Il punto G: giustizia o gender?
La rubrica settimanale (con brevi testi e fotomontaggi) di Chief Joseph: sedicesimo appuntamento
Il 28 maggio del 2012, Vittorio Giordano disse alla moglie: “Guarda che ti dò” e le rovesciò addosso una bottiglia di acido solforico. La donna ha avuto ustioni gravissime al volto e sul 40 percento del corpo, subendo 25 operazioni. Il marito non è stato accusato di tentato omicidio, ha patteggiato, scontando solo 15 mesi di reclusione per lesioni personali. Non ha mai chiesto perdono.
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La parte finale della seconda frase del Capo Indiano è tratta dal film “Per il re e per la patria” di Joseph Losey.
«Farti visitare da un medico gay ti imbarazzerebbe?», «Qual’è il tuo orientamento sessuale?»: queste alcune domande di un questionario messo a punto dal professor Federico Batini dell’Università di Perugia e destinato a 54 istituti umbri, fra le terze classi delle scuole medie e le quarte delle superiore. L’obiettivo è misurare il potenziale grado di omofobia dei ragazzi umbri. Il senatore leghista Luigi Pillon ha dichiarato: «Ancora una volta i bambini delle scuole umbre diventano cavie da laboratorio per l’indottrinamento gender».
L’AUTORE
Chief Joseph – o se preferite Capo Giuseppe – è stato una guida (militare e spirituale) dei Nasi Forati, un popolo nativo americano. Si chiamava in realtà Hinmaton Yalaktit, che in lingua niimiipuutímt significa Tuono che rotola dalla montagna. Da tempo riceviamo molti contributi alla “bottega” firmati Chief Joseph. Sono fotomontaggi per dialoghi immaginari (spesso volutamente anacronistici) a commentare una notizia o un breve testo. Ci piacciono per l’estrema sintesi e la contrapposizione fra mondi diversi. Così la “bottega” ha chiesto a Chief Joseph di prendersi uno spazio fisso (come hanno da tempo le vignette di Energu) e lui ha accettato: faremo il mercoledì mattina. [db]
Un film stra-bello “Per il re e per la patria” di Joseph Losey ma purtroppo in Italia pochissimo visto. Se potete, recuperatelo: è un buon antidoto contro le menzogne patriottiche (inglesi, italiane, tedesche, francesi…) sul massacro che fu detto “grande guerra”.
Concordo pienissimamente. È il più bel film che sia mai stato fatto contro la logica militare.