La guardia costiera e il «gioco» del radar

di Antonello Repetto (*)
Da circa due anni la Guardia costiera smentisce – mentre documenti ufficiali provano il contrario – l’intenzione di installare un radar a Capo Sandalo nell’isola di San Pietro.
Contemporaneamente scattano denunce dal carattere intimidatorio nei confronti di chi si oppone a questo dannoso e inutile progetto. Ultimamente il sottoscritto è sotto indagine per «procurato allarme», articolo n. 578 del Codice penale. Per aver cioè informato la guardia costiera che metterà in atto azioni di disobbedienza civile e di sabotaggio per impedire la collocazione del radar (almeno questo sembra essere il motivo della denuncia).
Il comandante Di Marco, responsabile delle capitanerie di porto sarde, ha da poco dichiarato – guarda caso dopo la mia autodenuncia – che nell’isola di San Pietro non è prevista l’installazione di nessun radar, salvo poi cambiare idea alla “prossima puntata”.
Sembra di assistere ai quiz della serie «Lascia o Raddoppia?» tanto non risulta che il radar non verrà più installato… almeno per il momento e sino a prova contraria da nessun scritto o documento ufficiale (eccetto smentite verbali ma si sa: «verba volant scripta manent») redatto dalle autorità competenti.
Antonio Repetto, aderente «Comitato No Radar Capo Sandalo»

(*) Chi non conosce questa vicenda cerchi in blog «Mi appresto a farmi arrestare» (in data 10 giugno) e magari guardi anche il commento di Giancarla Codroignani («Tornano i nonviolenti»). Fra oggi e domani partirà un testo di solidarietà con Repetto che poi sarà qui in blog anche per ulteriori adesioni. (db)

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