I SOMMERSI annegati, i SALVATI rinchiusi

di Domenico Stimolo

La storia ritorna, con sembianze mutate. «I sommersi e i salvati» è il titolo di un famoso libro (del 1986) di Primo Levi «sulla natura del male e sulla natura dell’uomo». Una lucida analisi sulle “ragioni” che portarono allo sterminio di bambini, uomini e donne, nei lager. Una strage accaduta in Europa. Nazisti e fascisti, con l’ausilio di molti scherani reclutati in parecchi Paesi europei, si proclamarono «razza eletta», procedendo allo sterminio dei “diversi”.

«È avvenuto, quindi può accadere di nuovo: questo è il nocciolo di quanto abbiamo da dire». Un insegnamento solenne!

Nelle vicende tragiche e recentissime svolte nel mare Mediterraneo i SOMMERSI sono rappresentati dagli annegati, circa centocinquanta, che giacciono nei fondali marini. Decine di corpi sono stati recuperati, portati sulle spiaggie libiche e coperti con grandi teloni neri. Hanno la stessa composizione umana riportata da Primo Levi: bambini, donne e uomini. Sono i “resti” del contenuto umano di tre grandi barconi colati a picco, così per “malasorte”. La drammatica novella – rapidamente scomparsa dai notiziari informativi – così è stata raccontata. Come se fosse una disgrazia ineludibile. Non ci sono responsabilità politiche e sociali. E’ il triste fato, padrone dei destini e del mondo. Il fato è cieco ed incontrollabile, necessita l’abbandono e la resa. Mentre però la Fortezza Europa” alimenta i respingimenti, innalzando “muri” sempre più alti.  

E’ l’ultima strage di una lunghissima serie composta, in pochi anni, da decine di migliaia di persone.

Poi, ci sono gli altri, gli scomparsi, mai da nessuno dichiarati. Ufficialmente non fanno parte del cumulo dei cadaveri, quindi non sono mai esistiti. Non rientrano nelle statistiche mortuarie. Non hanno viso, nome, storia personale, sentimenti e desideri. La stragrande maggioranza degli affogati rientra in questa “categoria”. A pochissimi è stata riconosciuta un’identità. ….Tanto sono “gli scarti del mondo”. La “contabilità riguarda solamente un piccolo spicchio di mondo, quello più vicino all’Europa.

Eppure anche i morti “non visti” o subito dimenticati facevano parte dell’enorme schiera dei rifugiati, che fuggono a decine di milioni, dai tanti luoghi mondiali colpiti dalle guerre e dai moderni lager, dagli avanzanti disastri ambientali, dalla fame della desertificazione, dalle conseguenze delle avide iniziative dei poteri dei Paesi ricchi, o dal desiderio di avere una vita migliore. Nelle patrie costituenti l’Europa vengono chiamati migranti, per lo più con disprezzo. Rinnegando il pathos operativo che ha costituito sempre, fin dai primordi, la storia del nostro pianeta; e ancora ne è nerbo strutturale. Basta solo “ripassarsi” i tanti emigrati dal nostro Paese.

I SALVATI invece sono le 135 persone tenute a bordo della nave Gregoretti della Guardia costiera. Da ieri sera sono diventate 131 a seguito dello sbarco a Catania della famiglia di una donna incinta. Stante le decisioni del governo nazionale non possono sbarcare. Dicono di essere «in attesa di notizie sulla ripartizione» da parte della Comunità europea, mentre si sfugge dagli appositi incontri europei che dovrebbero stabilire nuovi criteri di suddivisione dei salvati.  Una scena, sconvolgente e vessatoria degli Umani, che specie nel corso dell’ultimo anno e mezzo si è ripetuta molte volte. Un trattamento – di rigetto al fondamentale principio di accoglimento dettato dalla Costituzione, dalle Regole e dai Trattati internazionali – applicato metodicamente nei riguardi dei Salvati da parte delle navi delle Ong o in dinamiche considerate “spettacolari” operate dalla Guardia costiera.

Il caso della Diciotti consumatosi nell’agosto dello scorso anno nel porto di Catania parla chiaro. Solo lo sdegno e il richiamo ai valori civili e democratici della Costituzione  reclamati nella  forte mobilitazione popolare – oltre 5000 persone parteciparono alla manifestazione che portò poi, nella notte, allo sbarco dei rifugiati – sbloccò lo sbarco, con la fine della reclusione sulla nave dei rifugiati.

