Il primo… 1 marzo in giallo, le tre corde e noi

care e cari,

fedele alla promessa di parlarvi oggi solo del nostro Ppmg cioè primo… “Primo marzo giallo” (e all’appuntamento di scrivere entro le 9) butto giù solo pochi pensieri sulla base delle prime notizie su ieri. Sto aspettando di leggere i quotidiani (su queste cose «il manifesto» di solito è il più preciso) ma ho raccattato in rete un po’ di notizie che riassumo in coda.

Ieri al corteo pensavo a una frase di Pirandello che amo molto; la trovate nel «Berretto a sonagli».

Più o meno questo è il passaggio: «Deve sapere signora che abbiamo tutti come tre corde d’orologio in testa. La seria, la civile, la pazza. (…) Ci mangeremmo tutti, signora mia, l’un l’altro come tanti cani arrabbiati. Non si può (…) Che faccio allora? Do una giratina alla corda civile e vado avanti sorridente con la mano protesa (…). Ma può venire il momento che le acque si intorbidano. Allora io cerco di girare la corda seria, per chiarire, rimettere le cose a posto, dare le mie ragioni (…) Che poi se non mi riesce in nessun modo sferro, signora, la corda pazza, perdo la vista degli occhi e non so più quello che faccio».

Ecco questa è la situazione in cui ci troviamo mentre iniziamo a preparare il primo marzo 2011, cioè da oggi a rafforzare l’impegno per cancellare al più presto le leggi razziste, per garantire i diritti di tutte e tutti, nati in Italia o che siano qui per lavorarvi. Ci servono tute e tre le corde: finora noi antirazzisti abbiamo “girato” solo la seria e certo non basta; adesso stiamo cominciando a dare una giratina alla “corda civile” ma ancora non è sufficiente. Occorre anche la corda pazza. Sarà allegra e rabbiosa,  nonviolenta ma sovversiva, coraggiosa e imprevedibile; dev’essere collettiva, permanente, organizzata.

Oggi nascono i comitati “primo marzo 2011”. Possiamo sorridere per quello che è successo ieri ma è solo un primo passo.

Ieri appunto… Difficile avere i numeri ma parrebbe almeno diecimila nei cortei di Bologna, Brescia, Bologna, Genova e Torino, ventimila (o forse più) a Napoli e Milano e poi tante/i  in piazza a Imola, Livorno, Rimini, Roma, Verona eccetera.

E’ riuscito a Torino anche lo sciopero di Porta Palazzo, dove la stragrande maggioranza dei banchi gestiti dagli immigrati è rimasto chiuso. E poi una risposta spontanea fino a tarda notte dopo il fermo di Idris, un senegalese senza permesso: blocchi e proteste finchè la polizia ha ceduto.

«Scioperi in oltre 50 aziende, di cui la metà metalmeccaniche, in decine di cooperative di servizi, in tutti gli istituti professionali frequentati da studenti migranti di seconda generazione e negli uffici pubblici in cui lavoratori e lavoratrici italiani antirazzisti si sono astenuti dal lavoro». Questo il 1°marzo a Brescia secondo il Comitato primo marzo della città. Un corteo di 10 mila persone in grandissima maggioranza di migranti ha sfilato in centro. «Oggi a Brescia in piazza della Loggia, come nella manifestazione di varie migliaia di migranti del 6 febbraio, c’era la consapevolezza che l’attacco ai diritti e alla libertà dei migranti riguarda tutti. Nativi e migranti».

In ventimila, secondo gli organizzatori, le presenze stimate al corteo di Napoli. Le foto sono su http://www.youtube.com/watch?v=Rljp_J-8UWQ. Il corteo, partito da piazza Garibaldi, ha raggiunto piazza del Plebiscito dove, per tutto il pomeriggio ci sono stati interventi e musica.

