Il dono degli alieni e il sogno di Jora

«Dona ferentes»… C’è chi teme gli alieni (come i Greci di quel famoso cavallo) anche quando portano regali. Ma forse sbagliano. Così sembra dal lungo, intenso sogno – a lieto fine – della mia amica Jora; anche se poi c’è un risveglio da conquistare.

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«Sono entrata in contatto con gli alieni» mi racconta Iora: «sembravano ben più avanzati di noi, così nel sogno ho chiesto se potevano darci qualche tecnologia innovativa». Dimostrando saggezza gli alieni rispondono a Jora: «neanche per idea, vi conosciamo purtroppo: già con le vostre tecnologie arretrate state minacciando di sterminio voi stessi e il pianeta, ci manca solo che vi diamo altri strumenti». Ma anche Jora è saggia e insiste: «donateci qualcosa che non può essere convertita in armi o in pericoli». Gli alieni si convincono. Il loro regalo è una “sostanza” a costo zero che applicata sull’asfalto, dunque su ogni strada, ricarica i veicoli attraverso l’energia solare. Gratuitamente e all’infinito, senza controindicazioni. Niente più petrolio o metano, niente veleni (e vel-Eni), niente guerre per l’oro nero…

E’ felice Jora e quando si sveglia ha chiaro tutto; vuole comunicare subito il grande regalo degli alieni all’umanità. Ma, prima ancora che si renda conto di essere uscita dal sogno, l’assale un pensiero: «come faccio a non far cadere questa tecnologia nelle mani delle multinazionali? Come riesco a pubblicare i dati tecnici se case editrici, tv e altri media, per tacere dei governi, sono controllati da petrolieri e nuclearisti?».

Non so se interpreto bene il conscio e l’inconscio di Jora concludendo così: fra noi e i doni degli alieni c’è un potere da abbattere e un’altra società da inventare. Chi da tempo frequenta codesta “bottega” e prima il blog sa che il nostro motto è sempre quello di Marge Piercy: «Per conquistare un futuro bisogna prima sognarlo». Ma adesso che Jora – e non solo lei – lo ha sognato… bisogna mettersi in cammino per conquistarlo. Fra noi e il sole, fra noi e l’acqua, fra noi e la liberazione dalla miseria… resta un ostacolo: il capitalismo da abbattere.

 

Redazione
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