Il monito del nonno

Oggi Napolitano ha fatto il suo monito quotidiano. Sui social network gira la proposta di ricavarne un calendario: un monito per ogni giorno dell’anno. Oggi era per Ustica. Peccato che nello stesso momento l’Avvocatura di Stato annunciasse un ricorso contro la sentenza della Cassazione che dopo soli 33 anni aveva dato una versione dell’accaduto e accusato lo Stato di non aver saputo difendere i suoi cittadini. Un po’ l’esempio di come stanno procedendo le cose in Italia, ci dicono una cosa e ne fanno un’altra, con la più completa tranquillità. L’ultima, come esempio, è stato che mentre gli si richideva di cambiare la porcata che svilisce il voto del popolo sovrano e tutti si dicevano d’accordo, ecco che ci informano che per cambiare la porcata prima bisogna farne una più grande modificando la Costituzione. Nel frattempo rinviano alcune cose ma decidono che è necessario mettere il nasino nei conti correnti dei cittadini, per controllarli meglio. Pezzo per pezzo si stanno prendendo tutte le libertà, pure quelle liberali. Lo hanno anche detto dagli USA, la colpa della nostra crisi non è di quella identica agenzia che ha fatto questa brillante analisi e delle sue consorelle, tutte figlie della trojca. No la colpa è dell’antifascimo, è colpa della Costituzione nata dall’antifascismo, troppo libertaria. Il senso è ben presente nelle parole del ministro della guerra Mauro: ci servono aerei adatti al first strike, come gli F35 se vogliamo la pace. Ossia è ora di finirla anche con il paravento ipocrita che bipartisanamente ha spezzatp l’ossatura del patto sociale trascinando l’Italia in guerre di aggressione che non avrebbe potuto fare.

Nel frattempo, proprio questa sera, Italia e Spagna, due Paesi sull’orlo del baratro, rincorrono in mutande una palla avanti e indietro per un campo, tra un fallo e l’altro mentre fuori i giovani brasiliani si battono per il loro futuro. A noi non serve, dopotutto siamo un Paese di vecchi e i giovano vengono apertamente spinti ad emigrare.

Eppure potrebbe essere una calda estate, a partire dalla Val Susa ma non solo. Un’estate in cui sperimentare e lottare mentre vedroidi e confratelli si cimentano in acrobazie di salotto facendosi incensare da un manipolo di pennivendoli ben addomesticati, pronti a scodinzolare al padrone e ringhiare a chi è inviso al loro padroncino.

Rom Vunner

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