Jack&Aggie

Appuntamento con Jack Hirschman e Agneta Falck: martedì 27 ottobre a Varese. Qui sotto due poesie… in “assaggio”

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L’America migliore, quella senza la K (del Ku Klux Klan) è la patria (ma forse lui direbbe “matria”) di Jack Hirschman e il territorio – di adozione e lotta – nel quale ha scelto di vivere Agneta Falck.

   Per chi è a Varese (ma si fa presto ad arrivarci con un treno, un’auto o un deltaplano) l’appuntamento è martedì 27 ottobre alle 20.30 presso l’Atelier di Giorgio Presta, in via Amendola 27. Reading poetico di Jack Hirschman e Agneta Falck (Aggie per gli amici) che terminano a Varese il tour che dagli Usa li ha portati in Italia, grazie alla Casa della Poesia di Baronissi e alla Multimedia edizioni che pubblica in Italia i libri dei due poeti. Ermanno Librasi, musicista polistrumentista e compositore, intreccerà le sue musiche con il reading mentre Sandro Sardella, Gaetano Blaiotta e Rita Clivio dialogheranno con gli autori e con il pubblico. Per l’occasione in omaggio a Jack Hirschman GaEle Edizioni edita «Jack in Italy Discanto» di Sandro Sardella, con un disegno di M.Elena Danelli e una partitura di Danilo Blaiotta.

Le due parole “appuntamento imperdibile” sanno un po’ di ricatto ma certo … se siete in zona e non andate io (sono db, per la cronaca) ve lo dico: «peggio per voi».

Qualcosa di Hirschman in “bottega” c’è – a esempio qui: Jack Hirschman: Un giornoma sotto troverete un doppio assaggio di Jack & Aggie.

JACK HIRSCHMAN – In tuo onore

No nulla

è non affermabile.

Hai voluto, hai avuto.

Siamo nel piccolo foro nella tua testa

in cui è entrato il proiettile,

il tunnel da Mosca a ora-putrefatto.

Non siamo altro che impercettibili ora,

formiche che vanno avanti e indietro

trasportando filamenti, semplicissime fibre

di acciaio sulla schiena.

Ci vorrà tempo,

essenze di tempo, mesi, anni forse,

ma siamo già abbastanza avanti

nel compito di sentire da qui

dove stai andando.

Le nostre carovane di fibre d’acciaio

vanno avanti nella tua ferita

senza posa, notte e giorno.

Alla fine del tunnel

la costruzione della canna del fucile

procede bene. La canna del fucile

deve venire per prima, in tempo

per la domanda crescente dal basso.

Sappiamo già, sì, noi che

non produciamo alcun suono che tu possa già sentire,

sappiamo che il grilletto, i proiettili

e la canna saranno completati

precisamente nel momento in cui

i popoli del mondo finalmente

ne avranno avuto abbastanza del tradimento globale

e si solleveranno come

un’unica mano per secoli a venire

e infine allontaneranno la pistola del suicidio

dal tuo cervello,

e mireranno al Killer-Sbirro-Capitalismo

e lo faranno fuori

Majakowskj,

in tuo onore.

(da: «Volevo che voi lo sapeste» Multimedia Edizioni, 2004, traduzione di Raffaella Marzano)

AGNETA FALK – Cuore muscolo

Le bombe cadono

e Dio è grande

e Dio è grande

Oh, Dio Maledizione

ne ho abbastanza del tuo nome

trascinato

in questo circo

da quel cowboy del Texas

da quei baffi dell’Iraq

Quando ci diamo da fare, dice …

Non lo sa

che la guerra lacera

il mondo

in una ferita aperta

che comincia a imputridirsi

fin dalla nascita

e le doglie

di quella nascita

resteranno

per sempre

nel muscolo lacerato

del cuore

la sua essenza

i suoi confini

definiti da schizzi

di sangue

(da «Heart muscle/Cuore muscolo» Multimedia edizioni, 2009, traduzione di Raffaella Marzano)

 

 

Redazione
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