IL LAVORO DELLE GRU

(Roba del Pabuda…)

 

lo so:                                     

quel che sto

per scrivere

denuncia –

almeno a spanne –

(ma che m’importa?)

la mia età:

rispettabile, passabile,

tra poco:

venerabile (ah, ah!),

insomma: considerevole:

se ci fosse un briciolo

di senso

nelle cose, nelle parole:

già del tutto pensionabile.

ma figuriamoci!

io, comunque,

in attesa del momento:

dell’addio allo sbattimento

del riposo,

della pensione di stanchezza,

usura, obsolescenza

esaurimento, consunzione,

beh… io, intanto,

nel tempo libero

faccio un po’ d’allenamento:

per trovarmi pronto, preparato

quando sarò – con tutti i crismi,

le medaglie, gli attestati

e le pacche sulle spalle –

finalmente, pensionato:

per esempio: guardo

col mio occhio più sveglio

e attento

le gru al lavoro nel cantiere,

in continuo movimento:

so che ci dev’essere

un uomo esperto (forse due)

a manovrare

ciascuno di quei cosi

meravigliosi

ma faccio finta di non saperlo

per mantenere quasi magico

lo spettacolo

e più succoso il mio piccolo

divertimento.

..

(l’immagine è stata scovata dall’autore, da qualche parte, in rete)

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Pabuda
Pabuda è Paolo Buffoni Damiani quando scrive versi compulsivi o storie brevi, quando ritaglia colori e compone collage o quando legge le sue cose accompagnato dalla musica de Les Enfants du Voudou. Si è solo inventato un acronimo tanto per distinguersi dal suo sosia. Quello che “fa cose turpi”… per campare. Tutta la roba scritta o disegnata dal Pabuda tramite collage è, ovviamente, nel magazzino www.pabuda.net

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