In quanto padre

(*) di Pietro Ratto

Portrait_of_Dr._Gachet

Un padre è sempre un padre.
E’ sacrosanto, è inevitabile che mantenga i suoi figli.
E non importa se questi nemmeno sanno che esista, se non vogliono stare con lui, se si tengono ben lontani dalla sua casa da quando, magari fin da piccolissimi, sono stati portati via dalla loro madre. Un padre è sempre un padre, quindi deve pagare per il loro sostentamento.
Deve farlo anche se i suoi figli non gli raccontano mai nulla della loro vita, anche se non gli chiedono mai nemmeno un consiglio, anche se prendono consapevolmente decisioni che lui non condivide. Anche se i figli non si preoccupano mai di come stia, se non sanno nemmeno cosa faccia, come viva.. Non importa mica: lui deve continuare a mandare ogni mese il suo bravo assegno alla donna che in tutti i modi s’impegna, quotidianamente, per cercare di rovinarlo, di screditarlo, di umiliarlo il più possibile, spesso sotto il tacito – se non complice – sguardo di quegli stessi figli di cui lui è pur sempre il padre.
E’ così semplice.. Il mestiere di padre si esercita così: pagando.
Quando una famiglia si dissolve, improvvisamente non è più molto chiaro cosa faccia di una madre “pur sempre una madre”, quale sia il ruolo a cui i figli debbano attenersi “in quanto figli”.. Ma riguardo al padre, nessun dubbio.

Un padre deve comportarsi da padre. E il ruolo di un padre è pagare.

Quindi deve fare il padre, e deve farlo senza chiedere o sperare nulla. Magari completamente a vuoto, meccanicamente, da perfetto autistico. Un semaforo acceso nel mezzo di un deserto, che non ha mai visto nemmeno un’automobile ma che, inesorabilmente, continua ad accendersi.
Rosso, verde, giallo. Rosso, verde giallo…
Nessun figlio è pur sempre un figlio. Nessuna madre è pur sempre una madre.
Solo un padre.

Solo lui è pur sempre un padre.

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[*] Articolo tratto da BoscoCeduo.it

Pietro Ratto è su Facebook e su Twitter. Qui, tutti i suoi scritti “in Bottega” ed una sua biografia

Pietro Ratto
Nato nel 1965, si è laureato in Filosofia ed Informatica nel 1990 con una tesi in Intelligenza Artificiale. Dal 1995 è iscritto all'Albo dei Giornalisti. Professore di Filosofia, Psicologia e Storia, ha vinto diversi Premi letterari di Narrativa e di Giornalismo. Collabora saltuariamente con il quotidiano La Stampa e gestisce i siti "BoscoCeduo" (www.boscoceduo.it) e "IN-CONTRO/STORIA" (www.incontrostoria.it).
Le sue pagine Facebook e Twitter intitolate "BoscoCeduo" sono quotidianamente frequentate da centinaia di docenti ed alunni italiani.

I suoi libri:
- P. Ratto, "Le pagine strappate", Elmi's World, 2014
- P. Ratto, "La Passeggiata al Tramonto. Vita e scritti di Immanuel Kant", Leucotea, 2014
- P. Ratto, "Il Gioco dell'Oca", Prospettiva editrice, 2015
- P. Ratto, "I Rothschild e gli altri", Arianna editrice, 2015

Pietro Ratto è anche musicista. E' stato infatti fondatore e leader del gruppo di rock progressivo ATON'S (vedi http://www.atons.it oppure, su Wikipedia, http://it.wikipedia.org/wiki/Aton's), uno dei riferimenti più importanti del neo-progressive italiano a livello internazionale, dal 1977 al 1999, con una decina di album all'attivo.

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