La dignità di Erri e l’altrui viltà
di Daniela Pia
Probabilmente la libertà di opinione di Erri De Luca non è la stessa che, a spada tratta,
in tanti hanno rivendicato ultimamente (ricordate? «Charlie Hebdo» pochi giorni fa). Fra i paladini in gramaglie, un discreto numero apparteneva a coloro che la libertà di opinione l’hanno contrastata e la contrastano in ogni modo: boicottandola, tacitandola, irridendola, intimidendo chi se ne avvaleva. Dal banco degli imputati in un processo nel quale oggi si accusava Erri di istigazione a delinquere per avere, in un paio di interviste, “osato” difendere la pratica dei sabotaggi alla costruzione della Tav (con tutto il contorno di illegalità e violenza che quest’opera ferroviaria distruttiva, pericolosa e inutile comporta).
In tribunale Erri De Luca ha mantenuto la sua solita compostezza e coerenza con quanto aveva affermato. Posizioni già sostenute nel libro «La parola contraria» e che, all’uscita del processo sono state ribadite: «ne faranno un processo sulle frasi che ho detto… quando ho usato la parola “sabotaggio” l’ ho fatto riconoscendo che si tratta di una parola nobile, usata anche da Gandhi. Continuo a pensare che il Tav vada sabotato, anche se sono convinto che si saboterà da solo perché non ci sono i soldi per costruirlo. Il buco del Tav sarà un “buco interrotto”, un “bucus interruptus”». De Luca ha poi detto: «Più democratica e civile della lotta dei No Tav non ne conosco», rivendicando che «uno scrittore deve difendere le sue opinioni».
Il processo di Torino è stato rinviato al 16 marzo. In un messaggio (che è pubblicato dal sito «Notav.info») De Luca ha sottolineato: «In Val di Susa si è arrivati alla magistratura sperimentale che esplora i confini dell’arbitrio: inventare il reato di terrorismo per il danneggiamento di un cantiere è il traguardo simile a chi va a svuotarsi l’intestino nelle ortiche». Davvero le strade della magistratura paiono a volte seguire percorsi misteriosissimi “attenzionando” tignosamente un uomo libero, senza infingimenti, senza maschere, spirito nobile e consapevole della sua dignità come è Erri De Luca. A chi vorrebbe censurare la libertà di parola (io lo avevo già detto in codesto blog, anche a nome di tutta la nostra piccola redazione) sia chiaro che quando si vuole ingiustamente processarne uno per scoraggiarne cento è probabile che quei cento sapranno moltiplicarsi. E farsi spine.