Italpizza: 5° giorno di sciopero…

… la CGIL lo sospende ma lavoratori-lavoratrici COBAS continuano la lotta

testi ripresi dal sito dei Cobas di Modena

Prosegue per il 5° giorno consecutivo il picchetto ai cancelli di Italpizza 

Nonostante lo sfilamento della Cgil (che ha sospeso lo sciopero) il S.I. Cobas va avanti nella lotta: indietro non si torna!

A seguito delle arroganti dichiarazioni del sindaco Muzzarelli, che convoca un tavolo in Confindustria, escludendo il nostro sindacato, una delegazione di lavoratrici si è spostata sotto il Comune di Modena per ribadire che non si possono cancellare le lotte fingendo che non ci siano.

ALTRI MATERIALI

TERZO GIORNO DI SCIOPERO COBAS – CGIL

Modena, 22 maggio

Oggi è il terzo giorno di sciopero congiunto S.I. Cobas – CGIL davanti ai cancelli di Italpizza, con presidio permanente giorno e notte: delle 5 linee di produzione dell’azienda soltanto una sta funzionando, mentre il reparto di confezionamento è ridotto al 20% della capacità.

Oltre alle lavoratrici e lavoratori davanti ai cancelli altre centinaia si sono astenute dal lavoro.

Ieri Italpizza ha tentato di giocarsi un’altra carta truccata, annunciando 25 milioni di euro di investimenti per un nuovo polo logistico sulle aree verdi adiacenti al già enorme stabilimento (terreni verdi su cui il comune ha già tolto il vincolo ambientale..).

Peccato che sia lo stesso piano presentato due anni fa: si tratta quindi di un falso annuncio, che comunque non menziona nemmeno le condizioni contrattuali e lavorative di chi potrebbe essere impiegato in questo nuovo redditizio business.

Per aggirare lo sciopero Italpizza tenta poi di far entrare dei lavoratori esterni in sostituzione di quelli davanti ai cancelli, pratica proibita dalla legge italiana come pratica antisindacale: alcuni addetti aprono un cancello provvisorio sul retro dello stabilimento, mentre in uno stradello adiacente i lavoratori esterni aspettano che il padrone della cooperativa li venga a prendere (foto).

Ma anche qui il l’esempio della lotta si estende: dopo aver parlato con gli altri operai i lavoratori esterni decidono di unirsi allo sciopero e di non entrare ad Italpizza!

Qui, il video che documenta l’insubordinazione dei lavoratori esterni al presidente della cooperativa Cofamo: https://www.facebook.com/daniele.stanco.39/videos/10214599599208474/

Di questo ennesimo illecito sono stati informati l’Ispettorato del Lavoro e la Prefettura.

Davanti a questa situazione di sacrosanto conflitto per i propri diritti, la risposta visibile dello Stato è però tutta contro i lavoratori e le lavoratrici: cariche, manganellate, feriti, intossicati.

Questa mattina la polizia ha addirittura bloccato alla rotonda della Vignolese un gruppo di lavoratori che tornavano dal bar, simulando un blocco stradale che non c’era.

È notizia di pochi minuti fa il fermo di un delegato S.I. Cobas, attualmente portato in questura.

S.I. Cobas Modena



Appello interno alla CGIL per far proseguire la lotta ad Italpizza:

NON UN PASSO INDIETRO. LA CGIL RILANCI LA LOTTA!
APPELLO PER LA PROCLAMAZIONE DELLO SCIOPERO GENERALE DI TUTTA LA CGIL E LA COSTRUZIONE DI UNA CAMPAGNA DI SOLIDARIETA’!

La vertenza Italpizza assume ogni giorno significati più rilevanti e generali: vuoi per la quantità di questioni che evoca, vuoi per i livelli di repressione antioperaia che si stanno vivendo ai cancelli di quell’azienda.

Una situazione assolutamente straordinaria che richiede, per la Cgil modenese tutta, un investimento altrettanto straordinario in termini di mezzi e iniziativa politica.

L’Italpizza può e deve diventare l’esempio di come il movimento sindacale possa contrastare lo sfruttamento diffuso, le degenerazioni del marcato del lavoro, la precarietà di massa e la penetrazione criminale nel tessuto industriale del territorio.
Come delegati e dirigenti della Camera del Lavoro di Modena, chiediamo a questa organizzazione:

1) di lanciare pubblicamene una campagna generale di mobilitazione intercategoriale, che a partire dalla vicenda Italpizza dichiari guerra alla logica degli appalti interni e ponga come obiettivo da praticare la reinternalizzazione e la contrattazione di sito dappertutto: una campagna strutturata, coordinata, di lungo periodo, che impegni in modo vincolante tutta l’organizzazione: un piano di lotta e di lavoro che può diventare l’impegno centrale e prioritario della nuova segreteria da poco insediata.

2) investire la vertenza Italpizza con tutta la forza su cui la Cgil modenese può ancora contare, con un presidio permanente davanti all’azienda, costruendo passaggi di visibilità e di massa, con un percorso che passi da una convocazione di tutti i direttivi riuniti davanti ai cancelli di San Donnino, per arrivare alla costruzione di uno sciopero generale territoriale sui temi del lavoro in appalto, della precarietà e del rifiuto del “modello Modena”, così come si è costituito in questi anni.
3)rafforzare il fronte tra lavoratori che si sta costruendo ai cancelli (l’unica unità sindacale che riconosciamo), evitando ogni forma di desolidarizzazione o di presa di distanza davanti alla repressione.

4) partecipare ufficialmente al nascente comitato per il boicottaggio del prodotto Italpizza, che mira a sensibilizzare l’opinione pubblica sulla realtà che si cela dietro le retoriche sull’eccellenza modenese.