A Genova solo due Rsu – la Selex (Finmeccanica) e la Brignole (assistenza agli anziani) – hanno aderito eppure nel pomeriggio un corteo così grande Genova non lo vedeva da un po’. Al mattino lezioni e assemblee in scuole elementari e medie meticcie a Ponente e nel centro storico per spiegare il ruolo degli stranieri e l’orrore del razzismo. Lego in rete: «la lezione è andata avanti con alcuni sociologi dell’università che hanno spiegato il razzismo istituzionale in una lezione all’aperto alla Commenda, crocevia tra levante e ponente ai bordi dei carrugi. Centinaia le maschere bianche seminate lungo il corteo, identiche a quella ritrovata sulla “montagnola di merda” trovata qualche ora prima di fronte a una sede della Lega. (…) Duglas, edile 28 anni, con i suoi hermanitos Netas, dice che lo sciopero migrante è proprio una bella idea, ma lui ha lavorato su una delle tante facciate dei palazzi genovesi. Le proposte per la piattaforma nazionale sono l’abolizione dei Cie e della Bossi-Fini, la riduzione dei costi dei permessi e poterli rinnovare in Comune anziché in questura, lo ius solis e il permesso di soggiorno a chi denuncia il lavoro nero».

A Verona, oltre al corteo, anche qualche ora di sciopero in alcune aziende, dove è presente la Fiom Cgil.

Allo sciopero dei migranti a Bologna anche operai della Ducati e della Bonfiglioli.

A Roma, il corteo si è mosso con in testa gli immigrati di Rosarno che dopo la caccia all’uomo in Calabria si sono rifugiati nella capitale. Leggo in rete che «durante il corteo è giunta dal Pigneto (quartiere di Roma) la notizia di un nuovo raid della Finanza contro i senegalesi residenti a via Campobasso, esattamente come successo lo scorso 5 ottobre. I residenti del palazzo di via Campobasso sono entrati infatti nel mirino delle forze dell’ordine per la forte pressione dei proprietari del palazzo che vorrebbero sfrattarli per affittare a ben altri prezzi gli appartamenti dove da ventanni risiedono i senegalesi. Otto di loro sono stati trattenuti, ma dopo la minaccia del corteo di spostarsi in massa sotto il commissariato, sono stati rilasciati pur con denuncia per contraffazione».

Nel pomeriggio di ieri il Coordinamento per lo sciopero migrante ha emesso un primo comunicato per fare il punto sullo sciopero vero e proprio: «Da quanto sappiamo, fino a ora, oggi primo marzo 2010, l’impossibile sciopero ha coinvolto oltre 50 aziende a Brescia, 4 a Bologna, 10 a Reggio Emilia, 7 a Parma, 3 a Suzzara. Fabbriche metalmeccaniche, cantieri edili, cooperative di servizi. Non solo numeri importanti, ma anche presenze rilevanti. Nei prossimi giorni aggiorneremo questo elenco, perché giungono notizie di fermate spontanee e di altri scioperi. Sarà necessario analizzare con attenzione la composizione di questo sciopero, rendendo pubblici i nomi di tutte le aziende coinvolte. E non possiamo dimenticare le centinaia di migranti che individualmente stanno godendo della loro libertà di sciopero, anche se la loro Rsu non c’è o non ha dichiarato lo sciopero. (…) In mattinata, a Roma, gli studenti dei Colletivi e di Atena-in-rivolta hanno realizzato un blitz al Ministero dell’Istruzione “per denunciare il divieto d’accesso” che questo governo impone a studenti e studentesse stranieri (o nati in Italia ma figli di migranti) alle scuole primarie, secondarie e all’istruzione superiore».

Queste le prime notizie. La corda civile e la corda pazza iniziano a girare?

Redazione
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Un commento

  • ciao Daniele,

    mi fa piacere leggerti appena posso perchè la tua corda pazza è sempre girata al limite della rottura….si inizia leggendo un articolo e ci si trova proiettati chissà dove!
    Ricordati di noi….anche quest’anno stiamo faticosamente mettendo in piedi la ‘Festa dei Popoli della Costa Etrusca’. Chissà che nel tuo peregrinare estivo non capiti da queste parti..

    buon cammino
    Mimmo

    P.S. Ho visto che continui a rubare la nostra frase sul futuro…..te lo perdono solo perchè sei te!!!

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