoli. Non mi hanno mai contattato mentre il libro veniva tradotto. Nel 1992 ricevetti una telefonata da un giornalista italiano che mi informava che Ravalli stava minacciando un’azione legale. Poi ne ho ricevuto un’altra che mi diceva che tutto sembrava a posto dato che Ravalli si era intrappolato da solo con una stupida menzogna  quando aveva sostenuto che Simon Wiesenthal  aveva partecipato al suo processo dichiarandolo innocente. Wiesenthal confermò di non aver mai messo piede in Grecia fino agli anni ’50. Rizzoli mi disse che avrebbero pubblicato il libro con un inserto che chiariva il caso Ravalli poiché tutte le altre note erano a posto.
Tuttavia ad un certo punto, non sono sicuro quando, Rizzoli mi disse che c’era poco interesse, quindi ho pensato che avessero stampato solo un migliaio di copie. Ho scoperto da un giornalista olandese che il libro era stato cancellato. Da quando mi è stato detto che Ravalli era un uomo di una qualche influenza, ho pensato che avesse indotto gente del  governo a minacciare Rizzoli. Nel 1989 mi dissero che avevo perso milioni. Nel 1992 forse persi quasi altrettanto, dal momento che il libro, nella lista dei bestseller in Italia, avrebbe portato alla sua pubblicazione in Germania, Regno Unito, Stati Uniti e Giappone. Sono diventato un senzatetto a causa di gravi problemi finanziari e familiari.

Fu l’articolo “Come trucidavamo”di Giorgio Fabre su Panorama, nato in effetti come  lancio promozionale del libro, a provocarne invece l’affossamento, per le minacce di querela di Giovanni Ravalli che spaventarono la casa editrice. E’ vero che in seguito a questo la Rizzoli ti chiese di approfondire il capitolo sulla Grecia? La copia del libro in nostro possesso risulta essere stampata nel marzo 1992 e riporta “Prima edizione: aprile 1992”. L’articolo di Fabre lo dava ancora in uscita per il 15 settembre: forse volevano avere il tempo di aggiustare qualcosa di più. Poi il progetto è definitivamente saltato, probabilmente anche per “le concomitanti pressioni di ambienti influenti della politica e del mondo militare” (come affermava la rivista Millenovecento).

Non ricordo di aver sistemato nulla, dal momento che non riuscivo a trovare nulla che avesse bisogno di essere sistemato. C’è da aspettarsi che la traduzione di un libro le cui fonti siano in così tante lingue possa avere dei dettagli che non vengano verificati. È stata una mia sfortuna che questi pochi dettagli abbiano coinvolto un uomo con l’influenza di Ravalli che poteva minacciare Rizzoli anche se aveva ricevuto tre ergastoli per i suoi crimini di guerra. Come il Muro di Berlino nel 1989, la mia vita è stata afflitta dalle  coincidenze significative (negative) di C.G.Jung  che mi hanno impedito di ottenere credito per i miei contenuti e nuove rivelazioni. Utilizzando le ultime scoperte scientifiche, ho verificato i brillanti concetti di coincidenze significative di Jung  nel mio nuovo libro “Thank God I’m An Atheist”. [Si tratta di un libro autobiografico nel quale l’autore suggerisce che “esiste un modello nella nostra vita che differisce sia dal dogma religioso che dall’universo casuale degli atei come Richard Dawkins. In ognuno dei 12 capitoli utilizzo la scienza del 21° secolo per cercare di spiegare le strane coincidenze nella mia vita…”. Si trova in lingua inglese su lulu.com]

Per Fabre la grande lacuna del libro è non avere usato documenti italiani e nel caso specifico di Ravalli solo un testo dell’Uffico ellenico dei criminali di guerra (“Les atrocités des quatre envahisseurs de la Grèce – Allemands, Italiens, Bulgares, Albanais” Atene, 1946). Avendolo però anche noi sottomano possiamo notare che a parte le storpiature di alcuni nomi riportate poi anche ne “L’olocausto rimosso” e le accuse nei suoi confronti che rigetta, Ravalli ne conferma il contenuto in molti punti, a partire dal suo processo che si è svolto come egli lo ha descritto, dalla sentenza di morte certa alla condanna all’ergastolo dopo l’arrivo di documenti dall’Italia (che affermavano che non poteva essere tra coloro che, con le loro funzioni, erano normalmente chiamati a dare ordini o a compiere gli atti che gli venivano rimproverati). Come risponderesti a Fabre?

