I grandi menager…

se ne vanno? Che fortuna

di Bozidar Stanisic

Il 21 marzo 2014 Mauro Moretti, amministratore generale di Ferrovie dello Stato (ovvero un uomo pagato 850mila euro l’anno) ha detto: «me ne vado». E’ il messaggio laconico – certo non solo suo anche se tale sembra – a Matteo Renzi e al commissario della spending review Carlo Cottarelli, che nei giorni scorsi ha rivelato l’intenzione di rivedere e ridurre i mega stipendi di manager statali.
Da buon cittadino, tutto pantofole-birra-popcorn di sera, in compagnia dello schermo tv, ho rischiato di soffocarmi ridendo alla notizia.
«No, signor Moretti non se ne vada!» esclamo.
«Con chi parli?» mi chiede mia moglie.
«Con quell’amico…» rispondo.
«Quel tipo straricco è tuo amico?» mi chiede lei perplessa.
«No, è lui…» dico mostrando lo schermo.
«Ah, ho capito…» fa lei e se ne va ma davvero, in soffitta a stirare lenzuola.
Così mi ha lasciato solo davanti a un rebus non-rebus: un
dirigente italiano di taglia “forte” guadagna 2-4 volte quello che un manager incassa in Francia, Inghilterra, Germania; prende fino a 30-40 volte quello che viene pagato un italiano “mortale”; il commissario Cottarelli è intenzionato di realizzare il taglio dell’8-12% con un risparmio di circa 500 milioni di euro.
Anche uno scolaro direbbe: che taglio buffo.
La soluzione del rebus è semplice: che se ne vadano i vari Moretti – dai Comuni alle Regioni, dalle aziende ospedaliere a enti vari sanguisughe senz’altro, dalle ferrovie alle autostrade e così via – visto che il problema sono le cavallette che mangiano il grano comune.
Se il presidente del Consiglio si presenta come rottamatore che vada alle università e agli Uffici d’impiego e trovi giovani con la mente sveglia, e non solo intelligenti: che abbiano anche un senso sociale etico.  Si trovano? Per lavorare a 5000-12000 euro? Penso di sì.
E che i Moretti se ne vadano, che facciano felici altre società all’estero (se le trovano oltre il cerchio della propria superbia e della volontà di ricchezza insensata di un sistema impostato da loro per loro).
Sarò il primo a dir loro: «Buon viaggio». Sperando che non saremo pochi a salutarli.

 

Redazione
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2 commenti

  • Pienamente d’accordo. Che se ne vada Moretti e altri come lui.

  • Francesco Masala

    Moretti, vai a vendere birre con una borsa frigo in spiaggia.

    oh Moretti, scommetto che se parti (in treno, uno di quelli dei pendolari, senza mascherarsi, naturalmente) uno bravo il doppio, che prenda la metà dei soldi che prendi tu (e magari eliminando la buonuscita, per i dirigenti come te) si trova, si trova, e nessuno ti rimpiangerà (forse quelli della Cgil, chissà)

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