ricordando Leonard Peltier

Nel mio paese prima  e poi si diventa presidente, dice Nelson Mandela, in altri paesi si va in carcere e nascondono le chiavi, aggiungiamo noi

Libertà per Leonard Peltier dopo 43 anni di ingiusta prigionia

di Giorgio Langella e Andrea De Lotto (tratto da pressenza.com)

 

6 febbraio 2019: oggi si compiono 43 anni di ingiusta prigionia per Leonard Peltier. Ci permettiamo di ricordare ancora una volta la sua storia. Chi la conosce già la faccia girare, chi non la conoscesse scopra questa vergogna. E rendiamogli omaggio. Grazie Leonard di resistere.

Lotterò ancora un po’ … per sempre (Leonard Peltier)

Il 6 febbraio del 1976 Leonard Peltier, nativo americano, attivista per i diritti del suo popolo con l’American Indian Movement, entrò in carcere con l’accusa di aver partecipato all’uccisione di due agenti FBI. Fu condannato, dopo un processo nel quale irregolarità e discriminazioni furono all’ordine del giorno, da una giuria formata da soli bianchi, a Fargo, città nota per i sentimenti anti-indiani, e da un giudice noto per il suo razzismo. Furono utilizzate testimonianze discordanti e palesemente pilotate. Gli fu sempre negata la revisione del processo, nonostante nuove testimonianze e prove lo scagionassero. Oggi, dopo quarantatré anni di carcere duro e lunghi periodi di isolamento, Leonard Peltier continua a subire l’ingiustizia di vedersi negata la libertà a causa del suo essere nativo americano, di aver lottato per i diritti del popolo al quale appartiene, di non aver rinnegato le sue lotte. Un popolo fiero che è stato massacrato, brutalizzato, umiliato e ridotto dal “progresso” del quale erano portatori i “bianchi” e la loro società capitalista a sopravvivere in assenza di diritti e senza un futuro degno di questo nome.

Leonard Peltier è il simbolo della discriminazione e del razzismo che ancora oggi sono caratteristiche radicate nella società statunitense. È la prova che i diritti umani non vengono rispettati in quel paese che pure è considerato esempio della democrazia e della civiltà occidentale e che vuole imporre il proprio modello a tutto il mondo. L’ingiustizia che ha subito e continua a subire Leonard Peltier è figlia della mentalità che è propria di chi si crede “padrone del mondo”, di quella crudele superiorità che porta gli Stati Uniti (e i suoi vassalli) a “esportare la democrazia” con guerre imperiali che servono a sottomettere chi non segue il loro modello e creano milioni di morti.

Leonard Peltier oggi è un uomo di quasi 75 anni che ha vissuto 43 anni in prigione, perché ha avuto il torto di nascere nella parte sbagliata del mondo e l’ardire di lottare per il riscatto del suo popolo. Questa è la sua vera colpa, non altre. Ed è per questo che ogni sincero democratico dovrebbe alzare la voce e chiedere, anzi pretendere, la sua liberazione immediata. La deve pretendere abbattendo il muro di indifferenza, silenzio e omertà che avvolge la sua storia, per non perdere quel residuo di umanità e di giustizia che ancora esistono e per le quali è necessario lottare sempre.

Leonard Peltier non è stato fiaccato da quel potere spaventoso che gli ha rubato la libertà perché voleva vivere a testa alta. Leonard Peltier è rimasto un Uomo libero perché non si è mai piegato e, anche se hanno tentato in ogni maniera di umiliarlo, ha mantenuto gli ideali di quando era giovane. È un Uomo libero perché ha ancora l’invincibile volontà di lottare per i diritti del suo popolo nonostante tutto quello che ha dovuto subire e che ancora subisce. È un Uomo libero perché non è mai stato sconfitto.

Leonard Peltier ha vissuto sempre con dignità e senza sottomettersi a chi lo voleva annientare. È l’esempio vivente che non ci si deve mai arrendere alle ingiustizie. Di fronte alla sua lotta non possiamo restare indifferenti.

E proprio perché hanno tentato di cancellare la sua intelligenza e la sua integrità rubandogli la libertà, noi possiamo e dobbiamo stringerci al suo fianco e gridare forte “Libertà per Leonard Peltier”.

Per maggiori informazioni www.whoisleonardpeltier.info

da qui

 

 

 

qui 25 canzoni dedicate a Leonard Peltier:

Redazione
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Un commento

  • giuseppe callegari

    Uno stato che nasce dalla distruzione di un popolo porterà per sempre questo marchio e non potrà mai assurgere a paladino della libertà perché si arroga il diritto di distruggere in nome di una violentata libertà.
    Per gli ebrei, giustamente, il Giorno della Memoria, per i nativi americani, “genocidati”, solo umiliazioni e mistificazioni della storia.

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