Rinchiusi nella nave! Umani che portano atroci dolori e sofferenze morali e materiali, scampati alla morte! E che hanno bisogno di immediata assistenza.

Degli ultimi salvati – ma ora sequestrati – 50 sono stati soccorsi da un peschereccio di Sciacca (nella notte fra mercoledì e giovedì) dell’armatore Gaspare Giarratano con la dichiarazione: «gente di mare non ne lascia naufraghi». Poi trasbordati dopo 12 ore nella nave Gregoretti che aveva salvato altri 85 rifugiati. E’ un’affermazione fondamentale di pace e solidarietà, coerente con i valori democratici della nostra Repubblica.

La nave però non ha avuto un porto assegnato dalle strutture italiane. Fino alla notte di sabato è rimasta davanti al porto di Catania, poi ha avuto il comando di recarsi ad Augusta, dove ha attraccato al molo dedicato alla struttura militare della Nato. Domenica – dalle 9 – il presidio “Porti Aperti” degli antirazzisti catanesi si è svolto al molo di levante. Nella tarda serata di domenica i rifugiati non sono ancora sbarcati. Si sta organizzando la protesta democratica, contro gli ululati razzisti che da molti mesi rimbombano forsennatamente a sfregio dei Diritti fondamentali.

LE VIGNETTE – SCELTE DALLA “BOTTEGA” – SONO DI MAURO BIANI

 

Redazione
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14 commenti

  • domenico stimolo

    GREGORETTI: sbarco immediato per i naufraghi soccorsi dalla Guardia Costiera

    Comunicato stampa –
    Dopo le ultime vicende che hanno coinvolto la Sea Watch e Mediterranea, assistiamo all’ennesimo atto illegittimo del governo operato sulla pelle di 130 naufraghi soccorsi in mare, questa volta da un’imbarcazione della Guardia Costiera.

    Un anno fa veniva posto in essere il sequestro di 150 persone a bordo della nave Diciotti, facendo profilare gravissime responsabilità penali a carico del ministro dell’Interno, il quale riuscì a sottrarsi ad un procedimento penale solo grazie al voto del senato che non concesse l’autorizzazione a procedere, e sulla cui immunità peraltro permangono seri dubbi di legittimità costituzionale, in relazione alla legge costituzionale n. 1 del 1989.

    A differenza del caso Diciotti, oggi la nave Gregoretti è stata ormeggiata al porto di Augusta in zona militare, in modo da negare l’accesso e la visibilità ai giornalisti e alla società civile.

    Mentre il Parlamento vota la conversione in legge del decreto Sicurezza bis che ha come scopo principale quello di criminalizzare il soccorso in mare – scrivendo una delle pagine più nere della sua storia – il governo diserta i vertici con gli altri paesi europei e bullizza persone vulnerabili per distrarre ancora una volta l’opinione pubblica dai fallimenti e gli scandali, per soddisfare il suo elettorato razzista e xenofobo. E tutto questo accade mentre si registra il tasso di mortalità nel Mediterraneo più alto di sempre.

    Ci chiediamo come sia possibile che si continui a permettere un tale abuso delle istituzioni, una violazione così grave dei principi costituzionali e dei trattati internazionali. Ci chiediamo come sia possibile consentire che l’Italia e il resto dell’Europa siano i responsabili di queste stragi infinite. Tutto ciò non è più in alcun modo accettabile.

    In queste ore è stato disposto lo sbarco dalla Gregoretti dei 16 minori non accompagnati.

    Noi chiediamo che siano fatti sbarcare tutti immediatamente, senza aspettare oltre.

    Catania 29.07.2019

    Borderline Sicilia Onlus

    Rete Antirazzista Catanese

  • domenico stimolo

    La Presidente dell’ANPI ai Senatori: “Non votate il decreto sicurezza bis”
    31 Luglio 2019

    Il testo dell’appello della Presidente nazionale ANPI, Carla Nespolo
    http://www.anpi.it/articoli/2232/la-presidente-dellanpi-ai-senatori-non-votate-il-decreto-sicurezza-bis

