Lavori Umani

di Pabuda

 

uno,

se non se li fa

raccontare,

quanto son complicati

i lavori degli altri,

manco se lo può immaginare.

così,

ho preso l’abitudine

di far domande in giro:

un po’, senza esagerare:

tanto per farmi

un’idea approssimativa.

ho scoperto cose interessanti

e molto varie:

i lavori son diversi, son tanti:

oggi, per dire,

ho saputo quanto pane si inforna

per accontentare tutti

senza avanzarne,

m’han spiegato pure com’è che si tende

quel cavo

quando lo infilano

nel tubo buio sotto l’asfalto perforato,

poco prima il meccanico giù all’angolo

tre o quattro cassette di bulloni diversi

m’aveva mostrato!

di sua iniziativa l’ha fatto: io, a bocca aperta,

senza fiatare, rimiravo.

ieri il veterinario – a grandi linee –

m’ha illustrato le patologie

che fanno così simili l’alano

e il barboncino nano.

sul bus, una volta, una tipa insospettabile,

stuzzicata in maniera appropriata,

m’ha svelato

qualche incomprensibile segreto

degli acceleratori di particelle.

penso

che andrò avanti,

a far domande in giro,

finché mi funzionerà l’udito

per ascoltare le storie delle varie

attività: prima d’abbandonarla

vorrei farmi un’idea mia dell’umanità:

una per una.

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Pabuda
Pabuda è Paolo Buffoni Damiani quando scrive versi compulsivi o storie brevi, quando ritaglia colori e compone collage o quando legge le sue cose accompagnato dalla musica de Les Enfants du Voudou. Si è solo inventato un acronimo tanto per distinguersi dal suo sosia. Quello che “fa cose turpi”… per campare. Tutta la roba scritta o disegnata dal Pabuda tramite collage è, ovviamente, nel magazzino www.pabuda.net

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