Il fascismo incombe sul calcio europeo

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A testimoniarlo i fatti del match Bulgaria-Inghilterra

di Paul Bond e Robert Stevens (*)

A causa della minima copertura giornalistica e mediatica di eventi internazionali, la portata dell’attività dell’estrema destra in Europa non è diffusamente nota. Ma milioni sono stati messi di fronte alla prova del fiorire di queste forze durante la recente partita di calcio Bulgaria-Inghilterra.

La partita del 14 ottobre allo stadio Vasil Levski di Sofia è stata interrotta due volte e i giocatori inglesi hanno minacciato di abbandonare il campo dopo slogan razzisti e saluti fascisti di alcuni tifosi bulgari.

La partita è stata giocata di fronte a un pubblico ridotto. Della capacità di 46.340 posti dello stadio, 5.000 erano vuoti per la visita dell’Inghilterra, poiché l’Associazione Calcio dell’Unione Europea (UEFA) aveva ordinato una parziale chiusura dopo il comportamento razzista di tifosi alle partite della Bulgaria, quest’anno, contro la Repubblica Ceca e il Kosovo.

La Bulgaria era già stata costretta a subire una riduzione di 3.000 posti per la partita di qualificazione di quest’anno contro la Repubblica Ceca, ma questa settimana è stato annunciato che dovrà giocare due partite a porte chiuse – anche contro la Repubblica Ceca – e pagare una multa di 64.650 sterline al causa del comportamento dei suoi tifosi durante la partita con l’Inghilterra.

Il capitano dell’Inghilterra, Harry Kane, ha parlato all’arbitro, Ivan Bebek, 28 minuti dopo l’inizio della partita, dopo un sostenuto periodo di slogan di ‘scimmia’ indirizzati ai giocatori inglesi neri Marcus Rashford e Tyrone Mings. Alcuni tifosi bulgari sono stati vista fare saluti nazisti e indossare magliette con il logo della UEFA e le parole “Nessun rispetto”. La campagna antirazzista lanciata dalla UEFA, l’organismo di governo europeo del gioco, è intitolata “Rispetto”.

Il ricorso di Kane all’arbitro è stato in linea con il primo passo del protocollo a tre fasi della UEFA per reagire a violenze razziste durante una partita. Tale intervento è seguito da un appello al pubblico. Il secondo passo consiste nel ritiro dei giocatori dal campo da parte dell’arbitro e nella sospensione del gioco per un certo tempo. Il passo finale consiste nell’abbandono della partita.

Dopo l’intervento di Kane, Bebek ha dato istruzioni all’annunciatore dello stato di trasmettere un messaggio in bulgaro e inglese con la richiesta di smettere il “comportamento razzista” e avvertendo che la partita poteva essere abbandonata. Quando la violenza è proseguita, il manager inglese Gareth Southgate ha parlato ai dirigenti della partita, a 41 minuti dall’inizio, e la partita è stata interrotta di nuovo brevemente prima della fine del primo tempo.

In base al protocollo della UEFA i giocatori inglesi erano autorizzati ad abbandonare il campo dopo il secondo incidente.

Alla fine del primo tempo il capitano bulgaro Ivelin Popov ha affrontato una sezione della folla e ha sollecitato la fine della violenza razzista. Durante l’intervallo circa cinquanta persone sono state cacciate dal campo e la partita è stata giocata fino alla fine, con l’Inghilterra vittoriosa per sei a zero.

Popov ha dichiarato in seguito ai media che non gli era stato chiesto di intervenire dai giocatori inglesi, ma “noi siamo undici contro undici; il vostro colore non conta; non è un problema; siamo uguali”.

Per contro il manager della squadra bulgara, Krasimir Balakov, dopo la partita ha dichiarato alla stampa di non aver udito gli insulti e che si sarebbe scusato solo se la UEFA avesse dimostrato che c’erano stati insulti discriminatori.

Immediatamente dopo la partita, la UEFA ha accusato l’Unione Calcistica Bulgara (BFA) di quattro illeciti: comportamento razzista, lancio di oggetti, disturbo dell’inno nazionale e repliche sullo schermo gigante. Anche l’Associazione Calcio Inglese è stata accusata di disturbo dell’inno nazionale e di avere insufficienti assistenti accompagnatori.

Il giorno dopo la partita la polizia bulgara ha fatto irruzione nella direzione della BFU. Sono stati arrestati undici tifosi, con il ministero dell’interno che ha affermato di aver identificato sedici persone ritenute aver partecipato agli insulti razzisti. L’accusa più grave mossa sinora e di “grave teppismo”, il che prevede una condanna al carcere fino a cinque anni.

La ricaduta è iniziata immediatamente, anche con le dimissioni del manager della Bulgaria e di elevate figure della BFU. Il presidente della BFU Borislav Mihaylov si è dimesso a richiesta del primo ministro Boyko Borissov. A ciò sono seguite le dimissioni dell’intero comitato esecutivo della BFU in solidarietà con Mihaylov. Tre giorni dopo se n’è andato il manager della squadra Balakov.

C’è stata una nauseante reazione autocelebrativa nei circoli governativi britannici. Un portavoce del primo ministro Conservatore britannico, Boris Johnson, ha sollecitato la UEFA a condurre un’inchiesta e a imporre forti punizioni, affermando: “Il razzismo… è stato vile e non ha spazio nel calcio né in nessun altro luogo”.