    Mi appello a voi Senatori della nostra amata Repubblica perché votiate contro la trasformazione in legge del decreto sicurezza bis. Si inaspriscono le sanzioni e si applicano pene aggiuntive per i viaggi della disperazione. Si usa il pugno di ferro e si introducono nuove fattispecie di reato per cortei e manifestazioni. Tutto ciò contrasta gravemente con la civiltà del nostro Paese e peggiora radicalmente il livello reale di sicurezza dei cittadini. Ci si contrappone al disposto costituzionale, a consolidate normative internazionali, persino all’obbligo giuridico del soccorso a chi è in pericolo. La grande posta in gioco è lo stato di diritto, la salvaguardia e il rispetto delle libertà delle persone, la spinta verso l’eguaglianza, in sostanza le più grandi conquiste della Resistenza da cui è nata la Repubblica democratica. C’è odore di stato di polizia. Siamo in presenza di un imbarbarimento del dibattito pubblico, del dilagare di serbatoi di odio e di rancore nella vita quotidiana, di un degrado allarmante della convivenza civile. Con questa legge aumenteranno tensioni, divisioni, ansie, angosce, paure. Ci stiamo separando da quella idea di piena democrazia voluta dai Costituenti e perseguita con passione nei tanti decenni in cui l’Italia è uscita dalla catastrofe della guerra ed è diventata un grande Paese aperto, solidale, moderno. Siamo giunti a un punto estremo di offesa alla convivenza fra cittadini e di scardinamento della nostra bella storia di civiltà democratica. Al di là delle procedure e dello stesso esito della votazione, so che in tanti di voi, indipendentemente dalle appartenenze partitiche, c’è preoccupazione e forse imbarazzo e turbamento davanti a questo voto, che rimarrà nella storia politica di ciascuno; mi auguro che prevalga il vostro senso di responsabilità individuale, la vostra coscienza costituzionale: dal collasso della democrazia nascerebbe solo un’Italia peggiore, più isolata, più divisa, più povera, più meschina. E molto meno libera.

    Carla Nespolo – Presidente nazionale ANPI
    31 luglio 2019

  • domenico stimolo

    Ieri, 2 agosto, il quotidiano La Repubblica ha pubblicato un bel articolo dal titolo: “MsF riparte verso la Libia, siamo medici salviamo vite umane.

    Poi, nel contesto dell’articolo, il giornalista Paolo Griseri pone una domanda: “….c’è da chiedersi perché anni fa gli europei pagavano il biglietto del cinema per piangere di fronte alla scena finale di Titanic e rimangono ormai indifferenti di fronte a questi racconti”.

    GIA’, bella domanda!
    …..Ai lettori del sito l’arduo compito di cercare risposte.

    Pe ora ne azzardo una. Forse perché i naviganti appartenevano tutti a quel ceppo di razza che non molti anni addietro da “certi baldi guerrieri” era stata appellata ariana?

  • domenico stimolo

    5 AGOSTO: SBARCATI 48 RIFUGIATI A LAMPEDUSA

    Un barcone, nel corso della mattinata, con quarantotto rifugiati a bordo è arrivato autonomamente a Lampedusa: 27 donne ( tre incinte), 13 uomini, 6 bambini. Hanno raccontato di essere partiti dalla Libia due giorni prima, durante la traversata alcuni rifugiati sono caduti a mare, annegando. Tra questi, un bambino di 6 mesi e un giovani di circa trent’anni. Le testimonianza sono state raccolte dai volontari dell’organizzazione “ Mediterranean Hope”.

    L’ evento è stato essenzialmente riportato dagli organi di informazioni siciliani.

  • domenico stimolo

    Proprio durante la giornata ( 5 agosto) che ha visto al Senato il varo definitivo del cosiddetto “ decreto sicurezza bis” con i voti della maggioranza Lega-M5S – giusto per criminalizzare le attività umanitarie delle navi delle ONG -, per sgarbo o per scherzetto, nel corso del pomeriggio circa una quarantina di rifugiati sono sbarcati “ anonimamente” nella località “ Punta Bianca”, territorio agrigentino.

    Dopo essere sbarcati da un barcone si sono dispersi nelle aree circostanti.

    Quindi solo nella giornata del 5 agosto a Lampedusa e a “ Punta Bianca” sono arrivati 88 rifugiati-migranti.

    Ad ora non si sono sentite laide grida.

