Le nuvole marziane: un’incursione…

dalle parti di Antonio Caronia

testi e disegni di Giuliano Spagnul (*)

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Non ne so abbastanza, molte delle cose di cui parlo sono cose di cui non so quasi nulla, più delle quattro cosine che vi dico non sono in grado di dirvi, non sono un professionista di nulla, non so niente, sono un dilettante, però in realtà mi diverto, perché mi piace fare queste cose qui, non voglio fare il professionista perché non ne sono capace. Va bé… Allora…” (29 novembre 2012: Macao, workshop sulla follia).

Dilettantismo rapsodico, un dilettantismo che però seguiva, fiutava tracce. Andava a fondo in un modo quasi ossessivo in alcuni campi, in alcuni autori, scartava altri, dichiarando la propria ignoranza

A prima vista sarebbe facile etichettare Antonio come uno studioso di fantascienza eclettico, con interessi vasti, al di fuori di essa.

Sempre a Macao, ma fuori registrazione “Io non capisco, io non mi occupo di fantascienza, non sono un critico di fantascienza, mi occupo d’altro” , all’incirca per quel che la memoria mi permette. Non era una risposta a qualcuno, stava parlando a se stesso, come una sorta di fastidio che voleva scrollarsi di dosso.

Antonio così come non era un professionista della filosofia o della sociologia tanto meno lo era della fantascienza. Non si può parlare con la scomparsa di Antonio di lutto per il mondo della fantascienza o per la filosofia, o per l’arte (altro suo campo di interesse). E’ un lutto per il movimento. Cosa volete che gliene freghi alla filosofia, all’arte, alla SF di Antonio Caronia. Assolutamente niente. E un niente parimenti ricambiato da Antonio stesso. Eppure fino a pochi mesi prima avevamo lavorato insieme assiduamente alla riedizione del libro «Labirinti della fantascienza». La fantascienza è stata un punto nevralgico nel pensiero di Antonio, l’ideale attrezzo da scasso per scardinare la datità della realtà. Tutto meno che una passione, meno che una adesione, meno che una nuova militanza. “Mai in nessun momento” in una delle varie rievocazioni di Antonio sulla storia di UAU (ovvero la rivista «Un’ambigua utopia») “fummo interessati a promuovere una «fantascienza di sinistra», e in fondo neanche una «lettura di sinistra» della fs; mai ci ponemmo come obiettivo di destabilizzare il fandom, le riviste di fs o l’editoria di fs. Che marcissero nel loro brodo. Nell’editoriale del n. 1 della rivista tutto questo è scritto a chiare lettere, addirittura maiuscole: Non vogliamo allargare, far crescere, propagandare la fantascienza. VOGLIAMO DISTRUGGERLA.”1 Dentro il movimento, non dentro il fandom.

Quanto dilettante o anti-professionista sia stato nei vari campi alti del sapere, nella filosofia, sociologia, antropologia ecc. sarebbe un discorso lungo. Il suo tentativo era quello di far vivere dentro i movimenti con cui veniva in contatto, pluralità di saperi, alti (quelli canonici riconosciuti come tali) e bassi come quello da lui più agevolmente masticato, della narrativa di fantascienza.

Come ha scritto un amico e collega di Brera, Mauro Folci: Quando si incontrava Antonio Caronia si faceva conoscenza di un pensiero “inattuale” e potente e insieme l’esperienza della sua incarnazione in un corpo non linguistico, bello, elegante, autorevolmente non contemporaneo con la sua bocca sdentata. Proprio lui, verrebbe da pensare, che ha riflettuto sui mondi futuribili, sul cyborg, sul nuovo umanesimo elettronico, proprio lui, verrebbe ancora di pensare, raffinato e godibilissimo narcisista, rimasto senza denti e con nessuna intenzione, evidentemente, di porre rimedio con una protesi. Questo è un segno forte che oggettivamente ti rinfaccia e ti interroga sul senso di questa, si direbbe in piazza, trascuratezza.

Antonio Caronia era sdentato e sputava. Tanto più era preso dal ragionamento tanto più sputava e sebbene gli incisivi e i canini fossero andati ringhiava e mordeva ai poteri e agli impostori che era una bellezza di rarità. Un cane, un rompicoglioni di kynicòs, un autentico cane intellettuale e artista con la facoltà di un linguaggio persuasivo e ricco con cui traduceva realtà parallele: un autentico traditore, un falsario di monete.”2

Nei tre anni che sono passati dalla scomparsa di Antonio, amici, colleghi, compagni di strada, più che cercare di fare un monumento alla memoria hanno più giustamente cercato di lavorare ancora con lui, confrontandosi col suo pensiero, le sue provocazioni, il suo porsi in un territorio di confine; soglia, lui stesso, di un mondo affatto dickiano. Da questo impegno è nato un convegno a Brera nel giugno del 20153 e un libro4 che uscirà a maggio per le edizioni Mimesis.

