LA LINEA DELLO SBIRRO
di Pabuda
stavo litigando, ieri sera,
col detective che spadroneggia
nel ponderoso giallo che mi sto leggendo:
la linea investigativa su cui s’è incaponito
nelle ultime ottantacinque pagine
che ho avuto modo di esaminare
rigirandomi, imbufalito,
nel letto
m’era parsa sin dall’inizio del tutto
campata in aria.
ho cercato di farglielo presente,
così: mentalmente
ma non c’è stato nulla da fare:
lo sbirro sostiene
che io,
in qualità di semplice lettore,
dovrei starmene zitto e buono:
leggere e… quel che viene… viene.
coosa??? scherziamo!?
a parte il fatto che io per la polizia
ci ho già una mia specifica allergia,
gli dicevo a quell’investigatore dei miei stivali:
io pago: non genericamente,
come si dice solitamente:
come cittadino, come contribuente…
io pago pagina per pagina,
inchiesta dopo inchiesta.
e poi, diciamocelo:
nella mia carriera di raro heavy reader,
acquirente compulsivo di libri, di neri, di gialli
volumi interi di crimini e misteri
investigazioni, processi finti che sembran veri…
ho sviluppato una certa, per quanto cartacea,
sensibilità criminale
e per trovarmi ai ferri corti con un questurino,
sulla carta, basta un attimo.