La nave e il mi(ni)stero, giorno per giorno

L’8 febbraio viene sequestrata la nave Savina Caylyn.

Il 9 febbraio il ministro Franco Frattini fa sapere: “ce ne stiamo occupando”.

Il 10 febbraio il ministro Frattini ribadisce con forza: “ce ne stiamo occupando”.

L’11 febbraio la segreteria del ministro Frattini informa: “ce ne stiamo occupando”.

Il 12 febbraio il ministro Frattini non è rintracciabile ma dal suo staff assicurano: “ce ne stiamo occupando”.

Anche il 13 febbraio il ministro Frattini precisa: “ce ne stiamo occupando”.

Il 14, il 15, il 16, il 17 e il 18 febbraio il ministro Frattini fa circolare una notizia rassicurante: “ce ne stiamo occupando”.

Il 19 febbraio il ministro Frattini di nuovo puntualizza: “ce ne stiamo occupando”.

E’ il 20 febbraio (una domenica dunque) quando il ministro Frattini comunica: “ce ne stiamo occupando”.

Il 21 febbraio ambienti vicini al ministro Frattini fanno sapere: “non c’è ragione per innervosirsi, ce ne stiamo occupando”.

Il 22 febbraio il gruppo di lavoro “pirati somali” presso il ministro Frattini conferma: “ce ne stiamo occupando”.

Anche il 23 febbraio il ministro Frattini si occupa della faccenda.

Il 24 febbraio il ministro Frattini è occupato in importanti questioni internazionali eppure fa trapelare: “la Savina? Tranquilli, ce ne stiamo occupando”.

Ovviamente il 25, il 26, il 27 e il 28 febbraio il ministro Frattini fa sapere: “ce ne stiamo occupando”.

Il 29 febbraio il ministro Frattini dice: “ce ne stiamo occupando”. Ma giunge la rettifica: non essendo un anno bisestile, il 29 febbraio il ministro Frattini non si è occupato di navi sequestrate o altro.

Il 1 marzo è un martedì. Nonostante gli impegni internazionali, il ministro Frattini fa sapere: “mi sto personalmente occupando della nostra nave in mano ai pirati”.

Quel “personalmente” fa ben sperare, anche perché il 2, 3, 4, 5 marzo lo staff del ministro Frattini fa capire che è al lavoro sulla Savina.

Il 6 marzo è una domenica eppure fonti diplomatiche assicurano che il ministro Frattini “si sta occupando della nave Savina Caylyn”.

Il ministro Franco Frattini il 7 marzo comunica in colloqui riservati: “ci stiamo occupando dei nostri in mano ai pirati”.

L’8 marzo, come pure il 9, il 10, l’11, il 12, il 13 e il 14, lo staff del ministro Frattini è al lavoro sulla Savina.

Il 15 marzo un’autorevole fonte (che preferisce non essere citata) del ministero Esteri fa sapere ai giornalisti e ai familiari: “Ci stiamo occupando ogni giorno della Savina, lasciateci lavorare per favore”.

E’ certo che dal 16 al 29 marzo ogni giorno gli “esperti” del ministro e, quando possibile, lui personalmente si occupano della Savina.

Il 30 marzo si diffonde la notizia che il ministro Frattini volerà in Somalia per occuparsi della Savina. Non è così e subito dallo staff del ministro si rammaricano per l’equivoco, forse “un crudele pesce d’aprile” in anticipo.

La prima settimana di aprile non passa giorno, domeniche comprese, che lo staff del ministro Frattini lavori in cerca di una soluzione per la Savina.

Il 9 aprile – cioè 60 giorni dopo il sequestro – non ci sono novità ma filtra, da ambienti solitamente bene informati, una notizia molto rassicurante: “se ne sta occupando il ministro Frattini”.

Chi avesse sbirciato, fra il 10 e il 30 aprile, le finestre dello studio di Frattini di certo le avrebbe trovate sempre illuminate perché giorno e notte lì si lavorava per la Savina.

Nonostante il 1 maggio sia festa (san Giuseppe) il ministro Frattini è al lavoro. Fra l’altro si occupa, con l’abituale passione, degli italiani nelle mani dei pirati.

Per tutto maggio si lavora duro e si sparge la voce che vi siano spiragli ma il team del ministro Frattini è costretto a smentire: “la situazione è più complessa del previsto ma noi ce ne stiamo occupando”.

Passa così anche giugno con la certezza che ogni giorno, forse ogni minuto, gli uomini del ministro Frattini (e lui di persona, quando può) lavorano per i 22 uomini – fra italiani e indiani – nelle mani dei pirati.

