La Siria balcanizzata e infamata resiste

di Antonello Boassa (*)

Mentre Kim Jong riesce a tenere a bada il Biondone – facendo ridimensionare le esercitazioni militari Usa nella penisola coreana, irritando perciò i guerrafondai sionisti più bavosi – grazie ai missili (che Gheddafi non aveva) e alla stretta vicinanza con l’Impero Celeste; mentre Maduro accoglie il quarto carico di aiuti umanitari dalla Cina (465 tonnellate solo nel settore medico) e allo stesso tempo allerta l’esercito contro un possibile intervento militare yankee… mentre Yemen, Iran, Afghanistan… il governo siriano fa registrare importanti successi militari nella provincia di Hama e nella provincia di Idlib per la quale aveva proposto un accordo di tregua, subito fatto saltare dai jihadisti alleati dell’Occidente.

Accordo che papa Francesco aveva proposto per motivi “umanitari”, preoccupato per le violenze belliche che sarebbero state provocate dai siriani e dai russi contro la popolazione civile attualmente protetta con la Sharia, con la tortura, con gli stupri, con le decapitazioni; popolazione civile che non ne può più delle angherie dei miliziani di HTS (ex Al Nusra), di Al Qaeda, delle FSA turche.

Accordo in sintonia con l’Occidente coloniale che combatte con ferocia l’indipendenza e l’unità della Siria, che auspica la formazione di un emirato islamico che sappia vendere l’oro nero a prezzi stracciati a chi ha sponsorizzato la devastazione di uno Stato laico: Usa-UE-Israele con la collaborazione degli Stati canaglia del Golfo.
In effetti non si vuole la liberazione di Idlib, non si vuole che le bande di assassini che scorrazzano impunemente nella Provincia di Idlib vengano spazzate via dalla Siria.

Ci si preoccupa ipocritamente dei civili, si spacciano video contraffatti come prova evidente della dittatura, si mostrano foto come quella relativa a Omran Daqneesh per dimostrare la sofferenza dei bambini a causa del “regime”; foto scattate con abilità dagli stessi jihadisti disposti, come nel caso di Omran, a pagare il padre perché mentisse e attribuisse le responsabilità al governo siriano; foto che hanno “commosso” guitti come Saviano e Boldrini e hanno “convinto” tanta gente che è giusto aiutare i “ribelli” e finanziarli allo scopo di distruggere lo Stato siriano.

Le menzogne, le fake news di rado sono occasionali. Perché il Menzognificio è sistematico. L’Ansa, già nel 2012, era collegata con l’Agenzia del Qatar, Stato tra i primi a organizzare la “rivoluzione”. Le news vengono riportate fedelmente come la “neutrale” società privata del Re del Qatar dispone. Gli States, oltre i loro giornalacci, affidano a una società privata Purpose: 1) il compito di creare gruppi di pressione presso l’informazione mainstream; fra tali gruppi va ricordata “The Syria Campaign”, gestita da associazioni ed Enti istituzionali illustri (addirittura l’Onu) 2) Un apporto al Menzognificio sistematico è giunto da associazioni come Avaaz e molte altre che godono di notorietà e stima. Ricordo solo per inciso le informazioni distorte di Amnesty international sui prigionieri politici nelle carceri siriane e di Save the children sulle inesistenti migliaia di vittime causate dalla repressione di Gheddafi.

Si “sperava” che almeno papa Francesco ascoltasse le invocazioni, gli appelli che provenivano dal mondo cattolico siriano. Suore, preti, fedeli, vescovi. Che si affidavano al Papa perché parlasse delle verità della tragedia siriana, verità di violenze quotidiane, di bombardamenti, di distruzione di ospedali, di scuole, di case, di eccidi subiti dai “ribelli moderati” come usa chiamarli l’Occidente “rispettoso dei diritti umani”. E soprattutto perché intervenisse contro le ingiuste e micidiali sanzioni che impediscono una vita dignitosa (studio, istruzione, lavoro…) e che procurano fame, malattie, difficoltà enormi nelle cure mediche ed assistenziali.
La sordità di Francesco deve essere risultata terrificante ai cattolici siriani che hanno vissuto duramente sulla propria pelle la violenza e l’ipocrisia dell’Occidente “democratico”, con l’aiuto ai “ribelli”, con l’occultamento mediatico dei crimini, con la sanzioni necessarie per stroncare la resistenza di un popolo.

