L’amianto non va in ferie purtroppo: da Loiano a…

a San Lazzaro : intervenire è urgente

di Vito Totire (*)

La situazione di Loiano è assurda. Si vorrebbe vendere all’asta un sito con grande quantità di cemento-amianto nelle condizioni che abbiamo già descritto ampiamente (anche in “bottega” – NDR). Se lo Stato italiano ha deciso che vendere immobili con cemento-amianto è lecito questo è un grave problema e configura un atto , a nostro avviso, vietato dalla legge 257/92. Ma andiamo avanti… Abbiamo sollevato – ancora una volta – il caso GRIMECA di San Lazzaro di Savena. Dalle Procure nessun cenno di risposta o iniziativa. E a Loiano il sito in questione torna all’asta in dicembre; ancora una volta la magistratura avallerà la liceità della compravendita?

Intanto: l’asta programmata cosa c’entra con la bonifica? Può interferire negativamente con i tempi della stessa? A noi pare assolutamente di no.

Per questo abbiamo chiesto e richiediamo UNA VALUTAZIONE DELLO STATO DEL SITO DA PARTE DELLA SANITA’ PUBBLICA CON CONSEGUENTE PROPOSTA ALL’AUTORITA’ SANITARIA LOCALE DI ORDINANZA DI BONIFICA.

La sanità pubblica entra nel sito con i suoi poteri di polizia giudiziaria o si fa autorizzare dal giudice;

NON CI PARE CHE QUI SI POSSA FRAPPORR0E UN PROBLEMA DI “FERIE” (di chicchessia)VISTO CHE LA QUESTIONE E’ URGENTE;

CI PARE CONGRUO CHE IL SOPRALLUOGO VENGA EFFETTUATO ENTRO QUESTA SETTIMANA.

Chi sarebbe il destinatario dell’ordinanza e chi la dovrebbe pagare?

Si converrà che questo è un problema secondario.

I CITTADINI HANNO DIRITTO ALLA SALUBRITA’ AMBIENTALE E SE NON C’E’ UN SOGGETTO PRIVATO A CUI ADDEBITARE I COSTI DELLA BONIFICA, QUESTA VIENE FATTA CON RISORSE PUBBLICHE SALVO RIVALSA SUCCESSIVA SU CHI AVRA’ ACQUISTATO IL “BENE” (SE COSI’ VOGLIAMO CHIAMARLO) .

Peraltro strada facendo si sono evidenziati particolari importanti:

  1. Dai documenti da noi acquisiti risulta una valutazione nel 2014 ma limitata a una sola tettoia; se abbiamo inteso bene sono in vendita altri due corpi di fabbrica in muratura con ulteriori coperture che dunque sono in tutto tre e non una; se la prima, quella che risulta monitorata, consiste in 700 mq. con le altre due arriveremmo al triplo della superficie…
  2. Nel 2014 è stata avallata una sorta di autocertificazione , secondo noi non condivisibile, anche perché è incongruo rivalutare un sito dismesso dopo tre anni! Questa brutta esperienza di Loiano conferma che le linee-guida regionali vanno modificate in quanto interpretabili e interpretate in maniera troppo “elastica”;
  3. Inoltre la verifica delle condizioni di staticità , menzionata dalla Ausl, non ci risulta essere stata effettuata da nessuno…

Veniamo al rapporto con le istituzioni che – soprattutto con i loro silenzi – paiono indicare che la linea di condotta sia attendere…MA ATTENDERE COSA?

ATTENDERE L’ASTA? (AMMESSO CHE NON VADA DESERTA)

Quello su cui non transigiamo è: IL SITO SI TROVA GIA’ OGGI IN CONDIZIONI CHE ESIGONO L’IMMEDIATA BONIFICA!

Allora:

  1. L’amministrazione comunale ha dichiarato la sua linea: attendere;
  2. La Procura della Repubblica di Bologna interessata da un nostro esposto non risulta avere preso iniziative
  3. Idem per i carabinieri del NOE
  4. La Ausl “tergiversa” mentre dovrebbe, come già detto, intervenire e relazionare al sindaco in settimana
  5. La regione Emilia-Romagna interpellata (con richiesta di incontro) non risponde
  6. Non risponde alla richiesta di incontro neanche la Prefettura.

TUTTAVIA IL SITO E’ DA BONIFICARE IMMEDIATAMENTE.

OCCORRE RICORDARE CHE ATTENDISMO, CONFUSIONE E SOPRAPPOSIZIONE DI COMPETENZE, SOTTOVALUTAZIONI DEL RISCHIO, OPPORTUNISMO, PRIORITA’ DEL FATTORE “COSTO IMMEDIATO” RISPETTO AL DIRITTO ALLA SALUTE E ALLA SICUREZZA , RAPPRESENTANO QUEL COMPLESSO DI FATTORI CHE SONO ALLA BASE DELLA STRAGE DI GENOVA.

Il contesto qui è totalmente diverso (OVVIAMENTE!) ma il rischio è la diffusione di fibre che possono dare un impatto cancerogeno dopo decenni di latenza.

LA SALUTE E LA SALUBRITA’ AMBIENTALE SONO AL PRIMO POSTO.

Le istituzioni che si auto-incatenano con la burocrazia e i sofismi mettono al primo posto la questione (apparente) dei costi economici immediati; così contribuiscono non solo a negare il diritto COSTITUZIONALE alla salute ma anche ad aumentare la sfiducia nelle istituzioni.

Bologna-Loiano, 21.8.2018

(*) Vito Totire di AEA, Associazione esposti amianto e rischi per la salute

 

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