Johnson, solo l’anno scorso, ha descritto le donne in burka come somiglianti a “cassette postali” e “rapinatori di banche”. In precedenza aveva scritto delle “regolari folle di tifose  negrette [del Commonwealth] agitanti bandiere” con “sorrisi da anguria”.

Il manager dell’Inghilterra, Southgate, ha segnalato che gli insulti razzisti a giocatori non erano in alcun modo limitati alla Bulgaria, all’Europa orientale o centrale. La squadra dell’Inghilterra ha avuto a lungo un seguito di estrema destra. Riprese video hanno mostrato quest’estate il fascista Tommy Robinson che prendeva a cazzotti un uomo all’esterno di una partita dell’Inghilterra in Portogallo. Ogni anno c’è una diffusa condanna degli slogan particolarmente famigerati durante le partite in Gran Bretagna, compresi, ad esempio, slogan antisemiti contro il Tottenham Hotspur, un club con un largo seguito ebreo.

L’estrema destra sta intensificando a ogni livello la sua attività in seno al calcio. I tifosi di due club bulgari sono stati puniti a settembre per razzismo durante partite della Europa League. Il Montenegro giocherà la sua prossima partita in casa con limitazioni al pubblico dopo insulti razzisti contro giocatori inglesi a marzo.

Tuttavia l’ascesa dell’estrema destra non è un fenomeno sportivo che possa essere sradicato medianti divieti e multe.

Nei giorni precedenti la partita Bulgaria-Inghilterra un violento nazista tedesco aveva ucciso due persone a una celebrazione dello Yom Kippur in una sinagoga di Halle. Solo nel mese scorso il partita nazionalista Vetevendosje (Autodeterminazione) ha conquistato il massimo dei voti alle elezioni kosovare. In Polonia il partito di ultradestra Legge e Giustizia (PiS) è stato rieletto con un aumento dei voti.

Questi eventi fanno parte di una più vasta svolta all’autoritarismo e al governo fascista da parte dell’élite dominante in Europa e internazionalmente. In Ungheria le politiche malignamente anti-migranti e la xenofobia antimusulmana del primo ministro del Fidesz, Viktor Orban, sono andate di pari passo con il suo entusiasmo per il regime fascista di Horty, alleato dei nazisti durante la Seconda guerra mondiale.

La richiesta di Borisov delle dimissioni di Mihaylov è stata in larga misura un esercizio di salvare la faccia. Quando il suo partito conservatore di destra GERB ha conquistato la maggior parte dei voti alle elezioni parlamentari del 2017, egli ha concordato una coalizione con i Patrioti Uniti (UP), un’alleanza di partiti fascisti comprendente il Fronte Nazionale per la Salvezza della Bulgaria, il Movimento Nazionale Bulgaro (VMRO) e Attack (Ataka).

Il World Socialist Web Site ha scritto che il programma del nuovo governo “prevede un grande accumulo di forze statali al fine di impedire che profughi entrino nel paese. I confini devono essere rinforzati per respingere tutti i migranti. I migranti illegali devono essere deportati rapidamente. La presenza della polizia va intensificata in tutte le città e paesi con alcuni doveri della polizia trasferiti a imprese private di sicurezza e autorità locali. In realtà questo significa che le bande fasciste esistenti, che stanno già intimidendo i migranti, sono state legittimate ufficialmente.”

“Da un certo tempo milizie fasciste hanno dato la caccia ai rifugiati lungo i confini del paese. In conseguenza ci sono già stati dei morti. Il governo ha tacitamente tollerato questa politica”.

L’incoraggiamento ufficiale dell’estrema destra spiega gli eventi dello stadio Vasil Levski.

La crescita di partiti fascisti in tutta Europa è sfociata nella fondazione, a giugno, del gruppo Identità e Democrazia (ID) nel Parlamento Europeo. ID è il quinto raggruppamento più vasto del Parlamento Europeo ed è stato creato per volere della Lega italiana di estrema destra e del Rassemblement National fascista francese. ID comprende 73 parlamentari europei di partiti di sette altri stati della UE. Gli altri partiti del gruppo sono Alternative fuer Deutschland, il Partito della Libertà austriaco, Interesse Fiammingo (Vlaams Belang), Libertà e Democrazia Diretta, Partito Popolare Danese, Partito Popolare Conservatore dell’Estonia e Partito dei Finlandesi.

La rinascita di forze fasciste nell’Europa centrale e orientale, in particolare, è stata alimentata dal ripristino del capitalismo dopo il collasso dello stalinismo tre decenni fa. Le promesse che il capitalismo avrebbe condotto a un miglioramento dei tenori di vita e al fiorire della democrazia sono smentite dalla fosca realtà della deprivazione sociale e della grossolana disuguaglianza sociale. Ciò è sovrinteso da una minuscola cricca di oligarchi finanziari che, in assenza di un’alternativa di sinistra, stanno attivamente incoraggiando la crescita di partiti di ultradestra e fascisti che sono preparati per un feroce attacco contro la classe lavoratrice in condizioni di ripresa della lotta di classe su scala globale.

 

(*) Da Znetitaly – Lo spirito della resistenza è vivo

www.znetitaly.org

Originale: https://www.wsws.org/en/articles/2019/11/01/bulg-n01.html

Traduzione di Giuseppe Volpe

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