L’allenatore ebreo e la bambina siriana

recensioni di Andrea Mingozzi a «Dallo scudetto ad Auschiwtz. Vita e morte di Arpad Weisz, allenatore ebreo» e a «Solo la luna ci ha visti passare»

Che cos’hanno in comune uno dei più vincenti allenatori della storia del calcio anteguerra e una bambina siriana in fuga da guerra e povertà? A parte la pubblicazione di due libri che raccontano le loro storie, all’apparenza paiono non avere molte cose in comune, invece non è così.

Andiamo con ordine. Le due storie e quindi i due libri di cui stiamo parlando sono due volumi usciti nel 2016: Dallo scudetto ad Auschiwtz. Vita e morte di Arpad Weisz, allenatore ebreo di Matteo Marani per i tipi di Imprimatur.
Il secondo volume dal bellissimo titolo Solo la luna ci ha visti passare (Mondadori), è un libro intervista che Francesca Ghirardelli fa a Maxima, profuga siriana in fuga sulla rotta balcanica.

Cos’hanno quindi in comune i due libri? Come detto innanzitutto sono biografie, la prima postuma, decisamente più difficile da ricostruire che cerca di ricostruire la carriera di Arpad Weisz, allenatore ungherese ed ebreo che in Italia aveva vinto un tricolore con l’Inter e due scudetti con quel Bologna “che tremare il mondo fa”. Carriera di cui, fino alla pubblicazione del volume di Marani, non si sa più nulla dal momento in cui l’allenatore è costretto a lasciare l’Italia nel 1938 a causa delle leggi razziali. La seconda biografia, ci parla di una ragazzina che diversi decenni più tardi è riuscita a raggiungere la meta del suo viaggio: l’Olanda.

Ed è proprio l’Olanda è il secondo elemento che accomuna Maxima ed Arpad: meta agognata e salvezza per la prima, meta quasi casuale che segnerà il tragico destino per il secondo e la sua famiglia.

Un ulteriore comunanza la si deve al fatto che entrambi scappano: Maxima dalla guerra in Siria, Arpad – a sua insaputa – verso la guerra e l’olocausto. E qui veniamo alla quarta similitudine tra le due vite, ovvero alla spinta ad esercitare il diritto di fuga. Arpad e Maxima decidono di fuggire dalla Siria e dall’Italia quando si rendono entrambi conto che il loro futuro e quello dei propri figli è pregiudicato a causa dell’impossibilità di frequentare la scuola. Molte volte ci interroghiamo sulle spinte alla migrazione, su quanto influenzi tale scelta una condizione economica o il permanere di un conflitto. Questi due testi ci raccontano di un’altra importantissima causa, l’impossibilità di frequentare la scuola come elemento decisivo. Le mancanza di speranze non è legata (esclusivamente) alla mancanza di occasioni economiche, alla relativa mancanza di cibo, ma al venir meno di una prospettiva di crescita culturale ed emancipazione attraverso la scuola, l’istruzione. E’ come se Arpad e Maxima capissero che l’assenza di istruzione pregiudicasse in modo determinante il proprio futuro e, nel caso di Weisz, quello dei propri figli. Insomma l’impossibilità di frequentare la scuola è stata la classica goccia che ha fatto traboccare il vaso.

Tuttavia la fuga – e qui veniamo al quinto ed ultimo elemento che accomuna queste due storie – rilevano due peculiarità dei caratteri dei due protagonisti. Ottimismo (e quindi speranza) e determinazione. Mentre per Arpad l’ottimismo sarà fatale e la sua determinazione si rileverà condizione non sufficiente per salvarsi, per Maxima speranza ed una forte convinzione risulteranno determinanti nell’approdo in Olanda e nel riuscire a vivere la vita che vuole vivere.

Infine, i due libri si leggono molto piacevolmente e gli autori non cadono nella trappola dei facili sentimentalismi. Non che i libri non facciano emozionare, al contrario. Tuttavia lo fanno in modo intelligente e sincero, leggerli (anche se casualmente) uno dopo l’altro, come capitato a me, fa riflettere sull’incapacità dell’essere umano di apprendere dai propri errori e quindi di perseverare negli stessi. La lettura di queste due biografie, anche se così apparentemente diverse, ci dice che quello che è successo ad un allenatore di successo più di settant’anni or sono, sta succedendo, potrebbe succedere, è già successo a migliaia di illustri sconosciuti che ogni anno tentano di raggiungere l’Europa.

http://www.imprimatureditore.it/index.php/2016/02/29/dallo-scudetto-ad-auschwitz/

http://www.librimondadori.it/libri/solo-la-luna-ci-ha-visti-passare-francesca-ghirardelli-maxima

NDR – IN BOTTEGA varie volte si è parlato di Arpad Weisz; in particolare qui: Scor-data: 31 gennaio 1944. [db]

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