Ma si sa. Sulle sanzioni Francesco non può intervenire perché esse costituiscono il nucleo forte della strategia imperiale contro chi si ribella. Affamare, ridurre alla disperazione un popolo, con sanzioni, embargo, chiusura dei flussi finanziari, furto e/o distruzione di beni e di risorse… L’olocausto in Afghanistan, in Iraq, nello Yemen, in Libia, in Siria sapientemente organizzato dalla Triplice del male è l’ultima spiaggia del capitalismo finanziario e credo che su questa strada continuerà inesorabilmente fino a che non sarà rovesciato.

La Siria comunque resiste. Assediata da tutti i lati. Balcanizzata. Resiste a un’aggressione spietata che proviene dall’esterno come all’interno del Paese.

Nel sud-ovest del Paese, le alture del Golan occupate dall’esercito israeliano. Contro le più elementari regole del diritto internazionale, considerate annesse da Netanyahu e da Trump che, non soddisfatti, continuano a bersagliare postazioni militari e infrastrutture che i sistemi di difesa S 300 non sempre riescono a proteggere.

La base militare Usa di Al Tanf – non autorizzata dal governo siriano e quindi in stato illegittimo di occupazione, situata nella provincia di Homs, presso i confini della Giordania e dell’Iraq – favorisce il ritiro dei jihadisti feriti e l’accesso di nuovi tagliagole nel territorio siriano, reclutati spesso a suon di dollari presso i campi profughi della Giordania.
La provincia di Idlib in mano ad HTS, ad Al-Qaeda e alle FSA protette dai Turchi e dalla Comunità internazionale (leggi imperialismo occidentale) è ora attaccata con successo dall’esercito siriano in collaborazione con l’aviazione russa e siriana. Tali vittorie stanno preoccupando i colonizzatori che temono la riunificazione della provincia con lo Stato siriano che, in quanto non democratico, non favorirebbe quello stato di grazia della popolazione civile di cui attualmente gode (per vendetta, contro le sconfitte sul campo, i jihadisti decapitano i prigionieri e anche i soldati morti).

Un terzo della Siria è sotto controllo dei militanti curdi (YPG/YPI ) che hanno espanso il loro dominio molto al di là dell’area da loro originariamente abitata. Popolazioni arabe e cristiane innanzitutto hanno reagito con grandi manifestazioni a quella che veniva giudicata un’occupazione abusiva. Una “indipendenza” di fatto ben accolta dagli statunitensi che, in cambio per la protezione offerta, hanno preteso la costruzione di una decina di basi a loro molto utili, innanzitutto per occupare con arroganza il territorio per possibili future escursioni militari, in secondo luogo per addestrare jihadisti e “ribelli” destinati a combattere lo Stato siriano e paradossalmente(semplicemente cambiando casacca) gli stessi Curdi. Una “indipendenza” fortemente voluta da Netanyahu sia per l’estrazione dell’oro nero sia per proiettarsi contro l’Iran. Una strategia sionista che si era già evidenziata nell’appoggio ai curdi iracheni nel tentativo di edificare un Kurdistan indipendente dall’Iraq e dipendente da Israele.

E’ sperabile che il ”cuscinetto di sicurezza” di 30 km in territorio siriano – preteso dal Sultano Erdogan e di fatto accettato dagli States (come era prevedibile) – favorisca, seppure con grande ritardo, un rinsavimento e un cambio, ora molto difficile, di alleanze, come si può evincere dalle delegazioni curde inviate a Damasco e a Mosca. E’ sperabile che a un’alleanza malsana con i nemici più implacabili del Medio Oriente subentri un’alleanza naturale tra forze che lavorano per spazzare via non solo i “ribelli” jihadisti ma anche le ambizioni imperiali dell’Occidente e del Golfo.

Senza dimenticare che lo Stato islamico occupa ancora una vasta area (più che altro desertica) e sembra isolato ma non ha tanto da preoccuparsi perché i “difensori dei diritti umani” sono sempre lì a rifocillarli, ad armarli adeguatamente, a tenerli in caldo, all’occorrenza, per nuove azioni terroriste.

Tengo a ricordare che gli imperi, da sempre, lungo una storia millenaria, per abbattere nazioni che resistevano, hanno favorito le ribellioni, che si muovevano al loro interno per l’indipendenza dal potere centrale, allo scopo di frantumare gli Stati per soggiogarli più facilmente e per riconquistare successivamente i territori che si erano liberati. Gli Stati Uniti ne sono un esempio fedele. Mutano ideologie e tecnologie ma la logica dell’assolutismo, con sembianze apparentemente diverse, rimane la stessa: uguale, identica.