Sfido chiunque a segnalare un qualsiasi lavoro storico, dalla storia antica a quella contemporanea, che presenti una ricerca così innovativa su così tante nuove fonti e che chiarisca così tante questioni importanti. In seguito ho scoperto che quando ho presentato il manoscritto alla BBC il loro capo ricercatore storico ha esclamato che avrebbe potuto realizzare documentari televisivi per il resto della sua vita sulla base delle mie rivelazioni. Un altro dirigente della BBC disse che mi ero fregato da solo firmando un contratto con il programma Timewatch poiché il mio libro non avrebbe dovuto essere un documentario di 2 ore ma un evento speciale di 6 ore. Includere ulteriori dettagli sarebbe stato eccessivo. Le proteste di un assassino come Ravalli non dovrebbero sminuire l’importanza fondamentale del libro che offre uno spaccato unico della storia italiana moderna fino al momento attuale in cui il fascista Trump esalta Mussolini,  l’ispiratore delle sue gesta.

Giovanni Ravalli nel 1992

Ravalli fu processato dalla Corte Speciale dei Criminali di Guerra di Atene, con procedimento che iniziò il 18 febbraio 1946.

Ravalli fu condannato per:

-Partecipazione a un incontro con il comandante dei Carabinieri Emilio Jona e il colonnello Venieri durante il quale è stata presa la decisione di uccidere 50 cittadini greci come misura punitiva.
-Non aver informato i suoi superiori di una serie di omicidi commessi dall’ Ohrana e dell’uso abitudinario della tortura da parte dell’esercito italiano nella prigione di Kastoria, nonché durante le operazioni di contro-insurrezione.
-Imprigionare civili in condizioni disumane senza un valido motivo.
-Non aver informato i suoi superiori del saccheggio commesso dall’esercito italiano e dall’ Ohrana.
-Terrorizzare la popolazione locale attraverso arresti sfrenati e perquisizioni domestiche.
-Partecipazione alle esecuzioni.
Il 10 giugno 1946, Ravalli fu condannato a
un totale di tre ergastoli, i suoi beni furono confiscati dallo stato e gli fu ordinato di pagare le spese derivanti dal processo.

(da: Spyros Gasparinatos  “Greek Occupation Governments – Trials of Collaborationists and War Criminals”, 2015).

Poi ci fu il salvataggio per opera del governo italiano, la successiva carriera diplomatica e politica, come prefetto di Palermo e Roma.  Di sicuro interesse per le implicazioni che ha comportato è che “già nel gennaio 1953 l’ex tenente della Divisione Pinerolo, condannato dal Tribunale di Atene per crimini di guerra e ritornato in Italia alla fine del  1950 solo al termine di una lunga trattativa diplomatica, venne individuato come il funzionario più adatto a essere incaricato di seguire, nella Presidenza del Consiglio dei Ministri, la documentazione sui crimini di guerra commessi dai tedeschi.” Ricordiamo che fu solo nel novembre 2000 quando il giornalista Franco Giustolisi denunciò l’esistenza di un armadio, rinvenuto nel 1994 in un locale sede di organi giudiziari militari a Roma, nel quale erano stati occultati numerosi fascicoli relativi a crimini di guerra commessi dai nazifascisti durante l’occupazione sul territorio italiano: il tristemente famoso “armadio della vergogna”.   Cosa aggiungere?

Dati i fatti che hai citato, più il fatto che Ravalli è stato beccato a mentire su Simon Wiesenthal dicendo che era innocente, come si può dire che ho vittimizzato questo astuto criminale? Chiaramente Ravalli ha vittimizzato me!!!

Hai cercato qualche altra strada per pubblicare “L’olocausto rimosso”,un lavoro che ti aveva preso più di dieci anni per essere completato?

Alcuni anni fa ho avuto la possibilità di pubblicare il libro con un importante editore tedesco, ma alcuni individui gelosi che stavano cercando di rivendicare il merito per una questione che avevo aperto hanno approfittato della mia  natura ingenua ed usato il caso Ravalli per interrompere la pubblicazione del mio libro in Germania; ero stato avvertito di non collaborare con questi soggetti, ma a causa della  mia natura fiduciosa di Asperger sono rimasto vittima del loro complotto. Forse tutti i gelosoni di India, Medio Oriente, Europa e Stati Uniti dovrebbero unirsi a livello mondiale in un “Club dei Salieri”  (sebbene io non mi paragoni a Mozart) per impedire il riconoscimento del credito in ognuno dei miei numerosi progetti innovativi.