Da luglio dell’anno scorso mi sono preso l’impegno di pubblicare mensilmente, nel blog di «Un’ambigua utopia», una serie di episodi a fumetti partendo da stimoli offerti dalle lezioni e dagli scritti di Antonio, sono nate così «Le nuvole marziane». Di seguito l’elenco degli episodi con rispettivi link. Buona lettura ai curiosi.

  1. Il paradosso dell’insegnamento http://un-ambigua-utopia.blogspot.it/2015/07/nuvole-marziane-di-antonio-caronia-il.html
  2. Il congiuntivo http://un-ambigua-utopia.blogspot.it/2015/09/nuvole-marziane-di-antonio-caronia-il.html
  3. La realtà http://un-ambigua-utopia.blogspot.it/2015/10/nuvole-marziane-di-antonio-caronia.html
  4. Verità http://un-ambigua-utopia.blogspot.it/2015/11/nuvole-marziane-di-antonio-caronia.html
  5. Allora…, Futuro, Il dubbio http://un-ambigua-utopia.blogspot.it/2015/12/nuvole-marziane-di-antonio-caronia.html
  6. Come eravamo nel 1878 http://un-ambigua-utopia.blogspot.it/2016/01/nuvole-marziane-di-antonio-caronia-come.html
  7. Scene dall’al di là http://un-ambigua-utopia.blogspot.it/2016/02/nuvole-marziane-di-antonio-caronia.html
  8. Uno scettico all’inferno

http://un-ambigua-utopia.blogspot.it/2016/03/nuvole-marziane-di-antonio-caronia-uno.html

Ultima puntata appena pubblicata sulla quale Daniele Barbieri avrà qualcosa da dire…

NOTE:

  1. http://un-ambigua-utopia.blogspot.it/2014/12/antonio-caronia-quando-i-marziani.html
  2. Intervento di Mauro Folci al convegno Logic Lane, Accademia di Belle Arti di Brera 5-6 giugno 2015 http://un-ambigua-utopia.blogspot.it/2015/10/mauro-folci-intervento-al-convegno.html sulla figura del falsario di monete si veda anche la mia critica di Ubik http://una-stanza-per-philip-k-dick.blogspot.it/2014/08/ubik_30.html
  3. http://un-ambigua-utopia.blogspot.it/2015/06/giuliano-spagnul-logic-lane-brera-2015.html
  4. Mondi altri. Processi di soggettivazione nell’era postumana a partire dal pensiero di Antonio Caronia” a cura di Amos Bianchi e Giovanni Leghissa con interventi di G. Spagnul, D. Gallo (Ambigue utopie); G. Leghissa, U. Fadini, A. Bianchi, P. Moschella, S. Zielinski (essere inattuali); Ippolita, F. Timeto, M. Maestrutti, C. Tondo, A. Lucci (I dilemmi del corpo); R. Ascott, P. L. Capucci, G. Galati, S. Guidi, M. Viel, S. Fadda, E. Patti (Dire e fare arte); F. Monico (Postfazione).

 

Redazione
La redazione della bottega è composta da Daniele Barbieri e da chi in via del tutto libera, gratuita e volontaria contribuisce con contenuti, informazioni e opinioni.

2 commenti

  • Daniele Barbieri

    Giuliano in «Uno scettico all’inferno» [è qui: http://un-ambigua-utopia.blogspot.it/2016/03/nuvole-marziane-di-antonio-caronia-uno.html%5D annuncia «Daniele Barbieri avrà qualcosa da dire». In effetti db, o meglio dibbì, ha tre cose da dire: 1) grazie dell’omaggio fotografico; 2) temo sia vero che Caronia sprofondando nella fantascienza temesse di ritrovarsi [ancoooooora] in mezzo a Erremme – cioè Riccardo Mancini – e dibbì; 3) dicono che quella foto [grazie Joseph] sia stata scattata vicino a Milano; lo escludo perché da bravo scettico “in paradiso” so che Milano non esiste e se esistesse nessuno potrebbe vederla per la nebbia soprattutto allegorica.
    Come ho scritto in “bottega” , spesso non ero d’accordo con Antonio [e dunque anche con «l’ambiguo utopista» Giuliano] su molte questioni che riguardano le fantascienze e i movimenti. Ma quel che importa è che entrambi amavamo starci dentro… dove altro stare? Per me è sempre stato un grandissimo piacere “litigare” con Antonio perché persona – ma anche alieno e cyborg – strapiena di buone pratiche e di folli, utili idee. Sarà un piacere continuare a litigare con Giuliano.
    PS – Ammazzate oh che belle ‘ste nuvole mar-x-ziane.

  • Giuliano Spagnul

    E invece pare che Milano esista, almeno a detta di Peter Brook che sostiene sia un paesone vicino a Monza. In ogni caso è stato a Vimercate, a villa Giussi il sabato del 15 ottobre del 1988 che Daniele Barbieri e Riccardo Mancini, moderati (si fa per dire) da Antonio Caronia , hanno presentato la loro antologia “Imparare dal futuro” (La Nuova Italia), di cui la foto è testimonianza (forse).

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