IL LIBRO DEL CARLO

(Roba del Pabuda…)

 

il gran libro del Carlo

(non “il Moro” di Treviri:                       

 l’altro:

Carlo di Firenze!)

tratta

di socialismo e di libertà:

 praticamente

per metà e metà.

nei momenti peggiori

rimase scomposto

a mazzo di fogli

nascosto –

in un pianoforte tarlato:

sull’isola “diabolica”,

povera Lipari:

isola dei venti, in verità,

con intorno le sue

arcipelaghe sorelle,

dove Carlo Rosselli

fu confinato,

insieme ad altri

intransigenti fratelli

deportato.

la scrittura fu agitata:

non soltanto

per il troppo mare

circostante,

ma:

per la continua

perquisizione

e soprattutto per l’evasione,

coi compagni

già in preparazione:

per la crisi e la confusione:

scriverlo fu come –

senza prete né magistrato –

fare una confessione:

tra compagni,

per le idee da smontare

e da rimettere in piedi:

a far camminare di nuovo

magari, un giorno,

la prossima generazione.

poi, rileggendolo a distanza,

di quel suo libro

Carlo di Firenze non rimase

completamente

 contento:

mica per il salmastro

impregnato nella carta

o per certi do-re-mi

pianistici

intrufolati tra i paragrafi:

più che altro per:

i troppi vuoti,

i riferimenti frettolosi

le citazioni a memoria

e i contrattempi.

ma dell’evasione

col motoscafo

rimase – e non da solo –

del tutto

soddisfatto:

tanto per cominciare

in bestia

fece andare

l’egopatico al potere

in quei brutti tempi

e diede una bella smossa

ali antifascisti:

diasporizzati, depressi,

dispersi, divisi, litigiosi,

disperati:

dal confino si preparava –

prendendo dal mare

la rincorsa –

finalmente, la riscossa.

(Nell’illustrazione: collage del Pabuda: Una bella fatica, 2019)

 

 

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Pabuda
Pabuda è Paolo Buffoni Damiani quando scrive versi compulsivi o storie brevi, quando ritaglia colori e compone collage o quando legge le sue cose accompagnato dalla musica de Les Enfants du Voudou. Si è solo inventato un acronimo tanto per distinguersi dal suo sosia. Quello che “fa cose turpi”… per campare. Tutta la roba scritta o disegnata dal Pabuda tramite collage è, ovviamente, nel magazzino www.pabuda.net

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