L’avanzata siriana nell’area di Idlib potrebbe essere stata facilitata da rapporti diplomatici fra Turchia e Russia che hanno favorito l’arretramento delle armate filo-turche. Allo stesso tempo le relazioni turche con gli States hanno dato il via libero al progetto di invasione turca nel nord-est della Siria nelle aree controllate dai Curdi. Mi auguro – lo ribadisco – che il ”tradimento” Usa comporti finalmente un’alleanza reale politica e militare fra Assad e Curdi. Ciò costituirebbe una svolta politica di grande rilievo che potrebbe portare, in tempi certo non brevi a una Costituente di cui giocoforza rientrerebbero, assieme al governo siriano e al Pyd, i “ribelli” filo-turchi, data la loro presenza militare sul campo.

Lo Stato Islamico (e le sue varianti come HTS) si diceva: è stato sconfitto. Non era vero perché esso rinasce dalle ceneri, sempre resuscitato dall’Occidente e dal Golfo. Possono morirne a migliaia. Altre migliaia verranno ricreate nel lontano oriente, in Africa, nella stessa Europa. Perché risulta necessario ai padroni del mondo ricreare caos, destabilizzazione, odio religioso, odio fra le etnie perché possa continuare il macabro balletto delle morti, delle guerre fratricide… Tutto questo al fine di nutrirsi di ricchezza e di potere… Mi auguro che una Siria unita e indipendente con il concorso paritario dei Curdi possa costituirsi…ma il Medio Oriente non avrà pace nell’immediato futuro…

NOTE
Sulle attività di Purpose vedi Fabrizio Ricci «La funzione dei media mainstream….» in “
Vietato parlare” 26/7/19
Nel precedente articolo «Francesco delude anche i cristiani siriani» (su «L’Interferenza» e «ancora fischia il vento», poi ripreso anche in “bottega”) segnalo l’indecente intervento di Mark Lowcock, segretario generale degli affari umanitari all’ONU in cui condanna l’aviazione siriana e russa per le devastazioni compiute dai jihadisti.

(*) pubblicato – in due parti – su «L’Interferenza». Le vignette – scelte dalla “bottega” – sono di Mauro Biani.

 

Redazione
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Un commento

  • Daniele Barbieri

    Confesso la mia disperazione per le tragedie infinite nel cosiddetto Medio Oriente (per noi sarebbe il Vicino Oriente ma lasciamo perdere).
    Difficile capire se si può fare qualche gesto concreto di solidarietà. E molto spesso è difficile persino capire cosa davvero sta accadendo.
    Ho alcune perplessità su questa analisi di Antonello Boassa; ne scrivo nel modo più semplice possibile perchè mi piacerebbe discuterne.
    1 – A uno Stato non basta essere laico per garantire i fondamentali diritti umani. E la Siria degli Assad a me non pare granchè migliore per esempio degli Stati (teocratici) canaglia del Golfo o della Turchia sotto il tallone di Erdogan. O sbaglio?
    2 – Sì, il menzognificio è sistematico. Ma dal mazzo dei grandi bugiardi (per lucro e per professione) io tiro fuori Amnesty international e Save the children che ovviamente a volte possono sbagliare ma non sono “bocche di fuoco” dell’imperialismo. O sbaglio?
    3 – In una situazione così disperata le forze politiche sono costrette (per questioni di vita e di morte) a cercare ogni appiglio possibile. Questione di vita o di morte. Può capitare anche a chi porta avanti i progetti sociali più avanzati (e penso ai curdi) di trovarsi in alleanze innaturali; ma prima di vedere la soluzione in «un’alleanza reale politica e militare tra Assad e Curdi» e dinque nella prospettiva di una «Siria unita e indipendente con il concorso paritario dei Curdi» sarei cautissimo. Anche perchè dalle stragi di Assad padre sino a oggi non ho visto nel regime siriano aperture credibili per un dialogo con le forze politiche curde. Sbaglio?
    Fra tanti dubbi – e in questa terribile impotenza – di una cosa purtroppo resto certo. Non solo gli Usa e Israele ma anche l’Unione Europea non sostengono i diritti dei popoli e delle persone ma portano avanti politiche coloniali e di rapina. E temo che anche la Russia di Putin sia mossa soprattutto da logiche imperiali. Chi, come noi, vive nel cosiddetto Occidente – io lo chiamo Uccidente – dovrebbe opporsi con tutte le sue forze agli attuali governi che continuano a sostenere le peggiori tirannie nel mondo, che finanziano e progettano guerre mentre cianciano di quei diritti umani che sempre più stanno limitando anche in questa parte del mondo. Dovremmo…

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