5) denunciare la condizione scandalosa e non più tollerabile, di una Questura messa sostanzialmente al servizio di un’azienda, a tutela delle illegalità che si consumano dentro i suoi reparti. Non possiamo abituarci all’uso della forza pubblica dentro le vertenze sindacali. La CGIL è l’unica forza di massa sul territorio che può e deve dire basta alla logica di manganelli e lacrimogeni e lanciare un allarme pubblico, in città, sullo stato della democrazia e le agibilità democratiche reali.

All’Italpizza è in gioco molto e il sindacato si gioca una parte importante della sua credibilità.

Non è questione di comparti, categorie o sigle sindacali: all’Italpizza o vinciamo tutti o perdiamo tutti.

Primi Firmatari:

Giovanni Iozzoli Rsu Fiom PFB Modena
Paolo Brini Comitato centrale Fiom-Cgil
RSA FIOM CGIL FERRARI
RSA FIOM CGIL MASERATI
RSU FIOM CGIL MOTOVARIO
RSU FIOM CGIL WAM
RSU FIOM CGIL ANNOVI &REVERBERI
RSU FIOM CGIL MANITOU
RSU FIOM CGIL BONFIGLIOLI B7
RSU FIOM CGIL T.ERRE
Alessandro Albarani Segreteria Flai Cgil Modena Rsu Menu
Lanfranco Ori Segreteria Flai-Cgil Modena Rsu Inalca
Lorena Barozzi Segreteria Flai-Cgil Modena Rsu Villani
Giancarlo Camurri Rsu Flai-Cgil Granarolo Direttivo Flai Modena
Gennaro Fedele RSA Fiom-Cgil CNH Modena
Domenico Sedia RSA Fiom-Cgil CNH Modena
Roberto Rho Rsu Fiom-Cgil OMR
Raffaele Signoriello Rsu Fiom-Cgil Otis Direttivo Fiom-Cgil Modena
Valerio Milazzo Rsu Fiom-Cgil Angelo Po
Luca Paltrinieri Rsu Fiom-Cgil NetScout Direttivo Fiom-Cgil Modena
Paolo Rinaldi Rsu Fiom-Cgil Stilma Campogalliano
Simona Leri Rsu Filcams-Cgil Coop Alleanza 3.0 Direttivo Cgil Modena
Massimo Valentini Filcams-Cgil Modena
Fiorella Sighinolfi Direttivo Flai-Cgil Modena
Franchini Maria (Parma-Reggio) Direttivo Flai-Cgil Modena
Sorrentino Gennaro (Titan) Direttivo Fiom-Cgil Modena
Yuri Gozzi (Granarolo) Direttivo Flai-Cgil
Di Bernardo Giuseppe (Stilma) Direttivo Fiom-Cgil Modena
Mario Ipocoana (Angelo Po) Direttivo Fiom-Cgil Modena
Muzzioli Maurizio Direttivo Fisac-Cgil Modena

 

danieleB
Un piede nel mondo cosiddetto reale (dove ha fatto il giornalista, vive a Imola con Tiziana, ha un figlio di nome Jan) e un altro piede in quella che di solito si chiama fantascienza (ne ha scritto con Riccardo Mancini e Raffaele Mantegazza). Con il terzo e il quarto piede salta dal reale al fantastico: laboratori, giochi, letture sceniche. Potete trovarlo su pkdick@fastmail.it oppure a casa, allo 0542 29945; non usa il cellulare perché il suo guru, il suo psicologo, il suo estetista (e l’ornitorinco che sonnecchia in lui) hanno deciso che poteva nuocergli. Ha un simpatico omonimo che vive a Bologna. Spesso i due vengono confusi, è divertente per entrambi. Per entrambi funziona l’anagramma “ride bene a librai” (ma anche “erba, nidi e alberi” non è malaccio).

Un commento

  • sergio falcone

    Chiude Mercatone Uno. A tradimento.

    https://www.lastampa.it/2019/05/25/economia/fallisce-mercatone-uno-negozi-chiusi-senza-preavviso-i-dipendenti-lo-scoprono-dai-social-0kaReMeWnvgiVsrjRlYhAO/pagina.html

    Delizie dell’economia di mercato. A rimetterci sono sempre e solo gli ultimi. Che tristezza…

    Dove hanno tentato un’altra società, quegli esperimenti sono falliti.
    Quindi, cari compagni, abili professionisti della filosofia e della politica, che vi sperticate in analisi colte ed extracolte sugli scenari della fase e delle elezioni europee e giustificate le vostre scelte “tattiche”, se fossimo onesti, dovremmo riflettere, e sul serio, sui nostri disastri.
    Non ho mai avuto il piacere di partecipare ad un confronto libero da pregiudizi – vorrei dire “laico” – su quella che alcuni chiamano “Sconfitta”. Solo verità, stantie, di organizzazione e di schieramento.
    Non ho visto eserciti contrapposti schierarsi e scontrarsi. Ho visto solo l’abiura del ceto politico dirigente del ‘68 e dei più furbi. I pentiti di lusso, i nuovi Machiavelli.
    Oggi, il compagno (senza dignita’) Mario Capanna urlazza in TV ed invoca “la legittimità costituzionale” dei suoi vitalizi. E Maurizio Fabbri, segretario della federazione romana di DP, si vanta d’essere stato eletto consigliere provinciale e si gode una pensione da autentico privilegiato. Privilegi di classe.
    Alla faccia di chi c’ha creduto e di chi c’ha rimesso in prima persona.
    Formidabili davvero, quegli anni…

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