La vera «Tregua di Natale»: quella del 1914

di Marinella Correggia

Toni bellici e frasi enfatiche hanno dominato il linguaggio dei politici e dei media occidentali in questo 2020. Il virus Sars-CoV-2 visto come il grande nemico. «Siamo in guerra, il nemico è là, invisibile» (il presidente francese nel discorso alla nazione); «evento eccezionale e tragico, drammatico come la seconda guerra mondiale» (il presidente del Consiglio italiano all’Onu); «stiamo scrivendo la storia» (la ministra Azzolina in una delle sue lettere alla nazione). Un trionfo di ciò che è tronfio.

E poi gli «ospedali come trincee», i busti dedicati ai «soldati anti-Covid» (personale sanitario), gli «eroi della pandemia». Fino agli spot del governo tedesco per indurre i ragazzi a stare a casa: uomini anziani che – da un futuro immaginario – rievocano il 2020 quando gli allora giovani, «di fronte a un invisibile nemico che minacciava ogni cosa», realizzarono che «il destino del nostro Paese era nelle nostre mani; raccogliemmo tutto il nostro coraggio e facemmo quello che ci si aspettava da noi: Niente! assolutamente niente» e, sdraiati sul divano mangiando cibo spazzatura, pigri come procioni, …«siamo diventati eroi».

I soldati mandati a morire nelle guerre si rivolteranno nella tomba.

In questo periodo pre-festività all’insegna di un’Italia divisa in zone rosse, arancioni o gialle a seconda della curva epidemiologica, vari media hanno fatto ricorso anche all’espressione «tregua di Natale»: per indicare l’ipotesi, al vaglio del governo, di una riapertura dei negozi anche nelle zone rosse, per 10 giorni, così da permettere lo shopping natalizio e… «ridare fiato ai consumi».

Il consumismo natalizio è insopportabile e malinconico come l’indigestione e l’abete. Non è questo a poter offrire un progetto post-Covid.

E chiamare questa pausa al lockdown «tregua di Natale» è davvero irrispettoso della storia.

La vera Tregua di Natale, quella del 1914, fu una piccola luce di speranza. La cosiddetta Grande Guerra (meglio definita «inutile strage» dal papa dell’epoca, Benedetto XV) era iniziata da pochi mesi e aveva già fatto un milione di morti. La tregua nasce dal basso nell’orrore delle trincee, dove gli uomini stipati come topi nel fango escono solo per farsi massacrare da mortai e mitragliatrici. Però quella notte di Natale 1914, e il giorno dopo, sul fronte occidentale, nelle Fiandre, i soldati tedeschi e inglesi prendono coraggio ed escono in pace: «Non sparate, non spariamo» e trasformano la terra di nessuno in luogo di fraternità. La voce si sparge e la tregua si diffonde.

L’umanità partita dal basso avrebbe potuto far finire la guerra. Ma i governi disposero diversamente e gli alti comandi militari l’anno successivo proibirono gli atti di fraternizzazione con il nemico.

L’immagine qui sopra è la locandina del film «Joyeux Noël – Una verità dimenticata dalla storia» realizzato nel 2005 diretto da Christian Carion.

Redazione
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5 commenti

  • Silvana Fracasso

    Toccante come una voce di speranza che dovrebbe sempre accompagnare l’essere umano, il sogno della pace, potente e dal basso

  • Tiziano Cardosi

    grazie Marinella, ti mando un abbraccio, mi hai fatto iniziare la giornata con una nota di piccola felicità.
    La guerra non è una cosa naturale, per fare la guerra l’uomo deve essere (dis)educato. Per vivere in pace no.

  • C’e’ tutto in questo articolo: dissacrazione, comicita’, dramma e storia, mi trovo a sottoscriverlo completamente, in virtu’ dell’orticaria che mi procura sempre certa retorica di stato che abusa di metafore improprie.

  • Domenico Stimolo

    Grazie Marinella Correggia per questa profonda riflessione.
    E’ dal febbraio 2020, a seguito del covid, che è stata proiettata verso l’opinione pubblica questa strumentale “metafora” militarista. La guerra è guerra, con tutte le catastrofi umane e materiali conseguenti……il virus e sempre virus.
    Una mistificazione, nel merito e nel linguaggio, un depistaggio scientifico, che appaga i tanti guerrafondai, idolatri delle bombe, sparsi nella nostra Gaia Terra, giusto per riempire i magazzini a discapito dei pubblici ospedali
    Nel frattempo tutte le situazioni di masochismo guerresche sparse per il mondo …..sono rimaste totalmente sottotraccia. Eppur di muore dilaniati, lasciando, mutilati e feriti.

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