La piccola Herrin, i minatori e una scia di sangue

Storie poco conosciute della difficile integrazione dei nostri migranti, fra pesanti conflitti sociali, incidenti in miniera e persecuzioni del Klu Klux Klan. E il 26 maggio 1923 con la scusa del Proibizionismo…

di Ernesto R. Milani (*)

Quando i lombardi del mandamento di Cuggiono arrivarono a Herrin verso il 1890 la popolazione non superava il migliaio di persone, e la St. Louis and Big Muddy Coal Company costituita da Samuel T. Brush aveva appena aperto la prima miniera di carbone a Carterville. Non avevano nessuna idea del luogo dove sarebbero andati a lavorare e vivere. Il periodo della Ricostruzione seguito alla guerra civile era finito da pochi decenni ma molte ferite non si erano ancora rimarginate.

Nonostante l’Illinois fosse lo stato del presidente Abraham Lincoln che aveva tra le priorità l’abolizione della schiavitù, l’Illinois del Sud non era propriamente favorevole alle sue posizioni. Molti abitanti simpatizzavano per i confederati, tant’è che alcune città come Marion, confinante con Herrin, avevano votato per la secessione dagli Stati Uniti.

Nella decade successiva alla fine della guerra civile la contea di Williamson, di cui Herrin fa parte, fu al centro di violente faide familiari e delle attività del Klu Klux Klan con decine di morti in seguito a sparatorie, impiccagioni, esecuzioni sommarie, rapimenti e infinite aggressioni che lasciarono pesanti strascichi.

La pacificazione temporanea arrivò dopo la cattura e condanna di alcuni tra gli esecutori materiali dei delitti più efferati del KKK, cosa che ne determinò per alcuni anni la scomparsa.

Il carbone, poi, favorì un ritorno alla normalità di cui beneficiarono i numerosi italiani reclutati per il lavoro in miniera. Dopo essersi stabiliti, e certi che il futuro avrebbe garantito loro un lavoro e una casa, vi chiamarono familiari e amici. Nel 1898 i nostri emigrati costituirono la filiale della Lombard Society fondata a Murphysboro e nel 1899 diedero vita al Rome Club. Nella comunità emersero le figure leader di Bart Colombo, Joseph Berra e Louis Dell’Era originari del nostro territorio. Proprio gli ultimi due costruirono in Park Avenue a Herrin nel 1904 il teatro d’opera che fu uno dei più importanti luoghi di intrattenimento locale.

Il clima nel settore minerario era comunque piuttosto rovente nell’Illinois del Sud, teatro tra il 1898 e il 1900 delle cosiddette Illinois coal wars – le guerre del carbone contrassegnate dai conflitti tra minatori bianchi e crumiri di colore ingaggiati dai proprietari, durante gli scioperi culminati negli scontri di Virden il 12 ottobre 1898 e in quelli di Pana del 10 aprile 1899. Stessa storia a Cambria dove il 30 giugno 1899 un treno che trasportava un gruppo di crumiri fu attaccato causando un morto e venti feriti, mentre a Carterville il 17 settembre del 1899 cinque crumiri furono uccisi da parte dei minatori in sciopero, esasperati dal loro comportamento e da quello della milizia della compagnia mineraria che li proteggeva. Tutti gli accusati furono assolti dalle giurie locali.

Nel 1901 Joseph e Levi Ziegler comprarono una miniera di carbone nella contea di Franklin adiacente a quella di Williamson. Nel 1904 cominciarono l’estrazione di minerale ma subito dopo ridussero il compenso per tonnellata di materiale estratto adducendo il pretesto della crescente meccanizzazione. I minatori entrarono in sciopero ma la proprietà importò crumiri e guardie private a loro protezione. A fine novembre fu pure chiamata la milizia per proteggere i funzionari. Il 3 aprile 1905, 54 minatori persero la vita in seguito a un’esplosione mentre il 4 novembre del medesimo anno un incendio portò alla chiusura dei pozzi per 90 giorni. Nel gennaio del 1909 avvenne un’altra esplosione durante l’ispezione da parte di una squadra di pulizia con altri 26 morti. La miniera fu chiusa fino a nuovo avviso. Nonostante questo i funzionari della miniera, mandarono nel pozzo una squadra in vista di una prossima apertura, ma il 9 febbraio 1909 un’altra esplosione uccise tre minatori. Stavolta la miniera Ziegler fu chiusa definitivamente.

Nel frattempo la popolazione di Herrin secondo il censimento del 1900 era salita a 2.900 anime. Nel 1901 viene celebrata la prima messa nella chiesa dedicata alla Madonna del Carmine, intitolazione non scelta a caso, in quanto patrona a Cuggiono, mandamento dal quale proveniva la maggioranza dei lavoratori italiani.

La situazione negli anni seguenti divenne ancora più critica con vicende che caratterizzeranno pesantemente la vita di Herrin in particolare il massacro del 1922 (Herrin Massacre) e la presenza del Klu Klux Klan.