  • domenico stimolo

    “Quando si tradisce la COSTITUZIONE, è il momento della RESISTENZA”

    ANPI nazionale: http://www.anpi.it/articoli/2233/quando-si-tradisce-la-costituzione-e-il-momento-della-resistenza

    6 Agosto 2019
    Dichiarazione della Presidente nazionale ANPI, Carla Nespolo, sull’approvazione della “LEGGE SICUREZZA BIS”

    Il voto di ieri al Senato non è stato altro che un patto di potere stipulato sulla pelle dei più deboli e contro i fondamentali diritti democratici, come quello di manifestare e protestare. Un voto che allontana l’Italia dal consesso delle nazioni civili.
    Sono rimaste inascoltate le voci di tanti cittadini, di associazioni ed istituzioni. Ma esse esistono. Ci siamo fatti sentire prima e ci faremo sentire anche ora. Invitiamo tutti a dar vita ad ogni forma possibile, pacifica ma ferma di protesta. Quando si tradisce la Costituzione, è il momento della resistenza.

    Carla Nespolo – Presidente nazionale ANPI
    6 agosto 2019

  • domenico stimolo

    • NOTA n. 1 sull’odierna presenza di Salvini a CATANIA:

    Catania, associazioni al prefetto: «No al comizio di Salvini al Comune»
    10/08/2019 – 19:39
    https://www.lasicilia.it/video/gallery/271253/catania-associazioni-al-prefetto-no-al-comizio-di-salvini-al-comune.html

    • NOTA n. 2 sui RIFUGIATI a mare:

    Nella nottata tra il 9 e il 10 agosto sei rifugiati, a bordo di una piccola barca, sono sbarcati a LINOSA ( isola vicino a Lampedusa).
    Proprio in queste ore 320 rifugiati , dopo essere stati salvati nel mare Mediterraneo, attendono, ormai da parecchi giorni, a bordo di due navi ONG: Open Arms e Ocean Viking. Nel frattempo tutti i grandi partiti ( a partire dall’ex maggioranza LEGA-5 stelle che pochi giorni addietro hanno varato l’indegno Decreto “ sicurezza bis” sono impegnati, NON per fare sbarcare questi disperati, ma ad individuare nuove fantasmagoriche alchimie.

    • NOTA n. 3 “ Sicurezza BIS”:

    Invito alla lettura di un importante articolo di Fulvio Vassallo Paleologo
    Il Decreto sicurezza bis, una legge contro la Costituzione, i Regolamenti europei e le Convenzioni internazionali.
    https://www.a-dif.org/2019/08/07/il-decreto-sicurezza-bis-una-legge-contro-la-costituzione-i-regolamenti-europei-e-le-convenzioni-internazionali/

  • domenico stimolo

    Dunque, mentre i Lor Signori leghisti- stellati si lanciano accuse al vetriolo, dopo avere allietato gli italiani per quindici mesi con le loro moine affettuose e i lasciti avvelenati in parole ( contro i Diritti Umani e le ONG) e opere: in specie le leggi sulla “sicurezza” e l’assoluta incapacità a frenare l’emigrazione delle popolazioni del Sud Italia, e mentre il massimo rappresentante leghista lascia il palazzo comunale di Catania chiuso in macchina…sgommando ( ….altro che giocosi selfie)…e abbandonando nella rovinosa rotta i pasticcini già prenotati per la festa del capo in un un bar sito in piazza Duomo, CONTINUANO GLI ARRIVI dei rifugiati-migranti.

    Nel silenzio, alquanto generalizzato dei protagonisti degli acuti sull’ ”invasione “e dei “Taxi del mare”…..abbandonando in mare le 400 persone che sono state salvate dalle due navi umanitarie. Passato l’amore rimangono a futura memoria i moderni KAPO’ e i dirottamenti televisivi: oggi, 12 agosto il Tg1 delle ore 13.30 relega la notizia al quindicesimo minuto.

    Nel merito:
    • Nel corso della giornate tra il 9 e il 10 agosto in SARDEGNA sono arrivati in 67 ( algerini, libici, egiziani) con sbarchi vari, nelle località sarde : Porto Pino, Sant’Anna Arresi, Sant’Antioco, Domus de Maria, Teulada.
    • Giorno 11 agosto 16 ( irakeni e iraniani) rifugiati migranti sono sbarcati a Tricase, nelle coste pugliesi. In 16 ( del nord Africa) sono sbarcati a Marettimo ( Isole Egadi –Sicilia).
    • Giorno 12 agosto lungo le coste di Crotone da una barca a vela sono arrivati 55 rifugiati pakistani.

