In ricordo di Peppino Impastato

di Mauro Antonio Miglieruolo

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Per chi non è del Sud;

chi non conosce la violenza della pressione dell’ambiente, in particolare dell’ambiente familiare e quella mafioso;

per chi non ha dovuto rompere con il padre, facendosi cacciare di casa, per poter iniziare la sua autonoma attività di cittadino e uomo di sinistra;

è quasi impossibile comprendere la forza d’animo, il coraggio che Peppino Impastato ha dovuto mettere in campo per conquistare spazi d’azione, autonomia e dignità personale.

Pochi possono fare altrettanto. Personalmente non conosco che lui e mi è persino impossibile immaginare che altri lo faccia. Uscira dalla logica mafiosa sì, mettersi contro la logica di tutti i propri familiari tutt’altro.

Onoriamolo prendendo a esempio la sua inaudita perseveranza e anmmirevole coerenza. Lui ha pagato con la morte. Noi però, se saremo in tanti a farlo, guadagneremo invece un ambiente migliore in cui vivere.

L’unico che potremmo trasmettere alle generazioni future senza arrossire.

Miglieruolo
Mauro Antonio Miglieruolo (o anche Migliaruolo), nato a Grotteria (Reggio Calabria) il 10 aprile 1942 (in verità il 6), in un paese morente del tutto simile a un reperto abitativo extraterrestre abbandonato dai suoi abitanti. Scrivo fantascienza anche per ritornarvi. Nostalgia di un mondo che non è più? Forse. Forse tutta la fantascienza nasce dalla sofferenza per tale nostalgia. A meno che non si tratti di timore. Timore di perdere aderenza con un mondo che sembra svanire e che a breve potrebbe non essere più.

3 commenti

  • domenico stimolo

    Forse non tutti sanno che Peppino Impastato, martire della nuova Resistenza siciliana, scrisse anche delle poesie.
    Ne riporto una:

    ” Fiore di campo nasce
    dal grembo della terra nera
    Fiore di campo cresce
    odoroso di fresca rugiada
    fiore di campo muore
    sciogliendo sulla terra
    gli umori segreti

  • domenico stimolo

    Oggi anniversario dell’assassinio di Peppino. Altra sua poesia:

    ” Lunga è la notte
    e senza tempo
    Il cielo gonfio di pioggia
    non consente agli occhi
    di vedere le stelle.
    Non sarà il gelido vento
    a riportare la luce,
    nè il canto del gallo,
    nè il pianto di un bimbo.
    Troppo lunga è la notte,
    senza tempo,
    infinita. ”

    https://www.facebook.com/hashtag/peppinoimpastato

  • domenico stimolo

    Riguardo il “referendum” svolto nel liceo di Partinico…sulla titolazione della scuola a Peppino Impastato. Scuola frequentata da Peppino.

    Una domanda di fondo, sorge assolutamente prioritaria: ma questi studenti rappresentano la realta’ congrua e coerente con la Lotta alla Mafia degli ultimi 50 anni fatta in Sicilia…o un mondo travisato e fittizio, malamente informato e ” silenziato” nella realtà territoriale piu’ tragica e sanguinosa?
    Peppino e’ stato un compagno vero ( proprio….” nella traduzione del “dividersi il pane”) – di Democrazia Proletaria – impegnato per anni su molti fronti delle lotte sociali. 
    Ucciso dalla mafia, in maniera drammatica e laida, il 9 maggio 1978.
    La destra estrema,  oggi tornata  in auge con grandi messe di voti – con tutto il bagaglio di riti e richiami storici vecchia maniera – questo lo sa molto bene….hanno la memoria conservativa molto lunga.
    Il Liceo scientifico attualmente è intitolato a Santi Savarino, giornalista nato a Partinico nel 1887, ufficialmente si schierò a favore delle leggi razziali proclamate nel 1938 dalla dittatura.
    Il risultato del voto del Liceo è stato riportato da molti strumenti di informazione…..con grande sorpresa per il 73 per cento che ha espresso negatività.
    In precedenza l’intitolazione a Peppino Impastato è stata decisa dal Consiglio d’Istituto – costituito da insegnanti, rappresentanti degli studenti e genitori.
    Perché e da dove nasce questo diniego?
    Domanda formalmente difficile….bisognerebbe fare parlare gli studenti che hanno bocciato la proposta, per cercare di capire. Ammesso che sia oggettivamente possibile.
    Un dato importante da prendere in considerazione e’ rivolto a un aspetto specifico: ormai da diversi anni nelle scuole/ Università’, specie in Sicilia e nel sud in genere, hanno prevalso ( a partire dai risultati  delle elezioni degli organi studenteschi ) le strutture che fanno riferimento alle variegate destre, per FdI sono prevalenti.
    Gia’ questo segmento di mondo  ( scolastico) significativo e importante, rappresenta molto bene il decadimento del mondo “progressista” e del bagaglio culturale e di lotte sociali che hanno caratterizzato l’ Italia da lunga data .
    Così e’! I tempi passano, tutto è soggetto a cambiamento, anche strutturale.
    A mio parere,  ” queste forze” nuove / antiche delle destre  si sono proiettate abilmente nella realtà’ complessiva, e quindi nel mondo giovanile e studentesco. 
    Nella scheda di voto del Liceo, da dove è nata a dizione” divisivo” ?  Hanno votato  No al 73 per cento, poiché il nome di Peppino Impastato è “ divisivo”.
    Questo termine e’ stato riportato dagli organi di informazione, quindi , si suppone ragionevolmente,  che sia stata una dizione utilizzata. 
    Sarebbe interessante conoscere l’esatta formulazione della scheda referendaria sottoposta agli studenti, e, inoltre, in virtù di quali valutazioni’ è stata redatta.
    Dove e come e’ nato questo ” concetto” del divisivo?
    Peppino e’ stato un eroico combattente contro la mafia, per la legalità’, sempre ben caratterizzato dal suo impianto culturale e ideologico caratterizzato da onestà e trasparenza.
    Sarebbe interessante conoscere se, in preparazione del voto, aree giovanili studenteschi si siano mosse in maniera incisiva nell’evidenziazione della chiarezza storica della figura di Peppino, del ruolo nefasto della mafia in quello specifico territorio – Partinico – e in Sicilia in generale.
    Così e’, purtroppo, con vivo e grande rammarico, in questo marzo 2024. 
    Dopo  45 anni dall’assassinio, su una una figura assolutamente trasparente, mitica sul piano siciliano e nazionale, viene proiettata  una ” infamia” nella memoria di Peppino, giovane martire antimafioso siciliano. La sua lotta alla mafia e al connubio politico-affaristico-mafioso è sempre stato netta, chiara e unitaria con tutte le persone, le forze sociali e politiche di “buona volontà”.

    C’è ‘ molto da riflettere …e da scrivere, in valutazioni e commenti.

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