«Land’s End» più altro: un Marte-mix-dì

1. Un romanzo di Danilo Arona e Sabina Guidotti; 1bis. Galeotto fu Spasaro? Forse, chissà, boh; 2. Arrivato «La spada, il cuore, lo zaffiro»; 3. Nupda è un acronimo e un poco mi inquieta; 4. Edicola e non solo: in arrivo nientepopòdimenoche… sedetevi comodi e ve lo dico.

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1. Sapere il nome giusto del “mostro” può salvare la pelle…

Se leggete «Land’s End» – o comunque apprendete la storia di Wikapi – appuntatevi la data perché «si racconta che Soyoko ti appaia nell’arco di un mese» e bisogna saper cosa fare (cfr pag 172).

Il romanzo di Danilo Arona e Sabina Guidotti – sottotitolo: «Il teorema della distruzione» (Meridiano zero: 224 pagine per 12 euri) è un buon horror. Io non amo il genere e per questo potrei averlo trovato un pochino ridondante cioè lunghetto in lingua corrente, e con qualche iperbole di troppo. Forse anche troppi finali, però tutti “giusti”. Ma a parte questi tre difettucci non trovo che… lodi. La scrittura automatica. I pellerossa. Tike tike tike. Deliri vari sui rapporti fra il male e l’atomo. «La fine del mondo si porta dietro qualche contraddizione», detto con ironia. Tike tike tike. «E’ la Terra che sta morendo». Occhio alla terminologia corretta. Tike tike tike. «C’è chi teorizza, e non da oggi, che la condizione di realtà incoerente sia l’autentica normalità». Bei cambi di scenario. Tike tike tike. Triskel, gatti, Gaia, Milano, Cornovaglia, didgeridoo e Gino Paoli. I maledetti – come sempre – gesuiti. Tike tike tike.

Se vi piace camminare sui nuovi/vecchi sentieri dell’horror beh non perdetevelo.

1bis. Galeotto forse fu Spasaro

Da una frasetta a pagina 222 scherlockianamente deduco che fu Vincent Spasaro – presumo con la qui presente “bottega” ma potrei errare – a favorire l’incontro Danilo-Sabina da cui nacque il su citato «Lan’s End». Beh neanche un pezzetto di torta per festeggiare? Non so Spasaro, ma la mia preferita è la poco nota Torta Barozzi del modenese. Attendo papillante e trepidante.

2. “La Spada, il Cuore, lo Zaffiro” di Antonella Mecenero

Fa sapere RiLL – che sempre sia lodata e se non sapete cos’è informatevi – che anche quest’anno è arrivata l’antologia “personale”. Dopo il biennio dedicato ai racconti dell’orrore di Luigi Musolino, per il 2016 «abbiamo scelto le storie fantasy di Antonella Mecenero, un’autrice che abbiamo premiato e pubblicato molte volte nelle più recenti edizioni dei concorsi RiLLici» così dissero anzi scrissero. E ancora: «La Spada, il Cuore, lo Zaffiro è una scelta che porta con sé molte novità: per la prima volta dedichiamo una personale ai racconti di un’autrice e realizziamo un’antologia di sole storie fantasy (dieci racconti). Non solo, c’è molto di più: http://www.rill.it/?q=node/751… La copertina dell’antologia è di Valeria De Caterini. La Spada, il Cuore, lo Zaffiro” sarà presentato a Lucca Comics & Games 2016, ma è già ordinabile presso RiLL. Sino al 5 novembre è in promozione, se ordinato presso RiLL, al prezzo speciale di 10 euro (spese postali incluse). Nelle prossime settimane il libro sarà disponibile (al prezzo di 12 euro, spese postali incluse) anche su Amazon e Delos Store». Stretta la foglia e larga la pancia di Bill, scrivete la vostra che io ho postato Rill.