In una nota su “L’olocausto rimosso” tratta dal suo libro “Il cattivo tedesco e il bravo italiano” (2013) Filippo Focardi scrive: “Dalla lettura delle bozze del volume, che ho avuto modo di svolgere alcuni anni fa, ho tratto la convinzione di un uso scientificamente non rigoroso del pur importante materiale raccolto dall’autore.” Come gli potresti rispondere?

Nomino questo personaggio come presidente del “Club dei Salieri”. Ha sufficiente mancanza di visione, ingratitudine, natura subdola (ha giocato un ruolo chiave nel prevenire la pubblicazione del mio libro in Germania) ma soprattutto un linguaggio pretenzioso e assurdo che lo pone al di sopra della dura competizione per il titolo di presidente mondiale dei gelosoni. Mai nessun progetto di ricerca (fino al mio “Thanks God I’m An Atheist”) ha prodotto tanto quanto il mio libro:

1 / La mia scoperta dei file delle Nazioni Unite sui crimini di guerra ha portato alla mia scoperta dell’accordo del 1960 tra Israele e la Germania Occidentale per la copertura di nazisti in cambio di armi nucleari, l’affare più sporco della storia umana

2 / i resoconti tedeschi sui crimini di guerra italiani furono firmati da Kurt Waldheim, a dimostrazione che il Segretario Generale  delle Nazioni Unite nascondeva il suo passato nella seconda guerra mondiale

3 / La mia scoperta dei registri di soccorso della carestia in Grecia ha dimostrato che gli italiani hanno bloccato gli aiuti alimentari approvati dai tedeschi, che pure si lamentavano delle atrocità italiane in Grecia

4 / I documenti che ho scoperto nel  Public Record Office di Londra non solo dimostrano la copertura britannica dei criminali di guerra italiani, ma mostrano anche come il generale Bellomo sia stato incastrato dagli inglesi.

5 / Dopo aver lavorato sui file dei crimini di guerra, negli stessi archivi delle Nazioni Unite ho trovato documenti sull’espulsione israeliana dei palestinesi dalla loro patria nel 1948, che è nel mio libro “The Palestinian Catastrophe”, pubblicato da  Faber & Faber, l’editore più prestigioso del mondo.

In una intervista a Epoca nel 1989 rispondevi così alle accuse che con il documentario della BBC avevi ordito un complotto anti-italiano: “Io non ho ordito un bel niente, e direi che gli italiani che si risentono, forse perché non hanno ancora visto il mio documentario, stanno prendendo un abbaglio, oppure sono in malafede. Nel luglio 1992, pochi mesi dopo la cancellazione del tuo libro era pronta la versione italiana di Fascist Legacy curata dal regista Massimo Sani che non venne però mai trasmessa dalla Rai. Di cosa sono stati privati gli italiani con queste censure?

Sono riluttante a dare una risposta dettagliata a questa domanda perché significherebbe commentare la politica italiana. Ma supponiamo che le persone siano state truffate nell’ avere un governo più rappresentativo dopo la seconda guerra mondiale quando il Regno Unito e gli Stati Uniti hanno imposto loro un governo dominato da criminali di guerra fascisti.Mi piacerebbe pensare che l’Italia, ma anche gli Stati Uniti, avrebbero un governo diverso se tutti ci rendessimo conto che non esiste un fascismo benevolo. Forse l’Italia avrebbe potuto guidare il mondo del comunismo democratico o del comunismo dal volto umano.

Di cosa ti sei occupato negli anni successivi al 1992?

Dovrei notare che durante le mie 15 ore di fama l’MI5 britannico non riusciva a credere che io avessi trovato così tanti documenti che erano  stati declassificati per errore. Sospettavano che avessi ricevuto aiuto dall’interno degli archivi britannici. Fortunatamente, dopo che il muro di Berlino è caduto e tutta l’attenzione svanita, mi hanno lasciato in pace. Ma i miei veri problemi non erano finiti poiché non riuscivo a trovare un impiego nel campo dell’insegnamento. È difficile per gli italiani comprendere il potere della lobby pro-israeliana negli Stati Uniti che non può perdonare i miei 2 libri pro-palestinesi. A causa di problemi finanziari estremi sono finito qui a insegnare inglese a Taiwan. I miei due libri con Faber & Faber e un  libro con Bloomsbury più i miei documentari TV e la mia lunga lista di scoperte  qualificano facilmente la superiorità delle mie ricerche, ma Antonio Salieri (la nemesi di Mozart) ha molti seguaci nel mondo accademico americano.

