I versi di Mario Benedetti e di Matteo Martini

178esimo appuntamento – doppio, in via del tutto eccezionale  – con “la cicala del sabato” (*)

Senza parole

di Matteo Martini

 

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Alza lo sgabello.
Pettinati.
Guarda dritto verso di me.
Sorridi.
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Viceversa

di Mario Benedetti

 

Ho paura di vederti
bisogno di vederti
speranza di vederti
ansia di vederti

ho voglia di trovarti
angoscia di trovarti
certezza di trovarti
dubbio di trovarti

ho urgenza di sentirti
gioia di sentirti
fortuna di sentirti
e timore sentirti

ossia
riassumendo
sono fregato
e raggiante
spero più il primo
del secondo
e anche
viceversa.

[da «L’amore, le donne e la vita»; traduzione di Stefania Marinoni]

(*) Qui, il sabato, regna “cicala”: libraia militante e molto altro, codesta cicala da oltre 15 anni invia ad amiche/amici per 5 giorni alla settimana i versi che le piacciono; immaginate che gioia far tardi la sera oppure risvegliarsi al mattino trovando una poesia. Abbiamo raggiunto uno storico accordo: lei sceglie ogni settimana fra le ultime poesie inviate quella da regalare alla “bottega” e io posto. Una poesia… E allora come mai oggi sono due? Perchè dovendo scegliere “cicala” ieri mi ha scritto così: «lo scanzonato Matteo o il passionale Mario? Ti prego, lancia tu in aria la moneta». Non avendo più monete (!) ho pensato che il 21 marzo è la «giornata mondiale della poesia» e dunque potevo “raddoppiare”. Ci rivediamo qui fra 7 giorni. [db]

 

Redazione
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