Liberiamo Gorizia… dai neofascisti

Appello agli storici, agli intellettuali e agli artisti

casapound

Il prossimo 23 maggio, in occasione del centenario dell’entrata nel Primo conflitto mondiale dell’Italia con la dichiarazione di guerra all’ex alleato Impero austro-ungarico, a Gorizia è stata indetta una manifestazione nazionale da parte di Casa Pound Italia, i cosiddetti “fascisti del terzo millennio”.

Detta manifestazione avrà le parole d’ordine «Risorgi, combatti, vinci» che suonano come una provocazione in una città che, a causa del conflitto, ha sofferto più di tutte essendo distrutta tre volte.

Nel comunicato di convocazione, Casa Pound sostiene che «la Grande Guerra fu uno sforzo colossale in cui italiani di tutte le classi sociali e di tutte le regioni si unirono per portare a termine il percorso di indipendenza nazionale». Si tace dell’immane massacro e del fatto che tali italiani erano spinti all’assalto – spesso suicida – anche dalla minaccia di processi sommari e fucilazione.

Siamo convinti che le arbitrarie interpretazioni e manipolazioni storiche di stampo nazionalista e nostalgico siano state criticate e smentite dalla ricerca scientifica più puntuale. Logicamente, restano aspetti e problemi ancora da esaminare.

Come ricercatori/trici e creatori/rici di cultura critica e di coscienza civile, non possiamo restare indifferenti di fronte alla mobilitazione neofascista del 23 maggio a Gorizia, quanto mai strumentale e nefasta.

Il 23 maggio Gorizia sarà anche il luogo in cui si svolge il festival storico «èStoria» – vetrina che dà lustro alla città a livello nazionale e internazionale – in cui quest’anno si approfondiranno le vicende legate a quella guerra in un modo che si presenta scientifico e non parziale.

Il giorno dopo, la presenza del presidente della Repubblica Mattarella fra le trincee testimonierà il giusto cordoglio per la morte di centinaia di migliaia di giovani. Notiamo anche che Gorizia, città storicamente plurilingue e crocevia di popoli, ora si sta impegnando nella solidale accoglienza di profughi in fuga da altri conflitti.

Per questo crediamo che nessuna credibilità debba essere lasciata a chi, richiamandosi a passate dittature, inneggia ai massacri di un secolo fa e riteniamo sia molto più logico e utile affermare la contrarietà a tutte le guerre ribadendo il desiderio di dialogo e confronto fra le culture e le lingue che caratterizzano questa terra.

Per aderire a questo appello scrivere all’indirizzo: noncestoriagorizia@gmail.com

 

 

Redazione
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