Nel giugno del 1922 durante uno sciopero nazionale dei minatori aderenti alla United Miners Workers of America (UMWA), il sindacato diretto da John Lewis, che contava ben 30.000 membri nella sola contea di Williamson e nella vicina contea di Franklin, il proprietario della Southern Illinois Coal Company, W. J. Lester , decise di continuare le estrazioni con una cinquantina di crumiri protetti da guardie private fatte arrivare da Chicago. Il clima era particolarmente teso, l’industria mineraria era la principale fonte di sostentamento della popolazione, peraltro completamente sindacalizzata. Lo sciopero e il suo prolungarsi creava molti disagi legati anche all’incerto futuro del carbone già sostituito in parte da gas e petrolio. Le intimidazioni delle guardie nei confronti dei minatori e il tentativo di spedire il carbone, provocarono un odio tale che il 22 giugno 1922, un gruppo di oltre cinquecento persone assediò la miniera. Le guardie spararono uccidendo tre dimostranti. La folla inferocita costrinse i crumiri e le guardie alla fuga ma nell’operazione concitata, l’odio prese il sopravvento e 19 tra crumiri e guardie compreso il sovrintendente McDowell furono uccisi dopo essere stati malmenati e derisi. Una trentina i feriti. Pare che dietro l’operazione di crumiraggio ci fosse il Klu Klux Klan il cui obiettivo era far fallire lo sciopero. L’ordine fu in parte ristabilito con il processo, che vide incriminate soltanto a sei persone, tra cui Joe Carnaghi, un minatore originario del nostro territorio. Il processo si concluse il 23 aprile 1923 con l’assoluzione degli imputati per non aver commesso il fatto.

Sembrava tutto finito ma il 26 maggio 1923 il Klan fece la sua plateale apparizione a Marion con una spedizione di oltre 2.000 persone, e sotto la guida di S. Glenn Young e dei suoi vigilantes incominciò i suoi raid con la scusa di combattere il contrabbando di alcolici. Si era in pieno Proibizionismo ed essendo il Klan ferocemente anti-cattolico e anti-immigrati, i nostri furono un bersaglio ideale visto che consumavano regolarmente vino e che alcuni di loro lo vendevano illegalmente.
Il KKK prese di mira gli italiani terrorizzandoli nelle loro case, multandoli per le supposte infrazioni alla legge Volstead, impedendone pure il voto. Una discriminazione che ritardò l’inserimento e l’integrazione di almeno una generazione di nostri emigranti.

La presenza del Klan nella contea di Williamson finì con le regolari elezioni del 13 aprile 1926 intrise comunque del sangue di tre membri del Klan e di tre loro oppositori uccisi in una sparatoria vicino al Masonic Temple di Herrin. Era passato poco più di un anno dalla morte di Ora Thomas, vice-sceriffo, ex-contrabbandiere e anti-Klan, e di S. Glenn Young, già capo del KKK, durante uno scontro a fuoco a Herrin, conclusosi con la morte di entrambi.

La contea di Williamson soprannominata Bloody Williamson – Sanguinosa Williamson, mantenne la nomea anche durante gli anni seguenti a seguito della feroce guerra tra bande rivali per il controllo del mercato clandestino di alcolici. Le gang di Charlie Birger e dei fratelli Sheldon lasciarono una scia di sangue culminata nell’impiccagione di Birger nel carcere di Benton il 19 aprile 1928 per l’omicidio di Joe Adams, sindaco di West City. Gli Sheldon a seguito di questo lasciarono la contea, tre di essi furono uccisi nel secondo dopoguerra.
Il 5 dicembre 1933 con l’abrogazione del Proibizionismo, Orfeo Calcaterra arrivò a Herrin con 200 casse di birra Falstaff e le mise in vendita a 15 centesimi di dollaro alla bottiglia.

PS – A dimostrazione di come la storia non si può fermare, negli ultimi decenni alla guida di questa cittadina sono stati eletti sindaci provenienti dal nostro territorio.
(*) ripreso dalla rivista di Cuggiono «La città possibile»: http://win.ecoistitutoticino.org/documentazione/CP/CP_04_2017.pdf . Questo articolo è il riassunto di un saggio di una quindicina di pagine che sarà pubblicato all’interno del sito dell’Ecoistituto dedicato all’emigrazione.

MA COSA SONO LE «SCOR-DATE»? NOTA PER CHI CAPITASSE QUI SOLTANTO ADESSO.

Per «scor-data» qui in “bottega” si intende il rimando a una persona o a un evento che il pensiero dominante e l’ignoranza che l’accompagna deformano, rammentano “a rovescio” o cancellano; a volte i temi possono essere più leggeri ché ogni tanto sorridere non fa male, anzi. Ovviamente assai diversi gli stili e le scelte per raccontare; a volte post brevi e magari solo un titolo, una citazione, una foto, un disegno. Comunque un gran lavoro. E si può fare meglio, specie se il nostro “collettivo di lavoro” si allargherà. Vi sentite chiamate/i “in causa”? Proprio così, questo è un bando di arruolamento nel nostro disarmato esercituccio. Grazie in anticipo a chi collaborerà, commenterà, linkerà, correggerà i nostri errori sempre possibili, segnalerà qualcun/qualcosa … o anche solo ci leggerà.

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