Juana Rosa Pita: «credermi Penelope»

quinto appuntamento con la cicala … “penelopizzata” (*)

I
Mi è venuto di credermi Penelope
bella e amata:
tessitrice sì, lo sono, per far vivere
coloro che devono morire
e mio è il cuscino più bagnato
in lacrime del secolo
Se io fossi Penelope
d’Itaca è il suolo che calpesterei
e nel tornare Ulisse
rimarrebbe
[da «I viaggi di Penelope, Professione di mito» 1980, traduzione di Martha Canfield e Alessio Brandolini]

TESTO ORIGINALE
I
Me ha dado por creerme Penélope
hermosa y bienamada:
tejedora sí soy para que alienten
los que habrán de morir
y es la mía la almohada
más llorada del siglo
Si yo fuera Penélope
suelo que yo pisara sería Ítaca:
al regresar Ulises
se quedara

(*) Qui, il sabato, regna “cicala” ma…. da poco è iniziata per lei una nuova avventura mensile. Ovvero la collaborazione con un carissimo amico, gotansefini, che – spiega “cicala” – per quest’anno ha scelto il tema Penelope. Per usare le sue parole «[Penelope] introduce un tema più generale sulla donna, il suo riscatto, la sua forza, il suo valore, su cui tanto ho fatto ricerca negli ultimi anni, trovando poesie davvero meravigliose, quasi tutte scritte da donne». Dunque prendete nota: l’appuntamento con la coppia cicala-gotansefini è fra un mese circa mentre con la tradizionale “cicala del sabato” ci si trova qui fra 7 giorni. [db]

 

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