    L’Italia generosa e democratica resiste!

  • domenico stimolo

    ….SE IL BUOGIORNO SI VEDE DAL MATTINO

    Mentre sono in corso le frenetiche trattative tra PD e M5S per la formazione di un nuovo Governo, giusto per significativa “dirompente novità”, i rappresentanti del fu Governo rimasto in carico per “disbrigo delle pratiche correnti” continuano imperterriti nelle azioni operative per lasciare in alto mare i rifugiati-migranti che in questi ultimi due giorni sono stati salvati dall’annegamento nel Mare Mediterraneo.

    Infatti, IERI, i ministri Salvini, Trenta e Toninelli hanno firmato il divieto di ingresso alla nave Eleonora della ONG Lifeline, con 100 salvati a bordo.

    OGGI, I ministri Salvini ( prima) e Toninelli ( in prima serata) hanno firmato un altro divieto di ingresso. Riguarda la nave Mare Ionia della ONG italiana Mediterranea Saving Humans, con quasi 100 persone salvate dall’affogamento, in gran parte donne e bambini.

    Questo avviene proprio a ridosso dell’ennesima tragedia avvenuta ieri nel Mediterraneo, con oltre 40 persone morte a seguito dell’affondamento del barcone.

    E’ proprio una bella trattativa questa tra PD e M5S. Non riescono neanche a mutare il percorso ( ma ne hanno parlato????) su una questione assolutamente prioritaria, in rispetto della Costituzione e delle Regole Internazionali.

    Mentre altri duecento rifugiati-migranti sono tenuti in ostaggio.

    Proprio un “bel cambiamento”!!! Siamo al disfacimento morale e democratico più dirompente.

  • domenico stimolo

    Migranti. Esclusiva, il «folle» trasbordo dei bimbi dalla Mare Jonio

    IL VIDEO girato dall’inviato di “Avvenire”.
    https://www.avvenire.it/attualita/pagine/migranti-trasbordo-avvenuto-in-notturna-in-emergenza-e-senza-giubbetti-di-salvataggio
    https://www.youtube.com/watch?v=bAHBcX8pzZY

  • domenico stimolo

    LICATA 7 SETTEMBRE

    Salvare vite non è un reato!

    Licata, la provincia di Agrigento, e la Sicilia intera, sono da tempo territori fortemente toccati dai fenomeni migratori. Da anni gli sbarchi continuano. La chiusura delle frontiere da parte degli Stati Europei ha solo esasperato la situazione già esistente.

    Le mafie lucrano sulla gestione dell’accoglienza, sullo sfruttamento delle persone migranti impiegate come manovalanza mal retribuita o addirittura schiavizzata ( nelle campagne siciliane si sta diffondendo la piaga del caporalato), talvolta coinvolgendole loro malgrado in attività illegali.

    Il fenomeno migratorio coinvolge anche noi che siamo costrette e costretti a nostra volta a migrare verso il Nord per finire ad essere impiegate ed impiegati come manodopera a basso costo.
    La crisi ambientale e quella migratoria sono principalmente causate dallo sfruttamento delle risorse umane e naturali da parte delle potenze industriali a danno dei paesi colonizzati e impoveriti, al fine di mantenere i privilegi della società occidentale.

    Non possiamo dunque stupirci di chi migra dal proprio paese fuggendo da emergenze climatiche, povertà, discriminazioni delle minoranze o peggio ancora da guerre e genocidi dei quali siamo direttamente o indirettamente responsabili o finanziatori.

    La crisi umanitaria va peggiorando: che ci piaccia o meno, ci troveremo sempre più a fare i conti con le sue conseguenze. Non possiamo decidere se queste persone possano lasciare o meno il loro paese. A noi sta solo decidere se salvarle o lasciarle morire in mare, problema di cui non si sta occupando né il Governo Italiano, né l’Unione Europea (anzi l’agenzia europea Frontex da anni contrasta i soccorsi in mare), e che al contrario viene strumentalizzato ai fini di un braccio di ferro politico, in cui esseri umani vengono utilizzati come merce di scambio.
    Nella realtà dei fatti gli sbarchi continuano quotidianamente. La Guardia Costiera continua a soccorrere quei naufraghi che vengono avvistati all’interno delle acque di competenza italiana, mentre l’unico divieto viene rivolto alle ONG, accusate nell’adempimento del loro dovere di soccorso, di essere trafficanti di persone migranti.

