Liberi dai botti in un Comune solo?

Nella città di Bologna divieto di fuochi artificiali dal 24 dicembre al 7 gennaio…E la città metropolitana? E il resto d’Italia?

di Vito Totire (*)

Molti cittadini bolognesi si interrogano su cosa sia la “città metropolitana”: una entità geografica-sociale in cui al centro si adottano politiche più virtuose riservando inquinanti alla periferia?

Diversi sindaci “interrogati”… non rispondono.

Tuttavia non c’è neanche coerenza: anche il rogo del vecchione (a Bologna) è un fuoco artificiale.

Ci paiono ovvie alcune considerazioni:

  • Il divieto d’uso dovrebbe essere accompagnato dal divieto di commercializzazione
  • Il divieto d’uso e commercializzazione deve essere allargato territorialmente; perché non, quantomeno, a tutta la città metropolitana?
  • Il divieto d’uso e commercializzazione deve essere tutto l’anno; o ci sono periodi in cui i fuochi non inquinano e sono innocui ?

Al momento nessuno dei sindaci interpellati ha risposta; anche per questo abbiamo deciso di tentare la interlocuzione con l’ANCI affinché vengano emanate linee guida ragionevoli che superino le assurde disparità fra territori che sembrerebbero lasciare spazio all’ipotesi che la tutela dell’ambiente e della salute dipenda dagli “umori” del singolo sindaco.

OVVIAMENTE A BOLOGNA, ANCHE QUEST’ANNO, CHIEDIAMO DI EVITARE LA MESSA IN SCENA DEL ROGO DEL «VECCHIONE». L’anno scorso (**) abbiamo tentato di interloquire con Ausl, Prefettura e Comune che non hanno risposto; dovremo regalare un manuale di galateo? Infatti è male non rispondere ai cittadini e insistere su una “tradizione” di oscura origine; una fonte – «Bologna storica» – asserisce sia del 1922 o 1923. Noi non c’eravamo ma abbiamo ipotizzato sia nata dopo la marcia su Roma; parrebbe comunque traslata al Capodanno una precedente tradizione carnevalesca. Comunque sia, oggi il rogo del vecchione è una colossale “boiata” in una città in cui persino il ceto politico cerca di fare l’occhiolino a Greta Thunberg e alle sardine.

Meritoria la attività dei «cantieri meticci» ma perché bruciare materiali vari la cui combustione certamente produce inquinamento?

Non c’è un problema di difesa della tradizione, c’è l’arroganza di chi non vuole cambiare modello di vita. La sindrome del primo della classe porta l’attuale ceto di decisori politici a negare l’evidenza: ma il re è nudo, il rogo del vecchione inquina; se costruirlo è una bella esperienza bruciarlo è azione inquinante.

Basta.

Ovviamente noi non saremo in piazza a respirare i fumi di combustione. Ma questo non significa nulla: la diossina nel latte materno delle donne inuit risultò più elevata di quello delle donne di New York…

Basta fuochi e basta roghi!

Bologna, 26.12.2019

(*) Vito Totire, per il coordinamento nazionale «Basta fuochi». VEDI QUI Fuochi artificiali: è ora di smettere: un appello alla ragione riproposto anche quest’anno da circolo Chico Mendes E-R , Centro Francesco Lorusso di Bologna, AEA nazionale, Lega animalista di Copparo, Comitato per la difesa della salute nei luoghi di lavoro e nel territorio di Sesto San Giovanni, la redazione di “la bottega del barbieri

(**) cfr Festeggiare senza inquinare: il “rogo del vecchione” non…

 

Redazione
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