3. Nupda è l’acronimo di…

Mi incuriosisce e mi spaventa un po’ questo romanzo “fantapolitico” – pubblicato ad agosto – intitolato «NUPDA, neanche una parola d’amore» di Malusa Kosgran che pure esce da Meridiano Zero. Giuro, non mi pagano: è solo una coincidenza. Leggo nella presentazione: «Un gruppo di donne sull’orlo di una crisi di nervi sviluppa incredibili superpoteri. […] Gli uomini hanno sviluppato un nuovo modo di essere: il modello MSZ, abilissimo nell’approccio all’altro sesso, sicuro di sé e fisicamente perfetto. Anche grazie ai favori di un’industria cosmetica accondiscendente, i maschi della società che Kosgran si immagina hanno sfruttato il narcisismo per diventare super uomini: unico difetto, essere tutti uguali. Le donne invece si barcamenano tra isterie e odi reciproci, pronte a implodere in qualsiasi momento. Neanche una parola d’amore tra i due gruppi, solo vagonate di sesso sterile. La vicenda di Susy, Rachele, Fiamma, Nini e Mia si sviluppa tra la redazione della rivista Side W, vero e proprio fulcro della femminilità nazionale e quella della redazione di Small Arrow, casa editrice monopolistica che si occupa di Soft Thriller e Soft Fantasy, dominando sulle macerie dell’editoria libraria precedente. Susy si concederà al lato oscuro, seguendo le orme della cattivissima zia dal pollice verde, responsabile della linea di fitocosmesi che mantiene gli uomini giovani (quindi tutti in caccia di divorzio) e posseduti da un’erezione perenne, grazie alla pillola “Potente Mezzo”. Lo sviluppo dei superpoteri le porterà alla resa dei conti con gli uomini della loro vita, all’attacco del modello MSZ. Una distopia umoristica e spietata in cui l’inventiva dell’autrice mette a nudo lo scontro di genere che stiamo vivendo, crisi dopo crisi». Sembra interessante. Si scivola però nel banalotto “troppo cotto” con quest’altra inquadratura: «Una fotografa lesbica e misantropa di Milano, una disoccupata sociopatica di Siena, una studentessa megalomane di Napoli, una mantenuta presumibilmente ninfomane di Roma e una ragazza madre di Torino con una figlia adolescente che le fa da tutor: Rachele, Susy, Nini, Fiamma, Mia e Larissa. Sei donne che non hanno niente in comune e niente da condividere, eppure s’incontrano. Er, Es, En, Ef, Em ed El: sei supereroine dalle capacità disumane, pericolose e contagiose, non certo al servizio della collettività. Riuscirà l’italianissimo Modello Metro Sex & Zen – preso a esempio ed emulato dal mondo intero quale fulgido esempio di uomo nuovo – a fronteggiare la pandemia virale […]». Boh. Voi, lì che state leggendo, che dite? C’è magari qualche fanciulla/signora, appassionata di fantapolitica, che lo vuol leggere in simultanea con me? Sembra un libro ideale per ben litigare…

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4. Edicola e non solo: in arrivo nientepopòdimenoche… sedetevi e ve lo dico

La buona, ottima notizia per chi ama il fantastico in genere è che Delos Book sta per pubblicare un e-book di Maurizio Cometto: qui sopra l’immagine. Ovviamente ne riparleremo. Ma l’altra notizia è – “in cuor mio” come si diceva un tempo – favolosa: a novembre torna in edicola con Urania «Jack Barron e l’eternità» di Norman Spinrad, uno dei migliori 20 (o dei migliori 10? ci devo pensare) libri di fantascienza pubblicati nel secolo che i più contano come Novecento. Preparatevi a leggerlo e/o a rileggerlo.

L’IMMAGINE IN APERTURA E’ – se lo conoscete non potevate dubitarne per il suo “stile” inconfondibile – DI KAREL THOLE.

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Un piede nel mondo cosiddetto reale (dove ha fatto il giornalista, vive a Imola con Tiziana, ha un figlio di nome Jan) e un altro piede in quella che di solito si chiama fantascienza (ne ha scritto con Riccardo Mancini e Raffaele Mantegazza). Con il terzo e il quarto piede salta dal reale al fantastico: laboratori, giochi, letture sceniche. Potete trovarlo su pkdick@fastmail.it oppure a casa, allo 0542 29945; non usa il cellulare perché il suo guru, il suo psicologo, il suo estetista (e l’ornitorinco che sonnecchia in lui) hanno deciso che poteva nuocergli. Ha un simpatico omonimo che vive a Bologna. Spesso i due vengono confusi, è divertente per entrambi. Per entrambi funziona l’anagramma “ride bene a librai” (ma anche “erba, nidi e alberi” non è malaccio).

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