    Il salvataggio in mare non è l’unica questione da affrontare. Le condizioni dei migranti detenuti nei CPR (Centri di Permanenza per il Rimpatrio), dalle poche informazioni che trapelano dalle mura dei centri di detenzione, sono preoccupanti. Arrivano notizie di casi di negazione dei diritti fondamentali, di fame, di mancanza di assistenza sanitaria, di stupri e anche di suicidi. Ciò che accade e le condizioni di vita di queste persone rimangono nell’invisibilità anche perché alla stampa viene fatto divieto di entrare in queste strutture, o sembra disinteressata all’argomento o amplifica le campagne xenofobe.

    Fino ad oggi abbiamo assistito alle azioni di un governo che ha fomentato la paura nei confronti del diverso, rappresentandolo come un nemico, stavolta identificato nella figura del migrante, distogliendo l’attenzione dall’incapacità di gestire i vari fenomeni sociali: l’unica risposta all’impoverimento socio-economico del paese, alla crescente precarietà e ai bisogni dei soggetti più vulnerabili, è stata la normalizzazione di un sentimento di odio nei confronti delle minoranze e degli immigrati.

    Abbiamo assistito alla demonizzazione di atti genuini di solidarietà umana, come il salvataggio in mare, classificati come maliziose forme di buonismo.

    Ci hanno messi gli uni contro gli altri, ci siamo lasciati convincere che il benessere personale si raggiunga solo attraverso l’egoismo e la competizione convincendoci infine a pensare in modo individuale

    Il Decreto Sicurezza bis è solo l’ultimo passo di un lungo processo che sta portando al crescente sfaldamento della democrazia, violando spudoratamente i principi della Costituzione Italiana e le Norme Internazionali, strappando di fatto alle persone la loro dignità.

    *Sappiamo cosa sta succedendo, non possiamo voltarci dall’altra parte. E’ ora di prendere posizione.*

    Per tutte queste ragioni abbiamo pensato di realizzare una simbolica CATENA UMANA in solidarietà con le azioni di soccorso in mare operati dalle ONG e degli atti di disobbedienza civile operati da attiviste e attivisti, contro il clima di paura nei confronti dello straniero e delle diversità, e contro le attuali modalità di gestione del fenomeno migratorio.

    Chiediamo la revisione dei Trattati di Dublino ed il diritto d’asilo europeo, la formazione di corridoi umanitari, la costruzione di un sistema di accoglienza che restituisca dignità alle persone, l’apertura dei porti ed il dissequestro delle navi delle ONG.
    Facciamo nostro l’appello della Chiesa Valdese che invoca i sindaci a disobbedire alle norme dei decreti e continueremo a mobilitarci affinché vengano abrogati.
    All’emergenza sociale italiana rispondiamo che occorre ritornare umani.

    Chiamiamo a raccolta tutte le persone, reti, associazioni e realtà sociali che ancora si riconoscano nei valori di umanità, solidarietà e antirazzismo e che condividano l’ideale per cui “la diversità è ricchezza”, per prendere parte ad una manifestazione unitaria non divisiva. Chiediamo per questo, ai partiti che aderiranno, di venire in quanto cittadinanza attiva lasciando a casa le bandiere.
    Facciamoci unica voce a sostegno di chi questa voce non può averla.

    Invitiamo tutte e tutti sabato 07 settembre 2019 a convogliare alla Villa Regina Elena (piazzetta centrale) a Licata a partire dalle ore 17:00 per lo svolgimento di una catena umana per dire che:
    “Salvare Vite NON é Reato”
    e che riunisca tutte le persone che vogliono opporsi alle politiche xenofobe e alle pratiche inumane di chi ostacola il salvataggio dei naufraghi in mare e nega ogni diritto all’umanità.
    *Ritorniamo Umani* #salvarevitenonéreato

