Libano: i palestinesi due volte profughi

«La nostra generazione è stata completamente depredata da 8 anni».

Il testo dell’appello (e la traduzione)

Libano:We are the youth organization for the Palestinians of Syria, representing nearly 3,200 families .

This organization was created because of the living conditions of the Palestinians of Syria in Lebanon , Eight years ago, at the time of the war in Syria, many Palestinian families took refuge in Lebanon, their second asylum .

They live in Lebanon under very difficult circumstances and have no right to reside, the right to work, the right to own property or any civil rights . Although , the poor economic conditions they face as a result of being considered tourists in Lebanon , And it’s impossible for them to return to Syria because of forced recruitment, security trials and enforced disappearances, In addition the destruction of their homes in Yarmouk camp.

They tried hard to find solutions to get rid of their suffering, they did not find any permission listened by international organizations and associations , When they initiated the demonstration front the embassies, they were charged and threatened with death and imprisonment by the Palestinian factions in Lebanon.

As they went to UNHCR, their response was that they could not help them because they were within UNRWA’s mandate , And when they went to UNRWA, their response was negative. They cannot asylum or demiciation in another country, where they are not entitled to process such applications.

Try all means but unfortunately all these attempts without result .

Please help us immediately and urgently, Eight years looted and wasted a whole generation and they are appealing to your conscience to support them and help them secure a safe exit from Lebanon through humanitarian corridors or return asylum or address the countries that can grant them this right, a legitimate right for any human .

Thank you for your attention

General Coordinator of the Syrian – Palestinian Youth Organization in Lebanon,

Muawiya Abu Hamida.

 

LA TRADUZIONE (grazie Nino per il tuo lavoro)

Siamo l’organizzazione giovanile dei palestinesi siriani, che rappresenta quasi 3.200 famiglie.

Questa organizzazione è stata creata a causa delle condizioni di vita dei palestinesi siriani in Libano, otto anni fa. Al tempo della guerra in Siria, molte famiglie palestinesi si rifugiarono in Libano, il loro secondo asilo.

Viviamo in Libano in condizioni molto difficili: non abbiamo il diritto di residenza, il diritto al lavoro, il diritto alla proprietà o qualsiasi altro diritto civile. Versiamo in pessime condizioni economiche per il fatto che in Libano siamo considerati di transito, come turisti, e in Siria non possiamo tornare per non incorrere nel reclutamento forzato, nelle procedure di sicurezza e nel rischio di misteriose sparizioni, oltre che nella distruzione delle case come nel campo di Yarmouk.

Abbiamo cercato insistentemente soluzioni per liberarci della nostre sofferenze ma non abbiamo trovato alcun ascolto presso organizzazioni e associazioni internazionali; quando abbiamo manifestato davanti alle ambasciate, siamo stati accusati e minacciati di morte e di prigione da altre fazioni palestinesi presenti in Libano.

Ci siamo rivolti all’UNHCR e ci è stato risposto che non potevamo essere aiutati perché la questione era di competenza dell’UNRWA e quando abbiamo chiesto aiuto all’UNRWA abbiamo ricevuto egualmente una risposta negativa. Non possiamo avere asilo o domiciliazione in nessun Paese perché non abbiamo titolo per avanzare alcuna richiesta.

Abbiamo provato con ogni mezzo, ma sfortunatamente tutti i tentativi sono restati senza risultato.

Aiutateci subito e fattivamente. La nostra generazione è stata completamente depredata da otto anni. Ora facciamo appello alla vostra coscienza per sostenerci e aiutarci a ottenere un’uscita sicura dal Libano attraverso corridoi umanitari o rimpatrio in asilo o rivolgendosi ai Paesi che possono concederci questo diritto, un diritto legittimo per qualsiasi essere umano.

Grazie per l’attenzione

Coordinatore generale dell’Organizzazione giovanile siriana-palestinese in Libano,

Muawiya Abu Hamida.

La FOTO è ripresa da questo articolo: ilmanifesto.it/libano-anche-i-profughi-palestinesi-chiedono-pane-e-lavoro/

 

Redazione
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