Il nemico in casa

di Michele Monteleone, ex operaio Olivetti (*)

Altan-sfruttati

Ad avermi buttato in mezzo a una strada, a 50 anni, non è stato uno zingaro e nemmeno un africano. È stato De Benedetti.

A far di me un peso morto è stata la Fornero.

A fingere di proteggermi intanto che si facevano i cazzi loro, non sono stati gli extracomunitari, ma i sindacati.

A prendermi per il culo dicendo una cosa e facendo l’opposto, è Renzi, non i rumeni.

A stravolgere la nostra Costituzione anzichè imporne il rispetto, è il parlamento italiano, non quello tunisino.

A distruggere sanità e istruzione, sono stati i governi italiani eletti da italiani, non i rom.

A vessare con metodi medioevali chiunque provi a campare con il poco che racimola, sono funzionari italiani, non libici.

A vendere o spostare verso altre nazioni tutte le principali aziende italiane, non sono stati i marocchini, ma Marchionne, Tronchetti Provera e quelli come loro.

A spingere al suicidio qualche centinaio di poveri cristi, sono stati i governanti italiani, non i profughi.

A sfruttare ogni disgrazia per guadagnarci milionate e distribuendo briciole, sono le grandi cooperative italiane, non quelle serbe.

Quando mi avanzerà abbastanza odio per persone provenienti da altre parti del mondo, forse sposterò il tiro. 

Per ora mi accontento di riversarlo interamente ai personaggi di cui sopra, 

miei connazionali e, piuttosto che altri, 

preferirei fossero loro a trovarsi finalmente nella condizione di dover salire su dei barconi per scappare.

Scappare da qui.

Michele Monteleone, ex operaio Olivetti

(*) testo ripreso dalla rete. Il titolo è della nostra redazione, la vignetta di Altan (db)

 

Redazione
La redazione della bottega è composta da Daniele Barbieri e da chi in via del tutto libera, gratuita e volontaria contribuisce con contenuti, informazioni e opinioni.

2 commenti

  • Giorgio Chelidonio

    Anche sui casi (e sulle sacrosante incazzature) particolari vale la pena di fare memoria, non fosse altro per la arcinota “sentenza” che però val sempre la pena ricordare: “chi non conosce il passato è condannato a ripeterlo”.
    E a questo proposito ricordo una canzone (del 1975) di Jannacci. Oltretutto perchè, cercandone dei link in rete, scopro il testo si rifaceva a una poesia di Brecht !!
    Per chi non la conosce (magari per motivi anagrafici), per chi se la ricorda vagamente ma anche come “repetita iuvant” ecco le connessioni per leggerla, ascoltarla, commentarla e diffonderne il senso politico & le connessioni a casi personali:

    http://www.antiwarsongs.org/canzone.php?id=169&lang=it

    https://www.youtube.com/watch?v=hpkjBYC2HAE

    La canzone si intitola “Il monumento” !!!

    E’ davvero un monumento …alla memoria socio-storica !

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *