Jorge Luis Borges: «Adam Cast Forth»
76esimo appuntamento con “la cicala del sabato” (*)
Ci fu un Giardino o il Giardino fu un sogno?
Lento nella luce vaga, mi sono chiesto,
quasi come un conforto, se il passato
di cui questo Adamo, oggi misero, era padrone,
non sarà stato una magica impostura
di quel Dio che ho sognato. È già impreciso
nella memoria il chiaro Paradiso,
ma io so che esiste e che perdura,
anche se non per me. La caparbia terra
è il mio castigo e la incestuosa guerra
di Caini e Abeli e la loro nidiata.
Eppure, è molto avere amato,
essere stato felice, aver toccato
il vivente Giardino, fosse pure un giorno.
[da Poesie «1923-1976», traduzione di Livio Bacchi Wilcock]
(*) Ricordo che qui, il sabato, regna “cicala”: libraia militante e molto altro, codesta cicala da 15 anni invia ad amiche/amici per 3 o 4 giorni alla settimana i versi che le piacciono; immaginate che gioia far tardi la sera oppure risvegliarsi al mattino trovando una poesia. Abbiamo raggiunto uno storico accordo: lei sceglie ogni settimana fra le ultime poesie inviate quella da regalare alla “bottega” e io posto. Perciò ci rivediamo qui fra 7 giorni. [db]