La penisola felice

di Matteo Callegari

C’era una volta l’Italia, un’isola felice, un paradiso terrestre fra le nazioni, un luogo tranquillo, sicuro, gioioso.

Certo, c’era qualche piccolo problema come la mafia, la ‘ndrangheta, la camorra, i voti di scambio, il nepotismo, i favoritismi agli amici degli amici, i Consigli Comunali commissariati per infiltrazioni della criminalità organizzata.

Certo, c’era qualcosina che non andava come la corruzione, fra le più alte in Europa, gli appalti pubblici truccati, l’evasione fiscale alle stelle e il lavoro nero, un debito pubblico quasi da Paese del terzo mondo, una classe politica quasi mai capace di far durare per intero una legislatura.

Certo, c’era qualche piccola incongruenza come il fatto che un tizio condannato in via definitiva sia stato, in precedenza, per anni, un acclamato premier.

Certo, c’era qualche minuscolo neo del passato come le peggiori stragi del dopoguerra tra i Paesi occidentali, mai del tutto chiarite e spesso impunite.

Certo, c’era qualche piccolo e insignificante episodio di violenza, come i magistrati che saltano in aria mentre guidano o mentre sono davanti alla casa della madre. Forse erano troppi vicini a dimostrare il legame fra mafia e certa politica.

Certo, c’era qualche sporadico fatto di sangue come i giovani che guidavano ubriachi o che si accoltellavano in discoteca per uno sguardo e una parola di troppo.

Poi sono arrivati gli immigrati e hanno rovinato questo paradiso.

L’IMMAGINE – scelta dalla “bottega” – è un murale di Blu.

Redazione
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Un commento

  • Giacinto Cimino

    Questa la notizia di oggi:

    Riace, il sindaco Lucano arrestato per favoreggiamento dell’immigrazione clandestina.
    Simbolo dell’accoglienza dei migranti, l’amministratore è stato messo ai domiciliari in un’inchiesta della procura di Locri. Divieto di dimora per la compagna. L’indagine riguarda i finanziamenti del Viminale e della Regione al Comune per i progetti destinati a rifugiati e richiedenti asilo e l’affidamento di un servizio senza gara d’appalto

    Dopo aver letto il bel pezzo di Callegari, cosa si può aggiungere, se non una sensazione di Rabbia e Vergogna.

    Ciao a tutti.

    Giacinto

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