All’inizio di luglio alcune “talpe” al ministero degli Esteri fanno sapere che il ministro Frattini è molto irritato con i suoi: “se ce ne stiamo occupando ogni giorno perché non si fa un passo avanti?”.

I giorni passano più lenti del solito e notizie non confermate parlano di un ricambio (o di un rafforzamento) a metà luglio nello staff del ministro Frattini che si occupa della Savina.

Il 16 luglio è un giorno importante perché dal ministro Frattini arriva una dichiarazione imprevista quanto nettissima: “ci stiamo occupando della Caylyn”.

Fra il 17 luglio e il 7 agosto non ci sono novità di rilievo sulla Savina Caylin; “Non fateci fretta” dicono al ministero: “ce ne stiamo occupando”.

L’8 agosto è un lunedì. Il ministro Frattini fa sapere: “ci stiamo occupando della Savina”.

Il 9 agosto è un semestre (180 giorni circa) che il ministro Frattini si sta occupando della Caylyn.

Fra il 10 e il 12 agosto si lavora sodo nel gruppo “pirati” ma trapela che non ci sono novità.

Nonostante il 13 agosto (un sabato) sia un giorno quasi festivo, legato com’è al ponte di ferragosto, nessuno potrebbe pensare che il ministro Frattini non si stia occupando della Savina Caylyn.

A sorpresa il 16 agosto circola la voce che i parenti dei sequestrati e persino altre persone dubitano che il ministro Frattini stia facendo il possibile per la Caylyn; dal ministero giunge una nettissima smentita (“ce ne stiamo occupando”) con l’invito a non intorbidare le acque.

Fra il 17 e il 31 agosto di fronte al “nervosismo” che si diffonde sulla sorte dei sequestrati arrivano notizie tranquillizzanti dal ministero: “ce ne stiamo occupando”.

A settembre è chiaro che qualcosa si muove: “ora più che mai occorre il silenzio stampa” fa capire lo staff del ministero degli Esteri “adesso una protesta fuori luogo o la minima indiscrezione finirebbe con il compromettere il nostro lungo, silenzioso lavoro”.

Per tutto settembre il silenzio sulla Savina Caylyn resta totale ma nessuno se ne preoccupa perché si sa che se ne sta occupando il ministro Frattini.

Ottobre inizia di sabato (un semi-festivo dunque) eppure anche il 1 e il 2 di questo mese è certo che al ministero degli Esteri si lavora per risolvere il caso Caylyn.

Il 3 ottobre Frattini è al lavoro per gli italiani sequestrati.

Così il 4 ottobre.

E il 5.

Il 6 ottobre si lavora per la Caylyn, come pure il 7 e l’8.

Il 9 è una domenica eppure il ministero degli Esteri lavora per il caso Savina. Qualcuno osserva che sono passati 8 mesi dal sequestro ma la segreteria del ministro Frattini fa sapere, in forma ufficiosa, che “si sta lavorando al caso”.

Fra il 10 e il 27 ottobre non ci sono novità ma resta salda la certezza che il ministro Frattini stia lavorando sulla vicenda Caylyn.

Il 28 ottobre incontro al ministero degli Esteri sulla nave Savina Caylyn: è finalmente l’attesa svolta?

Il 31 ottobre sul Dirigibile rendo nota una mia (strana) sensazione riassumibile nella frase “qualcosa non quadra”. Non è uno scherzo purtroppo. In italiano volgare si può tradurre in due secche domande: “dopo 8 mesi e 21 giorni il ministero degli Esteri può dire cosa ha fatto?” la prima; e la seconda “qualcuno in Italia sta giocando con le vite dei sequestrati?”.

Oggi è il 2 novembre. Il ministro Frattini ovviamente non mi ha risposto (è occupato, voi sapete a far cosa) però – quel che più conta purtroppo – manca ogni notizia sulla Savina. Mi dicono che sono maligno a sospettare e persino irrispettoso nelle forme. Va bene, per far capire quanto è grande la mia stima per FRATTINI d’ora in poi lo scriverò e persino nominerò o penserò solo in maiuscolo, tutto maiuscolo. Invito anche altre/i a farlo: FRATTINI deve sentire che comprendiamo i suoi sforzi.

Daniele Barbieri, Imola, il 2 novembre 2011 (come si conta da queste parti): sono quasi 270 giorni dal sequestro della Savina Caylyn

Redazione
La redazione della bottega è composta da Daniele Barbieri e da chi in via del tutto libera, gratuita e volontaria contribuisce con contenuti, informazioni e opinioni.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *