La gara dei discorsi razzisti-fascisti e i paradossi nascosti

di Salvatore Palidda

Temi innominabili: il proibizionismo di migrare e l’economi sommersa

Un nazifascista già candidato della Lega alle passate comunali spara all’impazzata come un terrorista dell’ISIS contro immigrati ferendo 11 persone a Macerata, si fa arrestare mettendo a mo’ di mantello il tricolore e dichiara che l’ha fatto per vendicare la ragazza assassinata pare da un nigeriano. Ed ecco Berlusconi e Salvini che, puntando a rovesciare subito l’evidente accusa di aver istigato il folle assassino, si mettono a gridare subito che è perché ci sono troppi immigrati “clandestini”, mentre Minniti segnala che effettivamente si possono ancora verificare casi del genere. Da parte sua il leader del M5S di fatto sottoscrive quanto blaterano i suoi avversari politici.

Com’era prevedibile, la competizione fra discorsi fascisti e razzisti è già assai accesa. In realtà va ricordato che cominciò, molto prima di sapere delle elezioni, con i discorsi di Minniti che promise di chiudere le porte d’Italia agli immigrati varando nel frattempo un pacchetto sicurezza che ricorda i periodi liberticidi dell’Italia degli anni di piombo. Col suo sporco baratto con le gangs libiche in realtà soprattutto a protezione delle installazioni ENI-Agip in Libia, e poi con l’ignobile attacco alle ONG che salvano le vite di migranti, di fatto Minniti ha conquistato il cuore dei fascisti e razzisti come s’è visto al festival di Fratelli d’Italia dove è andato invitato dalla Meloni e osannato come il ministro dell’Interno ideale (ma lui probabilmente punta a fare le scarpe sia a Renzi che a Gentiloni facendo un governo con tutte le destre). Non a caso Salvini ha ricordano che Minniti ha fatto bene, cioè attuando quello che da tempo voleva la Lega. La tragedia – per i migranti –  e la commedia miserabile fra politicanti alleati e competitors ha visto domenica 4 febbraio una sorta di fuochi d’artificio di cifre e frasi a effetto. Ha cominciato Berlusconi che (dopo quanto aveva sparato circa 15 giorni fa) ha aumentato le cifre affermando che ci sono 600 mila immigrati illegali che delinquono e dunque bisogna espellerli subito. Poco dopo Salvini ha detto che sono 800 mila e che è colpa della sinistra se sono in Italia. Della stessa idea anche M5S che però gioca da partito verginello perché non è stato mai al governo, mentre ormai Minniti mostra che la sua è l’unica ricetta valida, accompagnata da Renzi che ha ripreso la frase di Salvini “aiutiamoli a casa loro”.

C’è uno pseudo-paradosso di questa tragedia non del tutto visibile e ignorato dalla stessa maggioranza delle persone antirazziste. La presenza di irregolari in Italia come altrove non è che la conseguenza di due principali fatti politici:

1) il proibizionismo delle migrazioni: praticato dall’Europa sin dal 1990 e sempre più negli ultimi anni rende impossibile l’accesso regolare al territorio europeo. Inoltre le leggi quali la Bossi-Fini in continuità con la Turco-Napolitano hanno fatto diventare sempre più difficile il mantenimento della stessa regolarità di chi era riuscita a conquistarla. In altre parole, nei fatti il proibizionismo delle migrazioni e le leggi sull’acceso al permesso di soggiorno e il rinnovo di questo sono una perfetta macchina di riproduzione della irregolarità (tutti i cosiddetti clandestini sono ben noti alle polizie perché la maggioranza di loro per qualche periodo è stata in regola!).

2) La riproduzione di manodopera senza documenti risponde alla domanda di lavoro al nero totale, neo-schiavismo e “usa-e-getta” per le economie sommerse di cui si nutrono tutti i Paesi; in particolare è aumentata in italia proprio a causa della cosiddetta crisi economica. La maggioranza di questa economia sommersa sta proprio nelle regioni della pianura padana, cioè nei feudi delle destre e al centro Italia in quelli del PD. Allora la verità è che nessun partito delle destre e nessuno della coalizione del PD osa mettersi contro le economie sommerse perché il loro elettorato reagirebbe molto male. Perché il solo modo di combattere le economie sommerse è la regolarizzazione dei lavoratori al semi-nero e al nero (che sono anche italiani) e quindi anche il risanamento della evasione contributiva e fiscale. Va da sé che nessuno dei milioni di italiani che approfittano del lavoro semi-nero e nero vuole rinunciare alla manodopera a basso costo e ai profitti che realizza non pagando contributi e tasse.

E’ da almeno 30 anni che l’elettorato dei signori della Lega e del resto delle destre – ma anche del PD e alleati che sbraitano sempre contro gli immigrati e di fatto contro tutti i lavoratori al semi-nero e nero (anche italiani) – si ingrassa proprio sulla pelle di questi. Ciò grazie alla copertura assicurata dalle amministrazioni locali, da prefetti, polizie a livello locale nonché ispettorati del lavoro, ispettorati Asl, Inail ecc. Basta andare a guardare nelle piazze dove dalle 4 o 5 del mattino c’è il mercato delle braccia, nei cantieri, nelle fabbrichette, nelle imprese di pulizie, di trasporto ecc ecc.  E là accanto si possono vedere caporali e padroncini con alcuni delle polizie a chiacchierane amichevolmente. Il personale delle polizie o delle agenzie di prevenzione e controllo che non ci sta è subito isolato e mobizzato.

Salvini & C. gridano contro gli immigrati sperando di terrorizzarli per renderli ancora più schiavi:  lavorano e poi si nascondono come in una sorta di replay del mondo sommerso delle metropoli del XIX secolo. Ma nulla esclude che un giorno questa genia di fascisti e razzisti saranno trattati come meritano, cioè come i partigiani trattarono gli antenati di questa marmaglia.

 

LE VIGNETTE – scelte dalla “bottega” – SONO DI MAURO BIANI.

Redazione
La redazione della bottega è composta da Daniele Barbieri e da chi in via del tutto libera, gratuita e volontaria contribuisce con contenuti, informazioni e opinioni.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *