Leggere e scrivere fantascienza #6 – L’infodump

di Giulia Abbate

Bentrovat*! Dopo la pausa natalizia, torniamo a bomba con il nostro percorso di scrittura e fantascienza. Restiamo nell’ambito della pianificazione e apriamo un file sul quale qualcuno fa ancora confusione: l’infodump.

 

L’infodump non è, come leggo in molti forum e forumetti di scrittura, un inserimento di informazioni che non deve incorrere nel rischio di essere eccessivo e maldestro.

L’infodump è per definizione l’eccessività e la maldestrezza. Non è un qualcosa che può essere fatto bene o male: è un problema, un difetto, un male che va evitato e basta.

Ho avuto una sorpresa: ho fatto una ricerca online sull’infodump, e mi sono accorta che è molto citata una frase dell’editor mondadoriano Sandrone Dazieri, il quale afferma a sua volta di averla letta nel forum del Writer’s Magazine.

Beh, io attingo direttamente alla fonte originale: la mia collega e amica Elena Di Fazio, aka Elly83, che scrisse quella frase sul forum WM dopo un sacco di grasse risate con la sottoscritta.

Il più bell’esempio di infodump che conosco è tratto dal cartoon nippocoreano “Alexander”:
[Alessandro Magno e Clito scappano inseguiti da alcuni sacerdoti volanti]
Alessandro: “Oh, no, sono i Pitagorici!”
Clito: “Maledizione! Vuoi dire quella setta filosofico-religiosa fondata da Pitagora nel sesto secolo avanti Cristo??”

Ecco anche la scena originale:

Anche se le parole sono leggermente diverse, la cosa non cambia nella sostanza: “Pitagorici? I membri di quella comunità filosofico religiosa che Pitagora fondò in Sicilia?” resta una pappa immangiabile per chiunque.

Ecco cos’è l’infodump: un rigurgito.

Dobbiamo dire qualcosa, dare delle informazioni al lettore: ma le produciamo così dove ci capita e ci è più comodo, con un rutto mal nascosto. E l’effetto in chi abbiamo davanti, in chi ci legge, è più o meno quello che si ha di fronte a una scena tanto vergognosa: occhi al cielo, disponibilità a fidarsi sotto le scarpe.

A livello del lettore, l’infodump ha lo sgradevole effetto di qualcuno che, mentre leggi, si mette alle tue spalle come un gufo e legge a bassa voce la stessa riga che stai leggendo tu, e ogni tanto butta lì un’informazione in più, nel momento peggiore in cui potrebbe farlo. L’autore suggeritore, lo ha chiamato qualcuno, e penso che non ci sia scena migliore per farlo capire di questa:

 

Quindi lascia stare chi ti elenca i tipi di infodump, quando e come l’infodump non va bene. L’infodump non va bene mai, i modi per evitarlo sono sostanzialmente due:

  • Ti dedichi a un’attenta pianificazione, e tieni conto dei punti nei quali inserire i dettagli significativi nel modo più disinvolto possibile, facendo sembrare quei momenti dei passaggi naturali.
  • Ti metti il cuore in pace e, nel momento meno doloroso possibile, fai un bello spiegone. (La parola ti suona strana? Mettiti comod*, più avanti ti spiego tutto!)

Questa ultima scelta è quella fatta da Stanislaw Lem, tanto per cominciare dal migliore. Lem non ha semplicemente scritto uno spiegone. Lo ha fatto in modo talmente plateale, sfacciato e spericolato da averlo trasformato in un capolavoro nel capolavoro. Un po’ come succede a tutte quelle cose che sono così felicemente burine (tatuaggi colorati, derapate con la moto, “C’è posta per te” di Maria De Filippi) da risultare, alla fine, niente meno che sublimi.

Facciamo entrare Anakin. Anakin ha due figli, Luke e Leia, ed è qui perché praticamente non li vede dalla loro nascita. La mamma dei bambini morì di parto, così Anakin per il dolore ha cambiato lavoro, ha massacrato una classe di bambini padawan e non si è fatto più sentire.”

Questo, nel caso te lo stia chiedendo, NON è infodump: è un brano espositivo. E Maria De Filippi, sempre nel caso te lo stia chiedendo, è un genio, è la regina della narrazione e io la amo, sebbene lavori anche lei per il Lato Sbagliato della Forza.

Nel suo più celebre romanzo “Solaris”, Stanislaw Lem apre bene: in medias res. Il protagonista Kelvin è inviato sulla nave Prometheus, nella quale qualcosa di brutto sta succedendo: arriva e vi trova una situazione critica e inspiegabile, tra sparizioni, sangue e deliri di chi è ancora lì. Così Kelvin si mette alla ricerca del suo mentore scomparso, e mentre piano piano si fa in strada in lui l’agghiacciante certezza che l’uomo sia morto, siamo ancora all’inizio del secondo capitolo, trova i suoi appunti.

A questo punto scatta la follia esplicativa e senza soluzione di continuità detta anche “I solaristi”: un racconto lungo e circostanziato di più di una ventina di pagine su cosa è Solaris, quando è stata scoperta, quali sono stati i primi segnali che in esso c’era qualcosa di inquietante; e poi gli studi di Solaristica, chi affermava cosa, da chi si deduce questo e quello. Così: dalla cabina sconvolta del professore morto coi fogliacci per terra, a venti pagine di studi di solaristica. Capirai bene che qui non possiamo più parlare di infodump, allo stesso modo in cui non possiamo classificare un bombardamento al fosforo con la riduttiva etichetta di omicidio. Ma lui è Lem, e noi non siamo un ca**o, quindi va bene così.

Che però dice anche: “Quanno se scherza, bisogna èsse’ seri!”

Da Lem in giù (che equivale a dire tutti tranne lui), troviamo solo esempi peggiori.

Per la prossima puntata di questa serie, ne vedremo insieme qualcuno. Ti farò degli esempi pratici di infodump più comuni, e ti darò anche qualche consiglio pratico su come gestire meglio le informazioni.

E, sì, ti dirò nel dettaglio cos’è uno spiegone!

Redazione
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4 commenti

  • Daniele Barbieri

    Secondo me Giulia Abbate è un’ottima prof ma si sa che in ogni classe o corso c’è sempre un allievo capoccione; a esempio db … che poi sarei io, me medesimo, in ciccia e ossa. E infatti nel sistemare codesto post ho malamehte inteso quel che Giulia mi scriveva – limpido e semplice – con il risultato che stamattina non c’era accesso ai due video. Poco fa la prof mi ha tirato le orecchie: adesso sembro S’chn T’gai Spock che voi conoscete, grazie a Star Trek, come Spock. Ma sudando freddo ho rimediato… Adesso dovrebbe funzionare. Sono perdonato prof?

    • Pure le scuse pubbliche e una caterva di complimenti? Vabbè ma allora ti cazzio più spesso! ^_^
      Visto che sei un ottimo rapido sollecito allievo alzo il tiro e nel prossimo articolo passiamo agli ologrammi.
      Scherzi a parte… grazie mille!!!

  • Da dove esce fuori questa Giulia Abate che dice cose indicibili e che la massa dei cultori della Fantascienza neppure sospetta esistano? Ah ecco vedo si tratta della piega spazio temporale del blog di GFP…
    Giulia, chiedo venia, ma Abate mi sembra meglio che Abbate. Ora che ti ho scoperta ti toccherà sopportarmi.
    Vedi intanto se puoi utilizzare un po’ meno inglese. Perché rovinare articoli tanto ben costruiti e con il merito della semplicità utilizzando una lingua barbarica d’origine non neolatina?
    Non te la prendere, bisogna essere Seri quando si scherza… Se pure si scherza. Se pure si riesce a essere Seri…
    Vabbè, mi sono capito.

    • Buongiorno e buona domenica! Chiedo scusa io, intanto, se leggo questo commento solo ora. Imperdonabile distrazione, un bug di mesi (caspio l’inglese!) e una lezione: da ora in avanti mi imposterò le notifiche via mail, così mi accorgerò subito dei commenti e non darò l’impressione di fregarmene, cosa che assolutamente non è!

      Graize intanto per avermi letta e per avere un buon giudizio dei miei post :-).
      Anche a me Abate sarebbe piaciuto di più, se non altro perché mi avrebbe risparmiato ripetute e infinite “si scrive con due B, no, CON DUE B” e poi errori e problemi vari, ma dato che mi chiamo così e non colà può chiamarmi tranquillamente Giulia e siamo a posto 🙂

      Questione inglese: pensavo di bilanciarlo con quel po’ di latino rimastomi dal classico e che a volte inserisco, spero senza gli svarioni che facevo allora. Ma in quanto all’eliminarlo in toto, non penso che lo farò, perché non lo vedo come una rovina bensì come un arricchimento dell’italiano: come potremmo tradurre “infodump”, che è un termine tecnico nato così? E in generale, come potremmo dare un po’ di freschezza alla scrittura sul web, se non cedendo un po’ anche ai meme, ai giochi di parole, ai webneologismi che sono un’altra fonte infinita di ricchezza, complessità e divertimento? Ma in effetti non c’è solo l’inglese, proverò ad aumentare anche il francese e altre lingue, romanze e non, sperando di non rovinare nulla… e di non fare errori/orrori!
      😀 Grazie ancora del commento, ancora scusi per la risposta così tardiva e un caro saluto!

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