    Aderiscono:SOS Razzismo, Collettivo Medusa, RETE ANTIRAZZISTA CATANESE, Centro Italiano Femminile – Licata, Make Hub – Licata, Centro 3P – Licata, Associazione Qanat, Agesci Zona delle Torri, Associazione Toponomastica Femminile Nazionale, COBAS Scuola Sicilia, Arci Arcobaleno – Racalmuto, Gruppo Toponomastica femminile – Licata, Federconsumatori Provinciale Agrigento, FOCUS-Casa Dei Diritti Sociali, Democrazia Lavoro CGIL Nazionale, Soc.Coop.The New Life – Licata, ASD Cestistica Licata – Licata, Sciame – Licata, ASD Club Limpiados – Licata, Ass.Cult. Comp. Folk Limpiados – Licata, Le Culture Diverse, Comitato NoMuos / NoSigonella-Ct, Arci Agrigento , A Testa Alta Licata, S.U.N.I.A. Licata, S.U.N.I.A. Regionale, Amici Don Morinello Licata, Soc. Coop. Sole – Licata e Palma di Montechiaro, Soc. Coop. San Marco – Licata e Palma di Montechiaro , A.N.P.I., Legambiente Sicilia, Libera Agrigento, SPAR Sole, Articolo 49, FLC CGIL, Volontari di Strada – Agrigento, ADILa Associazone invalidi Agrigento, ANPA Agrigento, API Agrigento, Arcigay Palermo, Palermo Pride, Associazione Toponomastica femminile, CGIL Agrigento, Associazione John Belushi/Arci,, Federconsumatori Licata, Gruppo 283 – Amnesty International, Laici Comboniani, Agrigento, Gruppo Resistenza Attiva di Agrigento …

  • domenico stimolo

    Processo a Salvini – il benvenuto dei Siciliani. Catania 3 ottobre, un bel collage di Video

    https://www.resettatutto.org/processo-salvini-benvenuto-siciliani/

  • domenico stimolo

    Sul caso Gregoretti un proscioglimento che rimane senza basi legali

    di Fulvio Vassallo Paleologo

    da ADIF- Associazione Diritti e Frontiere https://www.a-dif.org/home/

    1. La sentenza di proscioglimento del Senatore Salvini sul caso Gregoretti è passata piuttosto in sordina nel caos dell’informazione estiva, fortemente condizionata dalla pandemia e dallo scontro sul Green Pass e sull’obbligo vaccinale. Tuttavia non è mancato chi ne ha tentato una utilizzazione distorta, proiettando quanto deciso a Catania sul prossimo processo Open Arms che si apre a Palermo il 15 settembre prossimo. Fermo restando il rispetto per tutte le sentenze della magistratura, non sarà quindi inutile un breve commento, in un momento in cui nel nostro paese è assai vivo il dibattito sul rapporto tra discrezionalità politica e Stato di diritto. Da giuristi non possiamo che partire dalla verifica delle fonti normative su cui si è fondata la decisione deI giudice catanese, che ha largamente trattato di temi squisitamente politici per inquadrare l’attività del senatore Salvini, all’epoca ministro dell’interno, nella complessiva attività del governo di cui faceva parte.
    Il GUP dell’udienza preliminare di Catania, nel caso Gregoretti, non ha citato norme che potevano mettere in dubbio la tesi assolutoria, già prospettata dalla difesa ed avallata dalla Procura. Tra i riferimenti normativi mancano norme fondamentali per gli sbarchi dopo operazioni di soccorso, come l’art.10 ter del Testo Unico sull”immigrazione 286/98 ed il Piano nazionale Sar del 1996 (citando invece quello del 2020 aggiornato nel 2021). Il comma 9-quinquies dell’art.12 del Testo Unico 286/98, come modificato dalla legge 30 luglio 2002, n. 189 ( Bossi Fini), stabiliva, poi, che le modalità di intervento delle Unità della Marina Militare, e di collaborazione con altre unità navali, dovevano essere definite con decreto interministeriale dei Ministri dell’interno, della difesa, dell’economia e delle finanze e delle infrastrutture e dei trasporti. Che non sembra oggetto di un richiamo specifico.
    L’art. 10 ter, comma 1, d.lgs. 25 luglio 1998, n. 286 (introdotto con d.l. 17 febbraio 2017 n. 13, conv. in l. 13 aprile 2017 n. 46), esclude qualsiasi ipotesi di trattenimento dei naufraghi a bordo delle navi coinvolte in eventi di soccorso (SAR), ai quali viene garantito l’immediato trasferimento in appositi centri di accoglienza (Hotspot), per i rilievi foto-dattiloscopico e segnaletico, e per le eventuali richieste di protezione internazionale………………………………..

    continua :
    https://www.a-dif.org/2021/08/14/sul-caso-gregoretti-un-proscioglimento-che-rimane-senza-basi-legali/

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