Cosa vorresti aggiungere ai lettori italiani che forse tra qualche mese saranno in grado di leggere il tuo libro “L’olocausto rimosso?”

“ I libri non sono fatti per crederci, ma per essere sottoposti a indagine. Di fronte a un libro non dobbiamo chiederci cosa dica ma cosa vuole dire.” (Umberto Eco).

Questo è certamente vero per “Thanks God I’m An Atheist”, ma anche per il mio lavoro sui crimini di guerra italiani che ha un grande significato per gli italiani:

1 / Anche se fortunatamente aveva un esercito molto più debole per attuare i suoi piani, Mussolini aveva la stessa politica di Lebensraum (spazio vitale) genocida della Germania e del Giappone.

2 / Il governo italiano del dopoguerra che contava criminali di guerra fu imposto per motivi politici dagli alleati che erano ben consapevoli del fatto che esso includesse dei genocidi. Questi sono i punti centrali. Il resto sono chiacchiere.

Se il libro ripubblicato in Italia attirerà l’attenzione, spero di poter produrre un nuovo documentario televisivo che includa tutto ciò che non è stato mostrato nel 1989:

1 / Il ruolo di Mussolini nella carestia greca

2 / Knude Holmboe in Libia confrontato a Lawrence d’Arabia

3 / Il ruolo di Badoglio in Libia che non è mostrato nel film “Il leone del deserto”

4 / Il ruolo statunitense nel nascondere i fascisti sulla base dei documenti che ho scoperto a Washington

5 / Il ruolo di Salò nelle retate di ebrei e nelle atrocità contro i partigiani comunisti

6 / I prigionieri di guerra del Regno Unito maltrattati dai fascisti peggio che i nazisti

7 / La mancata Norimberga o Tokyo italiana

8 / La riabilitazione di Mussolini da parte di  Hollywood e di Renzo De Felice

9 / Le minacce contro di me nel 1989 da parte di veterani italiani, MI5 e lobby pro-israeliana nel Regno Unito

a cura di Ivan Serra

2 settembre 2020

 

(*) ripreso da «Dieci febbraio 1947» che si presenta come MATERIALI DI RESISTENZA STORICA ANTIFASCISTA E INTERNAZIONALISTA SULLE QUESTIONI DEL CONFINE ORIENTALE ITALIANO

Presentazione di «DIECI FEBBRAIO MILLENOVECENTOQUARANTASETTE»

A seguito della positiva esperienza della mostra autoprodotta TESTA PER DENTE, la rete di gruppi informali, associazioni e individui che hanno partecipato alla sua realizzazione ha deciso di creare questo sito internet allo scopo di:

– garantire l’accessibilità di documentazione fondamentale per la comprensione della storia e delle problematiche relative al confine orientale italiano (a partire proprio dai files PDF della mostra TESTA PER DENTE);

– creare uno “snodo virtuale” per tutte le segnalazioni e i commenti sulle operazioni di disinformazione  avviate in Italia in occasione delle ricorrenze del “10 Febbraio” (istituito come «Giorno del ricordo» in memoria delle vittime delle foibe, dell’esodo giuliano-dalmata, delle vicende del confine orientale… con Legge 30 marzo 2004, n. 92);

– facilitare la pubblicizzazione di iniziative di controinformazione su questi temi.

A cura di:

Articoli e materiali su di noi

Per contatti: diecifeb @ diecifebbraio.info

(**) sul sito troverete anche il testo dell’articolo di Fabre insieme ad altri documenti citati e di approfondimento

In “bottega” abbiamo scritto in più occasioni del documentario “Fascist Legacy” e delle censure sui crimini di guerra fascisti in Africa e nei Balcani

danieleB
Un piede nel mondo cosiddetto reale (dove ha fatto il giornalista, vive a Imola con Tiziana, ha un figlio di nome Jan) e un altro piede in quella che di solito si chiama fantascienza (ne ha scritto con Riccardo Mancini e Raffaele Mantegazza). Con il terzo e il quarto piede salta dal reale al fantastico: laboratori, giochi, letture sceniche. Potete trovarlo su pkdick@fastmail.it oppure a casa, allo 0542 29945; non usa il cellulare perché il suo guru, il suo psicologo, il suo estetista (e l’ornitorinco che sonnecchia in lui) hanno deciso che poteva nuocergli. Ha un simpatico omonimo che vive a Bologna. Spesso i due vengono confusi, è divertente per entrambi. Per entrambi funziona l’anagramma “ride bene a librai” (ma anche “erba, nidi e alberi” non è malaccio).

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